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La cucina, in pista già dal mattino, è firmata dal rodatissimo Umberto Vezzoli, chef con pedigree internazionale e ampi trascorsi capitolini. E triangola, mixando qua e là, tra il timbro romano (il tonnarello al cacio Dop e 3 pepi, il panino di vaccinara), il Piemonte, sua terra d’origine (i ravioli del plin, la Fassona in hamburger e in tartare) e la Milano sede del fratello maggiore del locale. Si chiama MAIO ed è la nuova creatura dei fratelli Alessandro e Massimo Maio, appena inaugurata sul tetto della Rinascente al Tritone. Una cucina elaborata che dà spazio anche alle evasioni “fusion”: sashimi di branzino, tataki in salsa d’ostriche, o il raid Roma-Tokyo di uno dei piatti “signature” di Vezzoli, un riso allo zafferano finito con crudo di tonno.
La formula è “all day long”: si comincia con la colazione ma il punto forte è a pranzo (menu in parte desunto da quello serale, che include anche insalate chic, lobster roll, club sandwich, e una short list di pizza e pinsa). Poi via al programma pomeridiano, tra tè scelti, pasticceria, appetizer, ma anche piatti veri e propri (mezze maniche all’amatriciana, per dirne uno) da mangiare fuori orario; per scivolare tra calici e miscelati (con vasta sezione di gin) in zona aperitivo, con snack gourmet che vanno dai maritozzi farciti alla “ceviche selection” di capesante e corbarossa, o ancora dall’arciclassico tagliere alle “fin de claire” con bolle nobili proposte dalla Champagnerie e Oyster Bar Moët & Chandon ubicata sul roof. Alla cena è ovviamente riservato il menu più ampio, dove si trova an anche una sezione risotto, eletto a piatto bandiera del MAIO e declinato in mille sfumature: ci sarà l’immancabile giallo della milanese ma anche il nero all’inchiostro di seppia, fino ad arrivare alle tonalità ocra del riso al curry.
Piatti eleganti da consumare all’interno di un ambiente altrettanto sofisticato: a firmare arredamento e design è Giorgia Longoni, che gioca con astuzia tra effetto scenico, in accordo con la bella struttura, e il senso di intimità dato da spazi ben scanditi, e delineato da piante e tappeti. Molti materiali sono tipicamente romani, come il travertino della terrazza, ma non mancano legni e specchi dal gusto più internazionale per la sala interna. Una bella mescolanza di stili per un format altrettanto articolato, da segnare tra i nuovi indirizzi dell’estate romana.
MAIO Restaurant & Rooftop – Roma – Rinascente 6° e 7° piano – Via del Tritone, 61 – [email protected]
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
