Il marchio Equalitas si conferma uno dei più utilizzati nel settore vitivinicolo. Sono, infatti, sempre più numerose le aziende che scelgono questo modello di certificazione in materia di sostenibilità della filiera. Nel 2024, sono 14.500 le etichette di vino a marchio, per complessivi 8,8 milioni di ettolitri di vino certificati (erano 6,9 mln nel 2022), per un incremento del 139 per cento nel triennio 2022/24.
Nato nel 2017, il sistema Equalitas ha raggiunto 435 unità operative certificate per 306 ragioni sociali e un fatturato aggregato di circa 6 miliardi di euro, relativo alle imprese con la certificazione di sostenibilità. Il Veneto (120 unità operative), a livello territoriale, conta più imprese certificate, seguito da Piemonte con 91, e Toscana con 73. Secondo i dati resi noti dalla stessa Equalitas, sono alte concentrazioni al centro e nel meridione, in particolare in Abruzzo (34), Puglia (22), Sicilia e Marche (17).
Riccardo Ricci Curbastro – presidente Equalitas
Lo standard di sostenibilità sta guardando anche all’estero, come asset di sviluppo futuro. Le adesioni internazionali contano 8 aziende certificate in Spagna e 2 in Svezia. E si registrano richieste formali da grandi stati produttori: Francia e Germania. Così come da mercati emergenti: Romania, Bulgaria, Grecia, Belgio, Sud Africa, Brasile, Finlandia e Danimarca.
Un ruolo chiave della diffusione estera è legato all’attività dei monopoli nordici. «Il livello di consenso e la riconosciuta la solidità tecnica del nostro protocollo, oltre agli accordi coi monopoli del Nord Europa – ha evidenziato il presidente Riccardo Ricci Curbastro, recentemente riconfermato – ha portato a importanti sviluppi coma la recente richiesta della Federazione Greca dei Produttori». Il segno che, nonostante esistano alternative a livello nazionale, molti Paesi stiano guardando con interesse allo standard italiano.
Il 29 maggio scorso, l’Assemblea annuale dei soci Equalitas, riunita a Roma, ha nominato i consiglieri del nuovo Cda, in carica fino al 2027: Riccardo Ricci Curbastro (presidente), Michele Manelli (vicepresidente) e i consiglieri Francesco Liantonio, Giuseppe Liberatore, Pietro Bonato, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Maria Chiara Ferrarese, Luigino Disegna e Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso.
Paolo Cuccia – presidente Gambero Rosso, componente del Cda di Equalitas
Equalitas, nel frattempo, ha incrementato il raggio d’azione nel vitivinicolo, da un lato, col varo del protocollo di certificazione Barbatelle, che include anche le fasi a monte della filiera e, dall’altro, in materia di benessere sul lavoro grazie al protocollo di valutazione riservato ai prestatori d’opera, per garantire più trasparenza e legalità nei contratti di manodopera specializzata in ambito vitivinicolo. Avviata anche una collaborazione con Apra, software di gestione della certificazione sostenibile, e in fase di sviluppo un progetto pilota con l’istituto di credito Bnp Paribas per premiare le aziende che investono nella sostenibilità, in termini di criteri di accesso al credito a tassi agevolati.
Equalitas è una società nata nel 2017 (le cui quote sono in maggioranza detenute da Federdoc) e proprietaria dell’omonimo standard volontario, che permette una certificazione dei livelli di sostenibilità di prodotto, aziende e territori vitivinicoli. La sostenibilità rientra in un insieme di requisiti, tutti verificabili e misurabili, afferenti ai 3 pilastri (ambientale, sociale, economico). Lo standard è strutturato in modo da consentirne l’attestazione a cura di una parte terza e indipendente, facendo di Equalitas un sistema di certificazione conforme agli standard internazionali in materia Esg (environmental, social, governance).
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