Notizie / Attualità / Google finalmente riconosce la cucina palestinese

Internet

Google finalmente riconosce la cucina palestinese

Dopo anni di richieste, il motore di ricerca aggiunge la cucina Palestinese tre le categorie dei ristoranti

  • 16 Febbraio, 2024

Le parole che usiamo (e quelle che evitiamo accuratamente di usare) definiscono la nostra identità. E questo vale anche nel mondo della cucina e della ristorazione. Per anni, Google — una fonte cruciale per le inserzioni commerciali — aveva deciso di non includere la parola “palestinese” come categoria per le schede ristoranti che appaiono nelle ricerche e su Google Maps, nonostante nel suo elenco di categorie di cucina comparissero “israeliano”, “libanese” e altri. Una leggerezza? Forse, ma visto il contesto politico e storico in cui viviamo, una leggerezza inaccettabile.

In una dichiarazione a Eater a gennaio, Google aveva anticipato che fosse in procinto di implementare un aggiornamento che avrebbe permesso ai ristoranti di auto-classificarsi come palestinesi. E ora, sembra essere possibile anche se essendo la modifica recenti i ristoranti palestinesi si trovano sotto la categoria mediorientali.

Duzan, un ristorante palestinese ad Astoria, Queens, ha pubblicato su Instagram screenshot della sua scheda Google come “ristorante palestinese”, accanto a un’immagine della scheda precedente, in cui veniva chiamato “ristorante israeliano”. Duzan ha commentato il cambiamento con “Notizie! Abbiamo lottato per questo da 15 anni!”

La cucina va ben oltre la mera preparazione di cibo; è tesoro di memorie e identità, un legame tangibile con la propria terra. Per il popolo palestinese, il cibo non è solo nutrimento, ma un mezzo per preservare la propria identità in un contesto di occupazione che minaccia di privarli non solo della terra, dell’acqua e dell’aria, ma anche della propria storia.
Così come per le arti e la cultura palestinese, proteggere la tradizione culinaria significa mantenere vive le radici palestinesi attraverso aromi, sapori e colori che evocano la terra d’origine. In un contesto in cui l’occupazione cancella ogni traccia di identità, la cucina diventa un atto di resistenza, un modo per preservare la storia e la cultura di un popolo.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati

La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

In edicola

No results available

Reset

No results available

Reset