Un “luogo del mangiare” decisamente particolare quello della famiglia Lo Monaco, che merita di essere conosciuto meglio per certi suoi caratteri peculiari che ne hanno fatto un locale must per i cultori delle carni di alta qualità, anzi di altissima, autoctone siciliane e di tutto il mondo, e di coloro che, golosi e appassionati, amano il buono e il ben fatto nel campo del cibo. Vediamo meglio. Intanto siamo nel comune di Villabate, alle porte di Palermo, e lo siamo – è un bizzarro capriccio del destino – per qualche decina di metri: sì, la bottega-macelleria-ristorante di Gaetano Lo Monaco (Lo Monaco Altra Cucina), garbatissimo e sorridente patriarca con una quarantina d’anni di esperienza nel campo, fra ovini, suini, caprini, bovini e via andando, non è nel territorio della capitale della Sicilia letteralmente per un’inezia, per un pelo, come si usa dire.
Qui, fra salsicce, involtini, trinche e agnelli, compì i suoi primi passi il figlio Giovanni, che preso da fuoco sacro (alla lettera, come vedremo) ebbe modo di completare gli studi all’Alberghiero per poi recarsi un paio d’anni all’estero, fra Londra e Miami, a imparare come trattare le carni, sezionarle in modo appropriato e, soprattutto, come cuocerle, al barbecue o ai fuochi, per quanto tempo, usando l’occhio e/o gli appositi termometri, un qualcosa che – potrebbe venire da sorridere – è un vero e proprio specifico mestiere (dei frequenti stage hanno reso sempre attuali queste precedenti esperienze). Irrobustito da questa particolare expertise, Giovanni torna a casa – siamo nel 2015 – e convince la famiglia ad approntare, accostata alla macelleria, una saletta dove, tranne i primi piatti (è così ancora oggi), si servono tocchi di carni di tutti tipi, frollate e cucinate alla perfezione, ma pure altre sfiziosità che sorprendono per bontà e perfezione esecutiva: si nota che non siamo in una semplice “macelleria con cucina”, qui c’è molto di più, ci sono conoscenza e profonda cultura di settore.
Il successo si allarga, arrivano da tutte le parti, bisogna prenotare sempre, gli spazi (25 coperti) si rivelano troppo esigui, Giovanni diventa una sorta di divo della carne; il Covid mette fine, inopinatamente, a questa crescita tumultuosa, il dopo pandemia non è facile, il tempo vola, Giovanni si sposa e decide di trasferirsi nel Continente, lasciando il suo prezioso know-how alla famiglia, un inestimabile tesoro di conoscenze. Il nuovo corso ha visto il gruppo al completo assumersi la piena responsabilità del locale, reso più confortevole e ampliato sino a 45 coperti; Gaetano troneggia dietro il suo bancone sino alla chiusura del locale (molti fanno la spesa prima di andare via), qui quelli più capricciosi scelgono le carni fra i tanti tagli a vista, disdegnando con sufficienza la ricca carta delle vivande.
La moglie del titolare, la signora Enza Maria accoglie sorridente gli ospiti, unitamente alla figlia Marika, laureata in Biomedicina, ricercatrice e docente all’Università, interna al Policlinico di Palermo, che ama la sera rilassarsi dando una mano alla sua famiglia (siamo proprio convinti che si diverta molto!). Poi c’è lo spazio fuochi e fiamme – riservato – dove questa cucina dei sapori prende vita, con l’ausilio di adeguato personale esterno. Fatta la precisazione che si lavora solo la sera (ma tanti si fiondano intorno alle 19.00 per un robusto e goloso “apericena”), per gli amanti dello street food palermitano il giorno giusto è il martedì (lunedì si macella), quando arrivano: “quarume”, “stigghiole”, “pani ca meusa”, “mussu” e “carcagnolo” all’insalata. Da un’offerta che contempla taglieri di formaggi e salumi, panini e hamburger, fegato, cuore, pollo ruspante fritto, volendo andare al sodo (le carni) la scelta è assai vasta ed ha due fronti: le carni del territorio siciliano e quelle del resto del mondo.
Molti amano, fra queste, la Chianina, la Fassona piemontese, l’Angus irlandese, quello scozzese, argentino, americano, polacco e spagnolo, la mitica Wagyu del Giappone. Esaltanti, in apertura, le magnifiche bruschette con bollito marinato, la gelatina di maiale, la porchetta, tutte preparazioni fatte in casa, come le eccellenti patate e verdure. Gli ottimi dessert (homemade anch’essi) sono il degno finale di una bella e sfiziosa serata. La cantina è concentrata ma di pregio, come la selezione delle birre. Affabile e di impeccabile stampo familiare il servizio. Rimane, infine, un pungente dubbio: siamo in una macelleria con cucina, una steakhouse, un particolare tipo di ristorante, una griglieria? Mah! forse, a pensarci bene, non ha nessuna importanza.
Lo Monaco Altra Cucina – Villabate (PA) – via Giacomo Leopardi, 3 – 091 491776 – Facebook
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