Nessun nuovo ristorante sale sul podio più alto del Michelin nell’edizione dedicata ai Paesi del Nord, ma c’è un super ingresso, direttamente con doppio macaron: per Paz, nelle Isole Faer Øer, che festeggia il ritorno dello chef che ha cucinato in uno dei ristoranti più remoti al mondo. L’annuncio è all’Anneberg Kulturpark, un luogo dove arte, cultura e gastronomia si incontrano, nei suggestivi spazi di un ex ospedale psichiatrico a Odsherred, un Geoparco dell’Unesco a poco più di un’ora da Copenaghen, buen retiro di molti danesi in cerca di relax, in un contesto incantato, con paesaggi spettacolari tra fiordi e dolci colline, campi fertili e una costa splendida: il terroir unico di Odsherred ha ispirato agricoltori, chef e artisti per generazioni e proprio per questo scelta come sede dell’annuale cerimonia di premiazione dei migliori ristoranti di Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda.
Sono con 33 i nuovi locali entrati in guida quest’anno, che spingono a 282 le insegne segnalate: tra queste, ci sono sei premiati con tre stelle Michelin, 15 con due stelle Michelin di cui 2 nuovi, 75 con una stella Michelin con 10 novità, 44 ristoranti Bib Gourmand (di cui 9 inseriti per la prima volta quest’anno) che offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo e 39 ristoranti premiati con la stella verde, simbolo di cucina sostenibile.
Sono 10 i nuovi ristoranti premiati con una stella Michelin nei paesi scandinavi che rappresentano la nuova cucina del nord: contaminata, permeabile alle culture e alle diverse tradizioni, a partire da quella nipponica, riferimento per tecnica precisa, attenzione e rispetto per la materia prima, profondità nell’approccio. Sono giapponesi: Omakase by Sergey Park a Bergen, Udtryk dello chef di Hong Kong Edward Lee a Copenaghen, Sushi Anaba, ristorante da 15 coperti gestito da uno chef danese formatosi a Tokyo. Tra i 10, anche Texture, sempre nella capitale danese, con una originale cucina che mescola suggestioni francesi (lo chef viene da Marsigli), marocchine e italiane, queste ultime eredità familiare.
Poul Andrias Ziska, Paz
La Michelin nei Paesi del Nord è un manifesto di come la ristorazione di qualità non sia ad appannaggio esclusivo delle grandi città: Paz, di Poul Andrias Ziska è a Tórshavn, la capitale delle isole Faer Øer, una cittadina di poco più di 22mila abitanti… nulla in confronto di Leymar, 250 abitanti e qualche chilometri più a nord dove aveva stabilito il suo Koks, per non parlare poi di Ilimanaq, in Groenlandia: una cinquantina di anime appena all’interno del circolo polare artico, dove ha portato per qualche anno il pop up estivo del suo locale: Edge. L’altro due stelle è Signum a Mölnlycke, in Svezia, un’antica casa padronale sulle rive del lago Landvettersjön, dove lo chef Thomas Sjogren ha conquistato anche la stella verde
Rene Redzepi Noma
Nessun retrocessione dallo scalino più alto del podio: tutti i 6 ristoranti con 3 stelle nei paesi del nord conservano le loro stelle: in Danimarca ci sono Geranium e Noma di Copenhagen, Jordnær a Gentofte, in Norvegia ci sono Maaemo a Oslo e RE-NAA a Stavanger, mentre ij Svezia c’è Frantzén, a Stoccolma. Rimane a bcca asciutta Rasmus Munk, di Alchemist, spettacolare ristorante ospitato in un ex cantiere navale di oltre 2000 metri quadrati, progetto faraonico 15 milioni di dollari che mette in scena uno spettacolo olistico in cui il cibo è un elemento dominante, ma non l’unico. Chiacchieratissimo, pare non convincere per ora gli ispettori della rossa.
Young Chef Award: Michael Nørtoft ventinovenne chef di Ti Trin Ned in Fredericia, Danimarca.
Service Award: Lykke Metzger di Alchemist a Copenhagen, impeccabile, naturale anche nel confrontarsi con differenti culture e personalizzare il servizio. Una qualità non scontata in un posto complesso come Alchemist in cui ogni piatto raconta una storia, provoca e spinge alla riflessione, talvolta infastidisce.
Sommelier Award: André Bekker di Frantzén a Stoccolma. Un premio che conferma il momento d’oro del gruppo, che ha appena conquistato la terza stella anche a Dubai.
Stella Verde, un premio particolarmente sentito nei paesi del nord, in cui la sostenibilità è un modo di vivere nella quotidianità che riguarda la riduzione degli sprechi, l’attenzione all’impatto ambientale, la scelta di prorotti e produttori etici, ma anche attenzione al benessere del gruppo di lavoro. In Danimarca: Dragsholm Slot Gourmet a Hørve (Una stella) e Treetop a Vejle. In Finlandia: Kaskis aTurku; in Islanda: ÓX a Reykjavík, in Svezia, Signum a Mölnlycke, neopromosso a due stelle.
Rasmus Munk Alchemist
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati
La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
No results available
ResetNo results available
Reset