Il segreto non sta nell’avvicinare il più possibile il beccuccio alla tazza, come molti potrebbero pensare: occorre creare un getto d’acqua calda omogeneo e liscio, senza sbavature. A prescindere dall’altezza. Lo dice un gruppo di ricercatori dell’Università di Seul, Corea del Sud, guidato da Mouad Boudina, che ha studiato il suono del tè versato dalla teiera.
L’esperimento è stato monitorato sia da un punto di vista sonoro che visivo e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Physical Review Fluids. Sono state usate teiere diverse per forma, dimensioni e soprattutto diametro e lunghezza del beccuccio: con un sistema con microfono subacqueo, i ricercatori hanno registrato il rumore dell’acqua calda che cadeva in tazza da diverse altezze, e intanto con le telecamere hanno documentato il fenomeno della cavitazione, ovvero la formazione di bolle.
Le perturbazioni che si formavano in superficie erano in parte responsabili del rumore, ma erano soprattutto le bolle a causare l’onda acustica ogni volta che implodevano. A cambiare le cose è la larghezza del flusso d’acqua versato: i getti più sottili analizzati nell’esperimento erano più rumorosi di quelli larghi perché formavano più bolle. Il trucco per non fare rumore è avere un getto regolare: meglio, quindi, versare in maniera continua e non un poco alla volta, il resto poi dipende dalla tipologia di teiera, ma con un beccuccio più largo si va sul sicuro.
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