È sotto la solida gestione della famiglia Bissolotti una delle istituzioni della cucina tradizionale milanese, l’Osteria del Treno. Un posto uguale a se stesso nei secoli dei secoli (e nel senso migliore del termine) che senza convenevoli e formalità conquista i neofiti e fa tornare gli habitué con una proposta rustica, varia e di gran sostanza. Il nome si deve alla location, ex Casa dei Ferrovieri dal 1989 convertita a luogo d’elezione per il buon vino e il buon cibo “alla milanese”, dove tra le altre specialità i mondeghili sono preparati in una versione filologica (polpette di biancostato grandi come una noce, panate e fritte in burro e salvia) che ha conferito all’Osteria il premio speciale di Campione della tradizione, assegnato dalla guida Lombardia – Il meglio di Milano e delle altre province ai cinque migliori interpreti lombardi di altrettanti piatti tipici.
risotto con robiola di Roccaverano dell’Osteria del Treno
Un locale da clonare, che andrebbe preso a modello nelle fabbriche della ristorazione milanese che sfornano locali falsi come una banconota da tre euro. Qui invece tutto è autentico, anche a costo di non allinearsi al senso estetico corrente in città: sale spartane, tavoli di legno scuro, pareti gialle dopolavoristiche. Non sembra quasi di essere a Milano (è un complimento, sia chiaro). Domina la figura di Angelo Bussolotti, memoria storica della ristorazione milanese, che quando è “in chiacchiera” è una miniera di aneddoti. E poi c’è un menu di rara coerenza filologica, con tanta Lombardia vera, non solo romanzata, grazie all’alleanza militante tra cuochi e contadini e all’utilizzo di molti Presidi Slow Food.
sala dell’Osteria del Treno
La carta è un vero spasso: si parte con le lumache alla lombarda con erbette e acciughe, con le zucchine in carpione, e qui hanno senso anche piatti altrove screditati come i mondeghili e il vitello tonnato. Da prendere in considerazione i taglieri di salumi e formaggi (il migliore è quello di Sauris). Ai primi il risotto alla milanese (con o senza midollo), la pappardelle al ragù di pecora bergamasca, poi il manzo all’olio con purè di patate, la rosticiada, il rognone trifolato. Quando è stagione anche la cassoeula. Buoni gelati e sorbetti. A pranzo un riassunto di tutto il bendidio di cui sopra. La carta dei vini non è sterminata ma propone etichette giuste a prezzi onesti. Il servizio è affabile e puntuale. Una sala Liberty a fianco si presta a ricevimenti ed eventi.
Osteria del Treno – Milano – via San Gregorio, 46 – 02 6700479 – osteriadeltreno.it
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