Lo storico rapporto di Milano con il design va ben oltre il Salone del Mobile, divenuto uno degli eventi di riferimento del panorama italiano prima della pandemia. Lโedizione 2022 โ dal 7 al 12 giugno โ ha tutte le carte in regola per un ritorno ai consueti standard dopo la pausa forzata degli ultimi due anni. Se a Rho-Fiera si ritroveranno molte aziende legate al settore della cucina e nel Fuorisalone gli atelier e i negozi esporranno meglio sul tema, cโรจ lโoccasione di unire lโutile al dilettevole, sedendosi in qualche locale di personalitร , dove oltre a una piacevole esperienza culinaria, lโocchio viene appagato dallโambiente.
Le tendenze degli ultimi anni portano necessariamente verso la sostenibilitร e il recupero urbano, strade che molto probabilmente continueranno a essere battute nei prossimi anni. ร cosรฌ che fabbriche e magazzini fuori uso sono diventate location sempre piรน ambite โ come nel caso di Moebius in via Cappellini โ per mettere al centro del progetto il rilancio di spazi cittadini abbandonati. Che sia nei cortili o negli spazi interni, un altro aspetto divenuto ormai irrinunciabile รจ quello del verde, su cui hanno costruito la propria identitร i tanti ristoranti-serra che popolano Milano. Ma cโรจ spazio anche per un nuovo tipo di locali, che affiancano alla mixology una gastronomia sperimentale, come nel caso di Norah was drunk e Carico, acronimo di Casual Risto Cocktail.
Ecco la nostra (personalissima) selezione di ristoranti di design a Milano, che spazia dalle realtร storiche come DโO di Davide Oldani e Ceresio 7 alle novitร degli ultimi anni, come Moebius e Carlo al Naviglio.
Maurizio Lai ha firmato lโultimo gioiello della collezione di Claudio Liu, nel cuore di Porta Nuova, con accesso dalla piazza sopraelevata rispetto al piano stradale. Un luogo coerente con il concetto di cucina libera che Takeshi Iwai sta seguendo sin dallโapertura. Materiali naturali, legno di noce, porfido, ottone e cuoio si combinano e si scompongono in un dinamismo continuo. I tavoli in legno di noce, progettati per la sala, sono stati pensati come unโordinata scacchiera. I tasselli a farfalla sulla superficie sono stati decorati in ottone per evidenziare le parti in legno del piano mentre le forme in porfido si scompongono in porzioni geometriche e sono ricomposte attraverso decorazioni in ottone.
Piazza Alvar Aalto, https://www.aalto-restaurant.com
Non distante dalla Stazione Centrale, un ex-magazzino tessile rigenerato in chiave post industriale e articolato su oltre 700 mq di superficie per unโaltezza di dodici metri. Moebius รจ al tempo stesso osteria gastronomica, tapa bistrot, cocktail bar, ma anche negozio di vinili e spazio per la musica dal vivo. Lโelemento piรน importante e impegnativo รจ senza dubbio la pedana sospesa al centro della sala: avvolta da pareti in vetro appare come un acquario di 60 mq nel vuoto. Sotto al soppalco sospeso in cui si celebra la cucina sperimentale del bravo Enrico Croatti, si puรฒ avere unโesperienza divertente, con una dozzina di tapas che guardano al mondo ma anche alle tradizioni nazionali.
Via Alfredo Cappellini 25, https://moebiusmilano.it/
Il โcovoโ di Davide Oldani si trova a pochi minuti da Rho-Fiera ed รจ curatissimo nel design, con scelte fatte in gran parte dallo chef โ storico appassionato sul tema โ a partire dal lay-out della cucina sino a tavoli con doppio livello e sedie comodissime che Oldani ha creato con Riva 1920 passando per gli elementi della mise en place. Anche in questo caso, lโallievo di Marchesi ha seguito il maestro che si dilettava con le posate. Il DโO รจ molto caldo e luminoso, con la โmaninaโ di Piero Lissoni che nel progetto iniziale ha affiancato il cuoco. Cucina mai cosรฌ a punto, con richiami alla classicitร italiana e francese in contrasto con tante idee nuove, spesso giocose. E ci si sente nel mondo, anche se a Cornaredo.
Piazza della Chiesa 14, San Pietro all’Olmo. https://www.cucinapop.do/
Non invecchia minimamente lo spazio in cima al palazzo sede di Dsquared: il progetto รจ stato eseguito da Storage Studio per la parte architettonica e Dimore Studio di Emiliano Salci e Britt Moran per lโinterior design. Un ritorno agli anni โ30, con pezzi originali dellโepoca e suggestioni moderne, in un mix con colori eleganti, ottone, marmo e legno. In pratica, รจ una grande stanza allungata divisa in due ambienti gemelli: lโarea dedicata al ristorante e quella per gli aperitivi. Tutto รจ specchiato, comprese le piscine e le due terrazze che si affacciano sul Monumentale e sullo skyline di Porta Nuova. La valida mixology e la cucina di Elio Sironi, tra le piรน confortevoli in cittร , trovano un teatro ideale.
Via Ceresio 7, https://www.ceresio7.com/en/index
Nella primavera 2021, Carlo Cracco รจ entrato nel progetto di ristrutturazione della famosa Ca’ Bianca e ne ha ricavato un posto suggestivo nel cortile: un poโ masseria elegante, un poโ residenza di campagna, tra lampadari di cristallo e splendidi pezzi di design che ricordano non poco la Segheria, anche se qui lo spazio รจ inferiore. Immancabili i lunghi tavoli in legno e la mise en place con le splendide porcellane di Richard Ginori. Lโambiente, esattamente ai confini della cittร , conquista subito, la cucina fa il suo dovere: Luca Pedata, da anni nel team, si destreggia bene su ogni fronte, con predilezione per i piatti mediterranei. Un posto molto internazionale, con logica mixology e uno stile italiano.
Via Lodovico Il Moro 117, https://www.carloalnaviglio.it/
Bisogna salire allโultimo piano per trovare il fine dining di Eataly Smeraldo. Lo spazio gestito da Viviana Varese rispecchia la sua visione, a partire dallโopera di Marco Nereo Rotelli che ha realizzato una composizione completamente blu in ogni suo tono che rappresenta glifi, i pittogrammi dell’Isola di Pasqua a raccontare i valori della cuoca campana: colore, entusiasmo, inclusione, condivisione e vita. Tanti i pezzi di design, ben collocati nellโambiente molto luminoso grazie alle vetrate: le lampade di Artemide, i vasi di Gala Rotelli, il social table in legno Kauri disegnato da Renzo e Matteo Piano. La cucina รจ ricca di sorprese, senza perdere la matrice mediterranea originaria.
Piazza Venticinque Aprile 10, https://www.vivavivianavarese.it/
ร il ristorante piรน alto della cittร , allโultimo piano della Torre WJC al Portello, non lontano dal salone: il panorama โ grazie alle enormi vetrate – รจ spettacolare sia di giorno sia di sera. Lโambiente โ anche dopo il recente restyling – resta molto piacevole. Siamo in uno dei luoghi piรน internazionali in cittร , con tanto design fra i tavoli con pezzi unici di maestri artigiani italiani, come Contrada Erasmo: notare i due tavoli rotondi che sono stati realizzati utilizzando delle botti usate, materiale presente anche nelle boiseries dellโingresso. Il franciacortino Cristian Spagnoli sa il fatto suo: in cucina non corre rischi eccessivi, serve piatti italiani di gusto pieno e deciso, spesso di bella estetica.
Viale Achille Papa 30, https://miview.it/
ร il piรน โgiovaneโ Tre Mappamondi italiano, grazie a una proposta โcontaminataโ di grande classe e sostanziale impronta cinese come vuole la bravissima patronne Giulia Liu. Ma รจ anche un locale che resta tra i piรน suggestivi della cittร soprattutto alla sera quando i giganteschi gong retroilluminati si vedono da lontano. Il progetto originario รจ di Nisi Magnoni che ha puntato su uno spazio nudo e privo di qualsiasi โorpelloโ, nel pieno rispetto della tradizione orientale. Cโรจ stato un soft restyling, nel 2017, che ha interessato gli elementi in ferro e ottone, rendendolo ancora piรน sofisticato Lโambiente รจ molto aperto, con alti soffitti e una mise en place di impatto.
Corso Concordia 8, https://www.gongoriental.com/
La zona bar e bistrot del centralissimo hotel in via Andegari ha subito un restyling da poco tempo. Gli interni mantengono i marmi policromi in bianco e nero e il progetto di interior design dello Studio Antonio Citterio Patricia Viel, ma sono arricchiti di piante tropicali e sedute vivaci che illuminano gli ambienti e conducono alla loungeย Il place to be รจ allโesterno, un giardino con divani, tavoli da bistrot e il progetto del verde curato dallo studio Pโarcnouveau con piante scultoree che delimitano gli spazi, rampicanti che decorano le pareti e rami verdeggianti tra le colorate poltrone, disegnate da Citterio. Il menu curato da Antonio Guida e la drink list di Guglielmo Miriello sono il tocco in piรน.
Via Andegari 9, https://www.mandarinoriental.it/
Nel 2019, Marco Liu ha rivisto in modo importante il locale aperto nel 2011. Lo ha fatto sia nella proposta di cucina โ sempre cinese, ma con tocchi dโautore. sia nellโambiente dove sono rimasti solo alcuni elementi. Il progetto di Naos Design rispecchia lโidea di ristorante cinese contemporaneo: pareti scure in cemento grezzo, tavoli in legno nero (da notare il grande social table in legno di cedro bruciato, derivazione di unโantica tecnica giapponese, lo Shou sugi ban) con una mise en place ridotta ai minimi termini. Lโarredo conta anche su leoni Shishi e sculture che catturano i movimenti del Tai-Chi. Curiositร : lโinsegna รจ quasi inesistente e, allโingresso, solo una maniglia rossa a forma di otto. Ba in cinese significa โottoโ: numero dellโarmonia, della stabilitร e della prosperitร .
Via Raffaello Sanzio 22, https://www.ba-restaurant.com/
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