Parchi

Parco Nazionale delle Cinque Terre: vini e prodotti tipici

Se avete in programma di andare nel Parco Nazionale delle Cinque Terre dovete provare assolutamente questi vini e questi prodotti tipici.

  • 31 Luglio, 2021

Nella nuova guida Italia allโ€™Aria Aperta, realizzata con Enel Green Power, abbiamo voluto raccontare lo straordinario patrimonio ambientale del Paese, valorizzandone le produzioni agroalimentari. Qui vi sveliamo i vini e i prodotti tipici del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre

A inscrivere il Parco Nazionale delle Cinque Terre nellโ€™Olimpo delle mete predilette dai turisti di tutto il mondo concorre non tanto la mera estensione territoriale, quanto la pluralitร  di ambienti e specie protette che dipingono al suo interno un acquerello fiabesco di raro splendore. Il tutto condensato in un fazzoletto di suolo dalla modesta superficie di 3868 ettari, dove vivono piรน di 4000 persone. โ€œIn effetti, รจ proprio lโ€™alta densitร  di popolazione la caratteristica che lo differenzia maggiormente dalle altre riserve istituite a livello stataleโ€, conferma la presidente Donatella Bianchi. โ€œAnche perchรฉ gli abitanti hanno sempre sfidato le forze della natura con lโ€™obiettivo di modificare a proprio favore quel microcosmo selvaggio che รจ la costa ligure, prima edificando i 5 borghi da cui prende nome lโ€™ente e poi sezionando le pareti a picco sul mare in tante strisce di appezzamenti coltivabili, sorrette da muretti a secco che si sviluppano per chilometri e chilometri, a simulare una sorta di grande muraglia sopraelevata. Il tratto identitario delle Cinque Terre, dunque, รจ dato dal paesaggio โ€œculturaleโ€ disegnato dallโ€™uomo, che incarna un sistema di vita tradizionale ben radicato e svolge un ruolo centrale sviluppo economico della una precisazione: le strutture incastonate nella roccia viva hanno garantito la messa in sicurezza della montagna contro eventuali crolli e cedimenti, modificando pure lโ€™assetto delle valli, che oggi catturano lo sguardo dei visitatori con uno spettacolo architettonico mozzafiatoโ€.

Ma la natura non ha abdicato al trono

Lo scettro del potere rimane pur sempre nelle sue mani. โ€œLa maggior parte dei versanti si affaccia direttamente sulla costa a unโ€™altezza di 800 metri sul livello del mare. Sui fondali crescono vaste praterie di posidonia oceanica, capaci di ossigenare senza soluzione di continuitร  lโ€™habitat di esemplari quali la patella ferruginea (presente dove la marea sale e scende con maggior frequenza) e la magnosa o cicala di mare (un crostaceo particolarmente vulnerabile). Poco piรน in alto volano uccelli tipicamente acquatici come il gabbiano reale, il cormorano, la sula, la berta minore e la rondine di mare, insieme al maestoso falco pellegrino. Sul gufo reale, invece, stiamo facendo delle ricerche per capire se abbia iniziato a nidificare stabilmente in zona Monterossoโ€.

La vegetazione? โ€œNegli ambienti rupestri attorno a Punta Mesco (facente parte della riserva integrale protetta) domina la palma nana, in localitร  La Maddalena la quercia da sughero (rarissima in Liguria e, dunque, di grande interesse scientifico per i ricercatori)โ€. Ultimi, ma non per importanza, i sentieri che, dalle zone ricche di vegetazione spontanea, conducono gli escursionisti ai luoghi di interesse spirituale. โ€œDovete sapere che ogni borgo ha il suo santuario, da quello di Nostra Signora di Reggio a Vernazza a quello di Nostra Signora di Soviore a Monterosso. Vegliano sugli abitanti e accolgono gli stranieri, proteggendo dallโ€™alto questo piccolo paradiso immerso nel bluโ€.

I prodotti tipici da provare: limoni, miele, acciughe e olio extravergine di oliva

Limoni: coltivati giร  dal 1600, oggi sono protagonisti di marmellate, crostate, biscotti, dolci e il limoncino.

Miele delle Cinque Terre: la grande varietร  della macchia e delle essenze mediterranee favoriscono il bobinare delle api e la produzione di miele. Particolarmente tipici, insieme al millefiori, quelli di erica, acacia, castagno.

Acciughe salate di Monterosso: note come โ€œpan du maโ€, le acciughe vengono pescate con il tradizionale metodo della lampara e con la rete a cianciolo e lavorate a mano nellโ€™arco di due o tre giorni.

Olio extravergine di oliva: le cultivar della zona, oltre alla Taggiasca, sono: Premessa, Razzola, Lantesca.

I vini del territorio

In questo territorio fantastico, suggestivo, dove la mano dellโ€™uomo ha permesso la conservazione di un ambiente naturale aspro e al tempo stesso addomesticato, qui nascono i vini legati a due Doc, entrambe ricadenti nella provincia di La Spezia: Cinque Terre, nella fascia costiera, con un bianco e un passito (Sciacchetrร ) entrambi a base sostanzialmente di tre vitigni bianchi: albarola, bosco e vermentino; la Doc Colli di Luni, invece, entra piรน verso lโ€™interno e si spinge a confini con la Toscana e la provincia di Massa Carrara: รจ, insieme alla Sardegna, uno dei terroir dโ€™elezione per il vermentino che รจ accompagnato da albarola e trebbiano toscano, mentre per i rossi domina il sangiovese. I vini Doc Cinque Terre sono in genere freschi e profumati, mentre i cugini della Doc Colli di Luni sono tendenzialmente piรน strutturati e tendono meglio allโ€™invecchiamento.

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