Cosa vorreste dal Governo, ristoratori? Abbiamo posto questa domanda a un po’ di imprenditori sparsi in tutta Italia e portavoce di tutti i tipi di ristorazione, dalla pizzeria, al fine dining, all’enoteca con cucina.
Prima, perรฒ, abbiamo delineato un quadro della situazione con Luciano Sbrag (Direttore di Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi). โCon l’ultimo Decreto โ il cosiddetto decreto liquiditร – siamo passati da un intervento di emergenza (col decreto cura Italia) in cui i punti qualificanti sono stati cassa integrazione, anche in deroga, e fondo centrale di garanzia, a un decreto che vorrebbe risollevare le sorti del Paese. Purtroppo, perรฒ, ci sono ancora parecchi punti oscuri: questo nuovo decreto assorbe quello precedente? Quali saranno i tempi per poter accedere alla liquiditร ? E ad ogni modo, si continua a non parlare di eliminare i pagamenti (si parla solo di sospensione), รจ come se si comunicasse ai cittadini che il bilancio dello Stato va salvaguardato, quello delle imprese, un po’ meno. Eppure esistono le imprese, la maggior parte, a cui lo Stato stesso ha chiesto di chiudere!โ. Si sfoga giustamente Sbrag, che tocca un altro argomento sensibile: la logica delle chiusure.
โNon trovo un senso logico in molte decisioni. Per esempio i ristoranti o le pasticcerie sono parte della filiera โ si dice dal campo alla tavola, no? – e allora perchรฉ queste realtร debbono chiudere, ma al tempo stesso si permette ai supermercati di stare aperti creando di fatto delle code chilometriche. Domanda alla quale non mi so dare una risposta: perchรฉ per comprare una colomba devo andare al super e non posso comprarla in pasticceria?โ. Che poi, a pensarci bene, piรน attivitร (sempre interne alla filiera agroalimentare) rimangono aperte e piรน si distribuiscono i consumatori, e probabilmente non si assisterebbe alle code chilometriche a cui ormai ci siamo abituati. โL’altro giorno, per esempio, avevo bisogno del latte. In tempi normali sarei sceso al volo da casa e lo avrei comprato al bar, invece ho dovuto prendere la macchina, fare la coda per comprarlo al supermercato. Non capiscono che i negozi di prossimitร possono fare da integrazione all’offerta, se ci fosse una rete diffusa di botteghe aperte avremmo meno mobilitร e meno codeโ
โParadossalmente, poi, continuano a non consentire l’asporto (che รจ ben diverso dal delivery, il quale richiede un altro tipo di gestione ancora). Perchรฉ non posso andare a prendere una pizza nella mia pizzeria di fiducia, che purtroppo non riesce a organizzarsi con il delivery? โ qui vi abbiamo parlato di quanto costa il delivery ai ristoranti โ Insomma, un ristoratore puรฒ organizzarsi con le prenotazioni e garantire la sicurezza di tuttiโ. Ma di aspetti poco chiari, Sbrag ce ne elenca molti altri, come per esempio la questione dei codici Ateco (la classificazione delle attivitร economiche): โTopic: le pasticcerie. Se hanno il codice Ateco del commercio possono rimanere aperte, se hanno quello della ristorazione, no. ร normale? Non credo soprattutto in un paese che sta soffrendoโ. Sembra proprio che dietro a ogni decreto ci sia un errore di valutazione che pensa che i ristoranti o chi per loro facciano solo somministrazione, invece possono benissimo fare anche vendita.
โQuando ci sarร una ripartenza noi non vogliamo stare nella fase due, vogliamo aprire con tutte le categorie e tutte le cautele del caso. La chiusura รจ scorciatoia che ci sembra eccessivaโ, esorta Sbrag, con il quale torniamo al punto di partenza dell’intervista, il nuovo decreto. โLancio una provocazione: le aziende si dovrebbero indebitare ulteriormente per pagare i pagamenti al momento solo rimandati? Ma io mi chiedo, perchรฉ dovrei pagare piรน avanti una tassa dei rifiuti per un servizio di cui non ho mai usufruito?โ. Il Direttore di Fipe ci lascia con molte domande e poche certezze, un feeling diffuso anche tra i ristoratori.
Oltre alla sofferenza patita da quasi tutti i settori in Italia, il nostro mondo ha alcune caratteristiche che ne acuiscono la fatica e potrebbero rendere la ripartenza piรน lenta e difficile, come l’alto coinvolgimento di forza lavoro per la produzione e somministrazione del servizio o la necessitร della presenza del fruitore del bene servizio (convertire lโintero settore a delivery o take away รจ poco praticabile e non necessariamente sostenibile, soprattutto per realtร come la nostra). Dunque ci chiediamo: quanto potremmo usufruire della cassa integrazione dato che il periodo di chiusura imposta si protrarrร sicuramente fino a maggio inoltrato? E come verrร gestita la fase di riapertura? Poi allo stato attuale il Governo ha fatto poco o nulla per quanto riguarda i pagamenti rivolti allo Stato, come dire, โstiamo alla finestra a vedere quanto dura e nel caso aggiungiamo provvedimentiโ. Per come stanno le cose ora, a luglio o agosto, se riaperti, vedremo i risultati nefasti di aver semplicemente spostato gli obblighi fiscali e di pagamento avanti di qualche mese. Sempre rimanendo sul tema costi, a livello di decreto straordinario si potrebbe rendere possibile per tutte le aziende invocare, al di sopra delle scritture private particolari, la โcausa di forza maggioreโ per la risoluzione di contratti con i fornitori. Stesso discorso per gli affitti, dovrebbero dare la possibilitร di sospendere il pagamento e rateizzarlo su un periodo di 12 mesi per lโanno 2021. Invece oggi questa trattativa รจ lasciata al rapporto privato locatore/conduttore.
Attualmente pare non ci sia piรน spazio per le piccole imprese. Per evitare la scomparsa degli artigiani dovrebbe essere istituito un fondo per le imprese che versano una quota procapite per la gestione delle emergenze, di qualunque tipo. Per esempio potrebbe essere una cassa di Confcommercio in cui confluiscono solo le aziende che sviluppano fatturato fino ad un tot (definendo il limite di “piccole e medie”) e cedono una parte dei loro utili come fondo emergenze bellico-sanitarie. Per quanto riguarda il decreto, mi auguro una burocrazia piรน agile della precedente e, come tutti, una cancellazione dei pagamenti altrimenti alla riapertura gli imprenditori saranno super indebitati.
Secondo me l’unica soluzione, non avendo un data certa per la riapertura, รจ una sorta di condono, si riparte da zero. Tutti. Lo stato rinuncia a tutto il pregresso e le aziende da sole senza nessun tipo di finanziamento, ripartono da zero. So che รจ inverosimile, ma i nostri debiti sono principalmente con lo Stato, il resto sono cifre che si possono affrontare senza problemi. Se cosรฌ non fosse a mio avviso si chiude senza troppi giri di parole. I provvedimenti presi ad oggi sono semplicemente provvedimenti che rimandano piรน avanti i nostri impegni con lo Stato. Un altro discorso riguarda i debiti che sono ben disposto a sobbarcarmi per rilanciare la mia attivitร .
Se giร intervengono per non farci licenziare con la cassa integrazione, se ci rimandano, ma di molto, non di un mese o due, i pagamenti di tasse, contributi e utenze, e soprattutto se ci sostengono con la sospensione dei mutui e con le garanzie per avere finanziamenti dalle banche (cosa che con l’ultimo decreto pare stia avvenendo), giร รจ tanto. Puntando i riflettori su Roma, ci serve un ambiente istituzionale non ostile, e quello che stanno facendo in questi giorni i vigili con chi fa delivery รจ indecente e deprimente: sono riusciti anche a far chiudere per un giorno Burger King, che ha tanti difetti, ma l’inosservanza delle norme non credo proprio. Dalla riapertura avremo bisogno, poi, di un sistema che ci ringrazi perchรฉ creiamo posti di lavoro, non un sistema che ci fa licenziare perchรฉ ci mette costantemente i bastoni tra le ruote. La burocrazia che ti risponde a una richiesta un anno e sei mesi dopo non dovrร piรน esistere.
La famiglia Colonna รจ nella ristorazione dal 1874 e non ha mai chiuso, fino a oggi, per colpa di un virus! Ora tocca ragionare su due fronti, la finanza e le regole che dovremo rispettare. Lo Stato ora ci garantisce la liquiditร attraverso mutui a tasso zero o giรน di lรฌ e restituibili in 6 anni – il che significa che se chiedo 500mila euro potrรฒ restituire 600 euro al mese per 72 mesi – direi che per un ristorante che vuole ricominciare non sia male, soprattutto considerando che sono stati sospesi gli stipendi e i mutui (se poi uno รจ in affitto puรฒ gestire la cosa con il proprietario delle mura, non credo che in questo momento si possa arrivare a uno sfratto). Poi c’รจ il fronte delle regole da rispettare quando riapriremo, per garantire la sicurezza dei clienti. In questo caso lo Stato dovrร farle rispettare a me, quanto a una trattoria; spero quindi trattino tutti allo stesso modo. Se cosรฌ fosse, sono fiducioso: la ristorazione italiana ne guadagnerebbe perchรฉ, per esempio le pizzerie o le trattorie dovranno adeguarsi agli standard dei gourmet, con piรน spazio tra un tavolo e un altro, e rispetto rigoroso delle norme igienico sanitarie, che presumo saranno ancora piรน severe.
Fare un decreto di questo tipo in cosรฌ poco tempo รจ incredibile, e immagino che valutare le possibili problematiche e ramificazioni sia di una complessitร pazzesca. Dunque, va benissimo l’ultimo decreto ma poi deve essere attuato in maniera veloce: ora รจ fondamentale il ruolo delle banche che devono erogare nel piรน breve tempo possibile. Il secondo aspetto riguarda i soldi della cassa integrazione, potrebbero restituire agli imprenditori che hanno anticipato la cassa integrazione i soldi a fondo perduto, con la garanzia che questi verranno investiti in modo tale che sia impulso all’economia.
Ora gli ammortizzatori sociali ci sono, gli acquisti sono fermi, i mutui sospesi, il vero problema รจ quando si ritornerร a lavorare perchรฉ i consumi non saranno gli stessi. Col secondo decreto, che รจ davvero poderoso, sarร essenziale una burocrazia veloce. L’accesso alla liquiditร deve essere immediato. In parole ancora piรน chiare, sulla carta รจ un decreto ottimo, ma bisognerร capire come saranno distribuiti questi soldi, in che tempi e in che modalitร : la garanzia dello Stato dipenderร dal ranking dell’azienda? E l’accesso a questi soldi va ad intaccare il ranking? Se cosรฌ fosse alla mia azienda non converrebbe usufruire di questo decreto perchรฉ ci ha messo anni a costruirsi una buona reputazione finanziaria.
Il decreto dovrebbero aver liberato un po’ di liquiditร e la cosa mi fa star meglio perchรฉ credo nel futuro dei nostri ristoranti, so che torneremo a lavorare e non ho paura di restituire 25mila euro, la condizione non รจ malvagia. Sarร che la mia situazione non รจ delle peggiori: con Oltre abbiamo chiuso ma siamo attivi con Sentaku e Nasty, certo il delivery serve solamente a coprire le spese di affitto e dipendenti, non si guadagna nรฉ si perde un euro. Tornando al decreto, non aspettandomi nulla sono felice.
Sul piatto, almeno sulla carta, sono stati messi dei bei soldi. L’unica tematica sensibile sarร l’accesso, io mi sto giร organizzando con la mia banca per avere la liquiditร che servirร sia per ripartire sia per supportare la fase iniziale che sarร triste. Ora ci dovrร essere un cambio di rotta, dovremo tutti ridimensionarci almeno per un anno, poi mi auguro che le cose torneranno alla normalitร .
Dal Governo mi aspetto, penso come tutti i miei colleghi, oltre a ciรฒ che si sta cercando di fare sulla liquiditร per superare questo di periodo di chiusura difficile, un abbassamento del costo del lavoro, con sgravi fiscali a livello regionale o nazionale, per alleggerire quello che รจ sempre stato un costo molto alto con una tassazione elevata e con un’incidenza sui margini davvero importante. Penso che questa possa proprio essere un’occasione per ridefinire il mondo del lavoro e riprogrammarlo, perchรฉ c’รจ necessitร di manodopera nel nostro mestiere, c’รจ la possibilitร di dare occupazione, ma ci sono dei vincoli che non ci permettono di essere sereni e ci costringono sempre a fare gli equilibristi per pareggiare i conti e guadagnare qualcosa. Questa รจ una delle cose che mi sento di dire. Se dovessi poi invece lanciare una provocazione ed esprimere il mio pensiero di cittadino italiano, considerando che l’Italia si sta dimostrando come sempre un paese che sa fare della solidarietร nei momenti difficili, e questa รจ una delle sue migliori qualitร , mi aspetterei che chi ci governa, come i grandi manager di aziende private che hanno deciso di tagliarsi i compensi, e quindi lo stipendio, decidesse di fare lo stesso per pesare di meno, magari per 3-4 mesi, proprio per una scelta nazionale. Ecco, penso che questo sarebbe un sacrificio possibile, e sarebbe un bel gesto di solidarietร , che dimostrerebbe che anche i nostri politici rinunciano a qualcosa per una giusta causa.
Siamo chiusi da un mese, in 12 locali in Italia e 3 a Londra, ovviamente il primo pensiero รจ stato quello di riuscire il piรน possibile a mantenere tutto a galla. Non vorremmo perdere uno solo dei nostri quasi 200 dipendenti. Un dopo ci sarร , bisogna immaginare un poโ come sarร . Nel frattempo trovare equilibri economici รจ quasi impossibile e non pensiamo nemmeno che il solo delivery ci salverร โฆ e onestamente non รจ quello che vogliamo fare, noi cerchiamo di dare un servizio dโospitalitร . Avremo certamente bisogno di chiedere aiuti economici e per la liquiditร nellโimmediato, come si puรฒ immaginare una attivitร basata sui flussi di cassa continui, con due mesi (e forse oltre) di chiusura รจ messa a durissima prova per la sopravvivenza. Inoltre, piรน difficile ma decisivo, bisognerร trovare misure per rendere piรน leggero il costo del lavoro in modo da non dovere fare tagli, non solo la cassa integrazione, perchรฉ quello porta meno soldi in tasca ai lavoratori e non รจ uno strumento adattissimo al nostro mondo se non sei totalmente chiuso, forse piรน adatto allโindustria. La nostra paura piรน grande รจ rimanere soffocati nella burocrazia: agli imprenditori servirร agire senza la fretta del panico ma con velocitร e agilitร su tutto, dalle autorizzazioni per i dehors, alla gestione del personale. Solo in questo modo le risorse delle aziende saranno dedicate a creare valore e non solo a โdifesaโ. Un esempio: nel Regno Unito il Governo รจ entrato nel merito della negoziazione tra privati rispetto ai canoni di locazione: di fatto imponendo una moratoria di 3 mesi dove i proprietari non possono ricorrere agli strumenti legali nei confronti dei conduttori. Questo per agevolare una negoziazione piรน razionale e minimizzare i contenziosi che oggi farebbero male a tutti.
In sintesi: interventi per garantire la liquiditร ; intervenire sul costo del lavoro affinchรฉ le aziende non perdano chi รจ stato cercato, assunto e formato, lasciando potere di acquisto ai lavoratori; no burocrazia. Sรฌ controlli per la legalitร delle azioni e ognuno sia responsabile. Ci aspettano 12-18 mesi durissimi, di questo dobbiamo esserne tutti consapevoli.
a cura di Massimiliano Tonelli e Annalisa Zordan
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