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Liguria

Cosa mangiare (e bere) nelle Cinque Terre, la gastronomia tra mare e monti

Arriva l’estate e aumentano le gite al mare della Liguria e ai suoi caratteristici borghi. Le pause gastronomiche diventano così una scoperta integrante del viaggio

  • 14 Giugno, 2025

In quel tratto di costa frastagliata della Liguria di levante sorgono le Cinque Terre. non è necessario perdersi in una lunga introduzione territoriale, in quanto la zona si presenta facilmente da sé. , Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono da anni mete indiscusse del turismo internazionale e portano nella regione amanti della natura, del relax in spiaggia e della buona gastronomia. La bellezza del paesaggio si riflette anche nella cucina, semplice ma ricca di sapore e fortemente legata alle risorse del territorio. Il mare, da cui provengono pesci e frutti di mare, e la terra, che offre erbe aromatiche, ulivi, limoni e vigneti danno vita alla cucina delle Cinque Terre.

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L’anima ligure a tavola

La cucina delle Cinque Terre rappresenta perfettamente l’anima ligure, basata su ingredienti poveri ma genuini, trasformati con sapienza in ricette che raccontano storie di fatica, creatività e identità locale. Si parte dall’acciuga, ingrediente principale di diversi piatti locali e al centro dell’economia legata alla pesca del posto. Le acciughe di Monterosso sono famose per la loro qualità e sapidità. Vengono preparate in diversi modi: sotto sale, marinate, fritte o al forno, spesso condite con olio, aglio e prezzemolo. Tornano protagoniste del tian de anciue di Vernazza, il tegame dove strati di patate si alternano ad acciughe, pomodori freschi, aglio, scorza di limone, vino bianco ed erbe aromatiche. Per una buona realizzazione è fondamentale l’utilizzo di materie prime eccellenti. E il territorio non è carente in questo. L’olio delle Cinque Terre è l’emblema dei terrazzamenti di questi luoghi e il suo sapore fruttato e leggermente piccante lo rende ideali per accompagnare le portate di pesce.

Tra vini e profumi, i frutti della terra

La gastronomia delle Cinque Terre si distingue per alcuni prodotti tipici che raccontano il lavoro e la passione di generazioni di contadini, pescatori e artigiani. Il più celebre è sicuramente il vino, in particolare lo Sciacchetrà, un passito dolce prodotto con uve Bosco, Vermentino e Albarola, coltivate sui ripidi terrazzamenti a picco sul mare. Dopo la vendemmia, le uve vengono lasciate appassire su graticci, prima di essere pigiate e lasciate fermentare. Il risultato è un vino dorato, intenso, dal profumo di miele e frutta secca, ideale da abbinare a dolci secchi o formaggi stagionati. Da non dimenticare i limoni delle Cinque Terre, in particolare quelli di Monterosso. Coltivati anch’essi sui tipici terrazzamenti affacciati sul mare, questi agrumi sono usati per preparare marmellate, dolci, ma anche per la preparazione del limoncino locale.

Tra classici e contaminazioni

Non mancheranno focaccia, pesto e farinata in un viaggio alle Cinque Terre, ma sarà possibile scoprire anche sapori nuovi e inediti. Questi borghi fanno da ponte tra la Liguria, la Toscana e l’Emilia che confinano qui accanto. È così che nei muscoli alla spezzina appare della mortadella nel ripieno o che nelle carte dei ristoranti compaiano i testaroli della lunigiana. Sempre da questa terra di confine approdano alle Cinque Terre gli sgabei, degli impasti lievitati e fritti che accompagnano formaggi e salumi. Un pasto all’insegna dell’esplorazione regionale che si conclude con la torta monterossina, specialità dell’omonimo borgo composto da pasta frolla, pan di spagna, crema pasticcera, cioccolato e composta di frutta. È indubbio che questa porzione di Liguria offra grandi esperienze a livello culturale e naturalistico, senza dimenticarsi dell’aspetto enogastronomico.

Torta monterossina Ristorante la Caracca

 

 

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