Solo ingredienti che potessero essere usati anche durante il Rinascimento: ecco l’unica regola per partecipare al concorso nazionale di pasticceria Il dolce di Lucrezia, contest nato per recuperare le tradizioni dell’arte dolciaria di quel periodo, istituito all’interno dei festeggiamenti per la 26esima edizione del Palio dei Borgia di Nepi, in provincia di Viterbo, in programma dal 28 maggio al 19 giugno 2022 e organizzata dall’Ente Palio dei Borgia. Un’iniziativa pensata per far rivivere l’atmosfera rinascimentale nel borgo, attraverso la storica rivalità tra le contrade e soprattutto il personaggio di Lucrezia Borgia, che soggiornò a Nepi nel Cinquecento. Tutti i professionisti del settore – pasticceri, cuochi e fornai – da qualunque regione possono partecipare, inviando la domanda entro il prossimo 25 aprile all’indirizzo [email protected].
Un dolce capace di celebrare l’epoca rinascimentale, fatto con ingredienti reperibili anche a quel tempo e soprattutto facile da trasportare: è infatti richiesto che il dessert in questione faccia parte della categoria dei gateaux de voyage, dolci da credenza in grado di conservarsi bene a lungo. Ogni artigiano dovrà quindi studiare una ricetta ad hoc, informandosi su testi, documenti e scritti di quel periodo, e ricorrendo a materie prime già disponibili tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Estro, creatività e tecnica faranno poi il resto: non ci sono altre indicazioni, quindi i concorrenti potranno sbizzarrirsi a creare dolci d’antan usando tecniche e conoscenze moderne. Ci sarà anche una sezione “emergenti”, dedicata agli studenti degli istituti alberghieri del Lazio che vorranno mettersi alla prova con questa originale competizione.
Una gara sui generis per celebrare un’epoca e una nobildonna che hanno fatto la storia del borgo, dove ancora oggi si può ammirare la Rocca dei Borgia, famiglia che a partire dal Quattrocento iniziò a regnare sul paese. Nel 1492, papa Alessandro VI affidò la Rocca al Cardinale Ascanio Sforza in cambio del suo appoggio alla nomina, ma dopo l’invasione francese a Milano del 1499, il pontefice elevò Nepi a Ducato e la affidò alla figlia illegittima Lucrezia Borgia, sotto la quale il borgo visse un periodo di grande prosperità e serenità. Come sempre in questi casi, le leggende popolari al riguardo sono moltissime: la signora soffrì molto la morte del marito Alfonso d’Aragona e in paese si dice che, passando sotto la Rocca, si possa ancora sentire il suo lamento. O, addirittura, avvistarne il fantasma!
a cura di Michela Becchi
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