Troppo ambizioso l’obiettivo dei 3.000 arresti al giorno annunciato da Donald Trump, soprattutto se a lamentarsi sono agricoltori e albergatori. Dopo le proteste dei datori di lavoro nei settori più dipendenti dalla manodopera immigrata — dai campi ai resort — Donald Trump ha annunciato a sorpresa che agricoltura e ospitalità potrebbero essere esentate dalla stretta sull’immigrazione. Il dietrofront è arrivato via Truth Social, dopo settimane di retate e pressioni che stavano mettendo in ginocchio intere filiere produttive.
«I nostri grandi agricoltori e la gente del settore alberghiero e del tempo libero hanno dichiarato che la nostra politica molto aggressiva sull’immigrazione sta portando via loro ottimi lavoratori di lunga data, rendendo quei posti di lavoro quasi impossibili da sostituire», ha scritto Trump giovedì scorso su Truth, il social media da lui preferito. Il giorno dopo, come riportato dal New York Times, un alto funzionario dell’Immigration and Customs Enforcement aveva ordinato una sospensione delle retate dei controlli all’immigrazione presso aziende agricole, stabilimenti di confezionamento della carne, ristoranti e hotel. L’alto funzionario dell’Ice ha anche consigliato agli agenti di smettere di arrestare persone senza documenti di cui non sia noto il reato commesso. Agli agenti è stato detto di continuare a indagare e trattenere persone senza documenti con precedenti penali, sempre secondo il Times.
Durante la campagna elettorale dello scorso anno, Trump aveva ripetutamente promesso ai suoi sostenitori che avrebbe deportato un milione di persone all’anno, la più grande deportazione di massa nella storia degli Stati Uniti. Proprio per raggiungere questo obiettivo il vice capo dello staff della Casa Bianca Stephen Miller, il mese scorso ha chiesto all’Ice di arrestare almeno 3.000 persone senza documenti al giorno. A tal proposito, tre ex funzionari del Dipartimento per la sicurezza interna, hanno dichiarato a Nbc News che i funzionari dell’Ice dovranno aumentare significativamente le incursioni nei grandi luoghi di lavoro in tutto il paese per raggiungere tali obiettivi. Tra questi siti figurano aziende agricole, stabilimenti di confezionamento della carne, hotel e ristoranti, i settori che Trump sembra aver esentato, almeno a parole. Il problema, infatti, è l’approccio di questi controlli che andrebbe a colpire prevalentemente piccole e medie imprese tanto che John Sandweg, direttore dell’Ice durante l’amministrazione Obama, ha affermato che per mantenere la quota di 3.000 arresti al giorno, l’amministrazione Trump dovrà effettuare irruzioni nelle fabbriche di proprietà di grandi aziende: «Senza dubbio, alcune aziende Fortune 500 saranno colpite», ha dichiarato.
Particolare attenzione viene riposta verso le strutture di lavorazione della carne in quanto sono stati per anni uno dei settori più noti per il ricorso alla manodopera degli immigrati appena arrivati, in parte a causa della natura difficile e pericolosa del lavoro. Molti macelli si trovano in stati repubblicani, sparsi tra il Midwest e il Sud-est. Il solo Texas, tra l’altro, conta quasi 500 stabilimenti di lavorazione di carne e alimenti, secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura. Uno degli episodi più impattanti è avvenuto la scorsa settimana in un mattatoio locale a Omaha, in Nebraska, dove gli agenti dell’Ice hanno fatto irruzione e hanno arrestato almeno 80 lavoratori senza documenti, secondo quanto riportato dalle autorità locali.
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