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La ministra Calderone sulla sicurezza sul lavoro: "In autunno arriva la patente a punti". Ma non riguarderà il caporalato

Tra i provvedimenti che riguarderanno la lotta allo sfruttamento del lavoro nel settore agricolo specificati ai microfoni di Rai Radio 1 figura un aumento del numero degli ispettori sul lavoro e la recente reintroduzione del reato di somministrazione illecita di manodopera

  • 24 Giugno, 2024

«Migliorare la presa sulle norme in atto e lavorare sulla cultura della sicurezza e del rispetto della vita umana», questi i due punti chiave analizzati dalla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, intervenuta in diretta ai microfoni del programma L’Italia in diretta in onda su Rai Radio 1 per commentare le mosse del Governo su un tema, quello del caporalato e dello sfruttamento della manodopera, tornato al centro del dibattito pubblico in seguito alla morte del bracciante indiano Satnam Singh. «Abbiamo dato attuazione a una norma che era nel Testo unico per la salute e la sicurezza sul lavoro inattuata da 16 anni. Abbiamo creato la patente a crediti, che partirà in autunno», ha affermato Calderone. Tuttavia la suddetta certificazione, rilasciata alle imprese e ai lavoratori autonomi in regola con le normative vigenti e soggetta a decurtazioni in caso di illeciti o di irregolarità, è al momento contemplata solo per le aziende edili, e non l’agricoltura (e in particolare il caporalato), e solo esportabile in futuro ad altri settori.

La patente a punti, ma non agricoltura

Calderone non menziona quindi interventi specifici per l’agricoltura, ma una strategia «più ampia» che porterà a un aumento del numero di ispettori sul lavoro, per i quali la ministra ha annunciato nuovi concorsi, al fine di «avere una migliore struttura ispettiva con nuove risorse su tutto il territorio nazionale». I controlli «sono importanti: osservare e perseguire tutte quelle forme che vanno a piegare le norme sul lavoro a quelli che sono i bisogni di imprenditori senza scrupoli», ha aggiunto. Un concetto in linea con gli auspici di organizzazioni schierate a sostegno dei lavoratori sfruttati come No Cap, il cui presidente Yvan Singh, intervistato dal Gambero Rosso, aveva sottolineato come una mancata riforma «del sistema dei controlli» abbia agevolato una dilagante «cultura dell’impunità».

Possibili emendamenti al decreto Agricoltura

Qualche ipotesi su interventi concreti a favore del settore agricolo nella lotta al caporalato era emersa nel corso della conferenza stampa convocata nella mattinata di sabato scorso dalla stessa Calderone e dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in seguito a una riunione con rappresentanze sindacali e datoriali. «Su alcuni aspetti del decreto agricoltura, ci potranno essere emendamenti specifici che potranno essere da presentare anche su sollecitazioni», aveva affermato Lollobrigida, spiegando come «essi servirebbero a velocizzare alcuni processi di correzione di rotta in vari ambiti, tra cui anche il caporalato».

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