Basta con questa dittatura della pasta al pomodoro. Non è giusto per i turisti in visita nel nostro paese, figuriamoci per i tanti abitanti musulmani che sono costretti a fare i conti con un’offerta gastronomica molto poco halal-friendly. Per non parlare dei bambini: Lodi ha deciso di dare una svolta al sistema, abolendo la carne di maiale dalle mense scolastiche in favore di altri fonti proteiche, o al massimo della carne di vitello. Alla Lega, naturalmente, la decisione non è piaciuta.
Andrea Furegato, sindaco di Lodi
Sulla questione è intervenuto subito l’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca: «Alla fine sono i bambini italiani, che vorrebbero mangiare carne come hanno sempre fatto, a essere discriminati. Una scelta folle». Per fortuna, il sindaco di Lodi Andrea Furegato non ha intenzione di ritrattare: «Non saranno le affermazioni di questo o quel consigliere a farci tornare indietro». Una polemica portata avanti già dalla leghista Eleonora Ferri, a cui il primo cittadino aveva risposto prontamente: «Spiace che ci sia chi, come la Lega, non solo interviene ma scomoda persino parlamentari europei per lamentare l’assenza del prosciutto a mensa».
Non c’è da stupirsene, comunque. Quando si parla di alimentazione halal, e in generale esigenze diverse dalle nostre, con restrizioni o regole a parte, i politici che hanno fatto del cibo italiano «di una volta» il loro marchio di fabbrica (gli stessi che sono contrari alla carne coltivata e che gridano allo scandalo per le farine di insetti, senza averne davvero intuito il potenziale, finendo per seminare panico e generare delle clamorose fake news) non possono non intervenire. E a dirla tutta, la decisione di Lodi – città che ha fatto da apripista per via dell’elevato tasso di abitanti musulmani in zona – è stata presa anche per seguire le raccomandazioni dell’Agenzia di tutela della salute della città, che ha chiesto di sostituire i salumi e in generale ridurre il consumo di carne.
Già a ottobre 2023 Bologna aveva concesso alle famiglie degli studenti musulmani di richiedere un menu halal (carni fatte secondo pratiche precise che prevedono il dissanguamento totale dell’animale), con conseguenti polemiche da parti delle associazioni animaliste, che avevano giudicato la pratica «ancora più atroce della macellazione per stordimento» e reputato poco inclusiva la scelta, che non teneva in considerazione i bambini vegetariani e vegani (un’altra svolta più necessaria che mai).
La mossa del sindaco di Lodi è in ogni caso un segno di grande civiltà e apertura, un atto di inclusione che dovrebbe essere la norma in tutta Italia (e che, anzi, arriva anche con grande ritardo). I bambini italiani citati dalla Lega, e in generale tutti quelli non musulmani, potranno gustare tante proteine vegetali diverse, oltre a fettine di vitello, pesce e prodotti più disparati.
Il famoso «razzismo al contrario» non esiste, è ora di farsene una ragione. Speriamo, anzi, che anche gli altri istituti scolastici possano seguire l’esempio lodigiano.
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