“La tradizione non deve essere in contrapposizione con il futuro”. È questo il presupposto che ha guidato il professor Attilio Scienza, il giornalista Nereo Pederzolli e l’archeologa Rosa Roncador nel lavoro di scrittura di Raccontare il Trentino del Vino. Più che un libro di enologia, un sussidiario, la cui presentazione è stata l’occasione per aprire per la prima volta al pubblico la sede ristrutturata del Consorzio di Tutela Vini del Trentino.
Cultura, storia, qualche “gossip”, ma anche storytelling sono le parole chiave che accompagnano le pagine della pubblicazione. “Una volta il vino era solo un alimento, ora è diventato un servizio e un vero e proprio vettore culturale”, dicono gli autori che aggiungono: “Questo libro e? stato un viaggio anche per noi che abbiamo potuto navigare tra queste pagine discutendo, raccontando e potendo godere reciprocamente delle conoscenze e dei punti di vista degli altri. Sono stati giorni che rimarranno nella nostra memoria e speriamo di essere riusciti, un professore, un giornalista e un’archeologa, a restituire un quadro il più possibile completo (e speriamo gradevole) della bellezza del territorio viticolo trentino e delle verità che i suoi suoli spesso celano”.
L’idea di un libro che raccontasse il Trentino del vino è nata durante il percorso di formazione EnoturLAB avviato in Piana Rotaliana Königsberg, nel 2019, in collaborazione con Trentino School of Management (Tsm) e con il sostegno di Trentino Marketing. L’obiettivo del progetto era “aprire” le aziende vitivinicole del territorio al turista affinché potesse conoscere l’enorme potenziale della zona e vivere un’esperienza unica. Per farlo, però, serviva un testo di riferimento, da utilizzare come spunto per le visite e le esperienze in cantina. Per questo Tsm, il Consorzio di tutela vini e il Consorzio turistico, hanno unito le forze, utilizzando un approccio multi e interdisciplinare che potesse far dialogare contenuti di carattere storico, archeologico ed etnografico con quelli più tecnici, riferiti alla geologia dei terreni, al clima e ai vitigni. Ed è quello che hanno fatto gli autori, ripercorrendo i secoli fino alla contemporaneità, per poi passare al racconto del terroir. Non poteva, poi, mancare l’approfondimento dedicato al clima: “una variabile che ha dettato e detterà i ritmi dello sviluppo e che preoccupa per il futuro”. Nel corso dei secoli l’uomo e la vite hanno saputo affrontare anche congiunture sfavorevoli, come le piccole glaciazioni. Un messaggio di speranza di fronte alla grave crisi climatica dei nostri giorni.
All’interno della pubblicazione è presente, anche una dettagliata ed esaustiva ampelografia trentina comprensiva delle novità legate ai vitigni resistenti e in conclusione sono state ricordate alcune delle numerosissime storie di quei trentini che per necessità hanno dovuto lasciare le loro terre portando con sé e diffondendo i saperi legati alla coltivazione della vite. Completa le 278 pagine, anche una suggestiva raccolta di fotografie che restituisce un’immagine suadente e invitante del Trentino vitivinicolo.
L’articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 2 febbraio 2023
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