Culetti ecoforno circolare a Trevignano Romano รจ a tutti gli effetti un micropanificio (36 metri quadri totali tra laboratorio e negozio), ma questo lo intuiamo noi nel corso della chiacchierata con Mirko Magnano che non menziona mai la parola โmicropanificioโ (forse inflazionata?).
Siracusano, classe 1986, Mirko ha iniziato a fare il pizzettaro, โcome si dice a Romaโ, a 15 anni, prima nella sua cittร e poi a Catania, dove prende pure una laurea in scenografia. โDopo mi sono trasferito a Berlino, qui ho continuato a fare il pizzaiolo e al tempo stesso il dj, passati tre anni ho deciso di intraprendere un percorso formativo, scegliendo l’alto apprendistato dell’Universitร Gastronomica di Pollenzo โ lo stesso che ha visto โnascereโ il duo Pasquale Polito e Davide Sarti di Forno Brisa a Bologna โ un corso davvero utile, peccato che poi l’abbiano chiusoโ. A seguire c’รจ stato un periodo di tirocinio. โIl primo maestro รจ stato Enrico Giacosa ad Alba, รจ stato un trampolino di lancio verso un percorso lavorativo piรน autonomo, da lรฌ ho cominciato a gestire personalmente il laboratorio di Maidda a Noto, dove panificavo vecchi grani del ragusano, poi mi sono trasferito a Sasso Marconi per seguire la produzione del Forno Mollica e attraverso l’amico Carlo di Cristo sono arrivato da Iommella a Sorrento, qui seguivo la produzione sia del punto vendita che di gran parte dei ristoranti della penisola sorrentinaโ. ร in questo periodo che Mirko matura il desiderio di aprire un’attivitร tutta sua.
โIo e la mia compagna ci siamo rincontrati a Roma e per noi la Capitale doveva essere solo un momento di transizione, l’intenzione era di trasferirci al Nord, poi al momento di prendere una decisione abbiamo scelto di restare nel Lazio, purtroppo Roma non รจ una cittร facile per aprire un’attivitร e durante una delle nostre gite nel weekend ci siamo innamorati di Trevignano Romano. Cosรฌ abbiamo deciso di trasferirci e di cercare quello che sarebbe diventato il mio panificioโ. Ed eccoci arrivati all’apertura di Culetti (inaugurato il 12 agosto), 36 metri quadri tra laboratorio e negozio – โma non l’ho voluto chiamare micropanificioโ – aperto dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00 (orario estivo, probabilmente d’inverno aprirร prima la mattina), dove Mirko si occupa di tutto, dalla produzione, alla vendita, alle pulizie. โLa mia compagna ha un altro lavoro e quando puรฒ mi dร una mano ma in generale seguo tutto io, compresa la ricerca delle materie primeโ.
โDa quando รจ diventato ufficiale il trasferimento a Trevignano ho iniziato la ricerca dei fornitori. I principali scelti fino ad ora sono l’Azienda Agricola Di Traglia a Bracciano che affida il suo grano al Molino Conti, il Molino Pesoli di Anagni e il piemontese Mulino Cavanna per la segale, sto testando le farine della marchigiana Rocca Madre e dalla prossima settimana proverรฒ quelle di Umberto Di Pietro a Capenaโ. Ma in futuro, una volta passato il periodo di stop di molte aziende agricole e mulini, Mirko ha intenzione di concentrarsi per quanto possibile solo su materie prime laziali, compresi frutta fresca e secca, verdura e formaggi.
โAttualmente propongo 4 o 5 pani, il casareccio con farina semintegrale di Bracciano (venduto a 6 euro al chilo) รจ sempre presente, poi c’รจ un calendario settimanale con il pane di segale integrale, sotto forma di torta e di bauletto, la pagnotta di vecchie varietร , dal Perciasacchi, all’Abbondanza, al Solina, e qualche pane condito. Per il mio pane utilizzo esclusivamente lievito madre, anche se non disdegno altre fermentazioni, quando ho voglia di cimentarmi in ricette che non lo prevedono. Ora, dato il periodo, la proposta di pizza, sia alla pala che in teglia, รจ limitata alle classiche, cosรฌ come l’offerta dei dolciโ. Interessante la brioche a metร tra quella siciliana e il maritozzo: โL’ingrediente distintivo della brioche siciliana รจ lo strutto, io invece metto il burro, come avviene per l’impasto del maritozzo romano, ma a differenza di quest’ultimo che prevede uvetta, scorza limone e vaniglia, utilizzo pasta di arancia e mieleโ. Sempre in futuro, ci saranno biscotti, frise e taralli – โin onore delle origini della mia compagna puglieseโ – e prodotti siciliani, come il cucciddatu di semola rimacinata, la scaccia o il pane cunzato con tuma, olio, origano e peperoncino.
Aumenteranno anche le farciture delle pizze, โin coerenza con il cuore del progetto, quindi puntando principalmente su formaggi locali (ricotta di pecora, caciocardo del Caseificio Adriani ad Anguillara Sabazia, Caciofiore di Columella dell’Azienda Agricola Acquaranda di Trevignano Romano…) e i vegetali che cuocerรฒ sfruttando il caldo residuo del fornoโ. E il prodotto bandiera sarร il Pan Culetti: โAl momento non ne ho avuto l’esigenza perchรฉ non avanzo nulla a fine giornata, ma il nome del locale deriva proprio dal Pan Culetti, ovvero una pagnotta dove uso i culetti avanzati sia all’interno dell’impasto (precedentemente ammollati in acqua e strizzati) che all’esterno sotto forma di pan grattatoโ. ร una tecnica diffusa in Germania e in Francia, molto meno in Italia, che conferisce al pane un colore e un sapore caratteristici. โร in linea con la mia idea di ecoforno circolare dove cerco di ridurre il piรน possibile l’impatto ambientale, un discorso che coinvolge anche le farine (obiettivo: usare quelle a un massimo di un’ora di strada dal panificio) e le bibite in venditaโ. Di Culetti ne sentiremo parlare.
Trevignano Romano (RM) – via Umberto I, 19 – 334 7987627 – www.instagram.com/culetti__________/
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