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“Il Collettivo Gastronomico non è uno spin-off o una trovata commerciale. È prima un gruppo di colleghi affiatati, e poi un circolo dedicato ai buongustai“. Così Marco Morello – proprietario della friggitoria Food Box nel mercato di Testaccio e mente creativa del progetto – descrive il clan che nei prossimi mesi animerà gli ambienti dell’ex Stazione di Posta presso il Consorzio della Città dell’Altra Economia. Niente etichette, dunque: nel Collettivo, frutto del felice gemellaggio con i fratelli Camponeschi dell’osteria Menabò Vino e Cucina, la contaminazione culinaria si fa portavoce di un messaggio ben preciso: unendo le forze è possibile concretizzare idee brillanti, “in barba alla concorrenza agguerrita che, non di rado, incrina i rapporti fra i ristoratori, già in difficoltà per via dell’emergenza sanitaria”. Da qui la scelta di inaugurare un centro di aggregazione gastro-culturale che, di volta in volta, ospiterà pop-up restaurant, punti vendita e -Covid permettendo- stand per gli eventi.
Marco Morello, in realtà, i rapporti con i colleghi li ha sempre coltivati. “Lavorando nell’ambito del mercato, durante gli anni sono riuscito a creare una piccola rete territoriale con le altre realtà del rione. Del resto, sin dall’antica Roma la storia di questo luogo, a ridosso del Porto Fluviale, è legata a una destinazione urbanistica di tipo gastronomico: ce l’abbiamo nel sangue, lo spirito di squadra e la passione per il cibo espresso”. Con l’emergenza sanitaria, però, le cose sono cambiate: il distanziamento penalizza fortemente l’esperienza di acquisto nel food market, rendendo ancor più frastagliata l’offerta agli occhi dei clienti. “Per questo, insieme ai ragazzi di Menabò, abbiamo deciso di occupare temporaneamente gli spazi abbandonati di un locale dell’ex mattatoio che ha chiuso i battenti due anni fa. Una scelta dettata non solo dall’esigenza di reinventarci come ristoratori, ma anche dalla voglia di trovare nuovi stimoli: in questo settore, i progetti condivisi possono rappresentare una grande opportunità di crescita. Non a caso, abbiamo aderito al bando pubblicato dal Comune per la futura gestione della struttura e speriamo di vincerlo“. Nel frattempo, la brigata è già ai fornelli. Ma come hanno fatto, Morello e i Camponeschi, ad accordarsi sul menu?
“Per coniugare la tradizione dell’osteria con la formula easy dello street food, abbiamo deciso di proporre ai clienti sia pietanze tipiche regionali, che tapas “mordi e fuggi”: una combinazione vincente”, spiegano. In carta, dunque, accanto a piatti strutturati quali le orecchiette con broccolo siciliano, cozze e mollica (12) o il polpo rosticciato con gazpacho e focaccia genovese (15) compaiono tutta una serie di appetizer, dalla panzanella con stracciatella di bufala ed erbe aromatiche (8) agli stuzzichini per l’aperitivo, scelti e impiattati “a sentimento dalla cucina” (2 euro a testa). Fra i dolci, invece, troviamo grandi classici come il tiramisù o dessert leggermente rivisitati, fra cui spicca la mousse al cioccolato, carasau, fiocchi di sale e rosmarino (entrambi 6). ” Ovviamente, rinnoviamo ogni settimana il menu sulla base degli ingredienti freschi che riusciamo a reperire presso i banchi del mercato o altri rivenditori fidati, avendo sempre l’accortezza di riutilizzare tutti gli scarti di lavorazione delle materie prime”. Ad aiutare i ragazzi della brigata durante il servizio, poi, c’è la scuola di cucina Made in Italy, presso cui Morello svolge il ruolo di docente.
Ora che le attività hanno preso il via, il Collettivo Gastronomico potrà accogliere i clienti tutti i weekend, “compatibilmente con le attività di altre organizzazioni che, come noi, hanno avuto l’idea di sfruttare le sale del vecchio ristorante”, racconta il team. “Ad esempio, la mattina va in scena un corso di cucina promosso da Agricoltura Nuova per facilitare l’inserimento lavorativo di ragazzi provenienti da realtà difficili. Il fatto che un luogo dismesso abbia ispirato così tante iniziative la dice lunga sulle potenzialità di crescita di questo mercato storico”.
A tal proposito, Morello e i Camponeschi hanno già in mente un carnet di eventi per per arricchire l’esperienza della degustazione, dalla presentazione di libri alle rassegne musicali. Tutto nella speranza che già da questa primavera si possa organizzare qualche serata a tema: “L’ideale sarebbe accogliere i clienti anche per la cena e il dopocena. E poi, nella stagione calda, ci piacerebbe trasformare il Collettivo in una sorta di Summer Village, un circolo ricreativo diverso dal classico ristorante all’aperto”. A breve, comunque, arriveranno i rinforzi: “Stiamo cercando di coinvolgere nel progetto un bel gruppetto di colleghi che, oltre a lavorare in modo serio, credono fortemente nel valore culturale e sociale del cibo. I nomi, però, sono ancora top secret: per scoprirli, veniteci a trovare!”
Collettivo Gastronomico- Roma – Città dell’Altra Economia- Via Aldo Manuzio, 66 b- Pagina Facebook
foto di Molly Fitzpatrick (cibo), Luigi Lauria, Barbara de Luca e Manuela Carpaneto (ambienti)
A cura di Lucia Facchini
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