Il monologo qualunquista di Fabio Volo e le colpe del Gambero Rosso

22 Mar 2024, 15:37 | a cura di
Fabio Volo non riesce a capire come fare una spesa "giusta"? Noi ci scusiamo per non averlo spiegato bene, ci proviamo di nuovo. E ci impegnamo a fare di più

Caro Fabio Volo, ti chiediamo scusa. Se non riesci a capire tu – showman e scrittore tra i più fini del mainstream – come fare una spesa sensata e “giusta”, la colpa è sicuramente anche nostra che comunichiamo il mondo del cibo e del vino e che non siamo riusciti a spiegare bene e chiaramente come muoversi tra etichette e scaffali. Per questo proviamo a spiegare meglio e di nuovo alcune strategie di sopravvivenza nella spesa quotidiana.

 

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Non gettiamo la spugna

Certo, la cosa più sbagliata da fare – caro Fabio – è gettare la spugna! Ovvero: il mondo, la vita, la globalità sono cose complesse, per niente semplici: richiedono risposte complesse, altrimenti si va solo incontro a semplificazioni che inevitabilmente ci spingono a sentirci semplici pedine smarrite e a sposare le tesi e le scelte “dell’uomo qualunque”, a non cambiare nulla ché tanto a cosa serve se tutto alla fine è uguale e non ci si capisce nulla?

Il documentario di Giulia Innocenzi – ex collega “vostra” alle Iene – ha “svelato” gli orrori che ci sono dietro agli allevamenti intensivi. Così come i tanti interventi di trasmissioni come Report fanno luce su storture e disvalori vari, anche se non sempre presi da angolazioni e con argomentazioni chiare ed esaustive o comunque il più “imparziali possibile. Intanto, però, qualche veloce consiglio su come fare la spesa potremmo dartelo: leggere bene le etichette, controllare per quanto possibile le origini degli alimenti, acquistare carni e verdure il più possibile presso aziende di prossimità dove possiamo controllare come si lavora o presso negozi di cui riusciamo ad avere fiducia per il modo in cui selezionano, preferire l’acquisto diretto dai produttori, acquistare extravergine a prezzi ragionevoli e non per forza sottocosto, non cercare di risparmiare a tutti i costi sul prezzo e capire che come cerchi avere tu un reddito, caro Fabio, ci prova anche chi lavora la terra e produce cibo. Così, evitare pesce di allevamento intensivo a meno che non sia noto il sistema di allevamento. Evitare i polli dal minor prezzo. Piccole cose, certo, ma neppure così assurdamente faticose. Non salveremo il mondo, ma proviamo a cambiarlo almeno un pochino.

La politica solletica le pance

Certo, caro Fabio, non è il tuo lavoro quello di alzare il pugno e lottare per etichette più chiare ed esaustive, per penalizzare gli allevamenti intensivi, per premiare chi si adopera sul fronte della sostenibilità e chi sperimenta e ricerca sistemi di coltivazione meno invasivi. Probabilmente, però, fa parte del tuo lavoro – o per lo meno della tua mission – contribuire a stimolare e formare le coscienze dei cittadini-consumatori. Certo, è facile solleticare la pancia della platea mainstream (lo sanno bene personaggi come Salvini o come Prandini – e Gesmundo – di Coldiretti che hanno sposato la guerra alla carne coltivata e alla ricerca sui novel food puntando sulla non conoscenza e sul naturale scetticismo degli homo sapiens “qualunque” i quali per natura si difendono istintivamente con il “pre-giudizio”). È più facile fare audience con un monologo “benaltrista” e “qualunquista” che alla fine dà alla gran parte di noi la sensazione che tutto sommato facciamo bene, che non serve a nulla affannarsi per cambiare e per capire perché tanto sotto sotto è tutto uguale.

Non è tutto uguale

Anche se, in realtà, non è affatto tutto uguale.  Per questo chiediamo scusa a te, Fabio, per non aver comunicato nel migliore dei modi questa semplice evidenza: non è tutto uguale; per non essere ancora riusciti a spiegare perché non è tutto uguale e come capire le diversità; come non rovinarsi la giornata per scegliere cosa comprare per pranzo. Ci proveremo ancora, ci proviamo ogni giorno. Anche se – dobbiamo dirlo, pur non essendo una scusa – ci piacerebbe che anche la politica – ovvero chi ha l’onore e l’onere di amministrare la cosa pubblica – agisca per la chiarezza e nell’interesse tuo, Fabio, mettendoti in condizione di capire meglio cosa acquistare per cena. Perché a volte sembra proprio che le normative e i regolamenti sulle etichette siano studiate per essere aggirate o ignorate o nascoste, piuttosto che per farci capire davvero di cosa si tratti. Ma noi ci proviamo comunque: a capire e a spiegare. È il nostro lavoro ed è la nostra mission.

 

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