Per molti รจ un prodotto estivo finito per errore nel paniere dell’inverno. Parliamo del finocchio. Oggi sempre piรน frequentemente un 4 stagioni delle nostre tavole, รจ un tipico ortaggio invernale, e il classico abbinamento con le arance lo conferma. Ma andiamo con ordine.
Conosciuto sin dai tempi degli antichi Greci, per quali era simbolo di vittoria e di successo, e apprezzato per le qualitร aromatiche e terapeutiche anche dai Romani, che gli attribuivano la capacitร di migliorare la vista, il finocchio รจ da sempre un ortaggio coltivato nel bacino del Mediterraneo di cui ama le distese pianeggianti e soleggiate. Il suo profumo รจ uno dei piรน caratteristici delle nostre regioni. Proprio a questo carattere aromatico deve un suo posto nel parlare comune: infinocchiare nel significato di truffare o raggirare e deriva dalla (cattiva) abitudine di certi osti disonesti di dare da sgranocchiare del finocchio ai loro clienti per confonderli riguardo al vino che avrebbero bevuto. L’aroma del finocchio, infatti, modifica la percezione di quel che si mangia o si beve dopo.
Quel che siamo abituati a mangiare del finocchio รจ il bulbo, il grumolo alla base della pianta (Foenicolum volgare della varietร dulce), composto di foglie sovrapposte e compatte bianche con riflessi verdi chiari che aumentano sui gambi legnosi e striati che possono raggiungere i 15 centimetri. Le foglie โ fini e profumate โ sono invece verde vivo e i fiori gialli riuniti in ombrellini odorosi. I semi โ in realtร si tratta dei frutti โ sono di forma allungata.
Ha foglie carnose, croccanti, fresche, dolci, composte per lo piรน di acqua. Il contenuto energetico รจ molto basso, circa 9 calorie per ogni etto di prodotto, cosa che lo rende alleato ideale per regimi dietetici restrittivi. ร fortemente depurativo, antinfiammatorio, disintossicante e digestivo, ricco di potassio, vitamina C e calcio. Contiene anetolo (concentrato soprattutto nei frutti impropriamente chiamati semi) responsabile del carattere aromatico che – seppur con variazioni โ รจ presente in ogni parte della pianta.
Poche, semplici indicazioni di buon senso devono guidare la scelta dei finocchi: la superficie liscia, compatta, turgida e senza macchie, indice di freschezza al pari del peso; quanto piรน un prodotto รจ fresco โ infatti – tanto piรน contiene acqua, dunque maggiore รจ il peso.
I finocchi si conservano una decina di giorni in frigorifero. Prima di consumarli occorre eliminare gambi e e barbette (che si possono impiegare per profumare altre pietanze) e il torsolo (che comunque รจ commestibile e gustoso, una volta privato della corteccia legnosa. Tagliati in quattro o piรน parti devono essere sciacquati accuratamente facendo penetrare l’acqua anche tra le foglie.
Del finocchio non si butta via niente: il bulbo si mangia in insalata, gratinato al forno, in padella. Piรน recentemente usato anche in pasticceria, per dessert gastronomici che virano su note fresche e balsamiche piรน che dolci. Le foglie sono perfette per aromatizzare pesce o primi piatti, i semi, grazie alle loro proprietร digestive, sono ideali per infusi, liquori o come aroma per dolci o salumi (finocchiona toscana). Il gusto del finocchio, fresco e dolce, ricorda lโanice e la liquirizia per questo erroneamente รจ confuso con lโaneto.
La prima grande distinzione occorre farla tra esemplari di forma tondeggiante con la sezione alla base tonda, ed esemplari allungati, con la base ovale: i primi sono piรน dolci e ideali da crudi, i secondi, piรน fibrosi, sono piรน adatti a essere cotti.
La duna: neve estiva, finocchio marino e visciole
Un dessert gastronomico, non semplicissimo da replicare a casa per via degli ingredienti in parte poco comuni, ma che puรฒ essere lo spunto per un dolce rinfrescante e inusuale. Lo firma Gianfranco Pascucci, del ristorante Pascucci al Porticciolo di Fiumicino.
Per lo sciroppo
75 g. di acqua
80 g. di zucchero
1 foglio di colla di pesce
Far bollire acqua e zucchero, aggiungere la colla di pesce, sciogliere e far raffreddare.
Per il sorbetto
200 g. di succo di finocchio
100 g. di succo di finocchio marino
15 g. di albumina
30 g. di zucchero di canna
il succo di 1/2 limone
In una planetaria mescolare i due succhi (ottenuti con l’estrattore), lo zucchero e il succo di limone; montare il tutto a bassa velocitร , aggiungendo lโalbumina. Unire poi lo sciroppo e, lentamente, continuare a montare a velocitร piรน alta, fino a triplicare il volume iniziale. Versare in una teglia e riporre in abbattitore, portando a -18 gradi.
Per la finitura
50 g di visciole selezione Fabio Stivali
1 cucchiaio di succo di visciole
foglie e fiori di finocchio marino
foglie di cakile marittima
tartufo nero
4 corbezzoli
succo di mela verde
Al momento di servire, disporre sulla base di un piatto fondo un cucchiaio di succo di visciole e ricoprirlo con il sorbetto di finocchio. Decorare in maniera armonica con finocchio marino, cakile marittima, lamelle di tartufo, un corbezzolo, qualche visciola. Completare il piatto con succo di mela verde ghiacciato con l’azoto e trasformato in granatina.
Pascucci al Porticciolo – Fiumicino (RM) – viale Traiano, 85 – 06 65029204 – http://www.pascuccialporticciolo.com/
a cura di Antonella De Santis
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