La torta di Biancaneve e il tĆØ di Alice, gli spaghetti con polpette di Lilli e il Vagabondo e la pasta al pesto di Luca. Sono cent’anni che la Disney incanta bambini di tutto il mondo con le sue storie commoventi, la sua grafica avanguardista e sƬ, anche tanto cibo invitante. E allora perchĆ© non celebrare l’anniversario con una serie di ricette golose tratte dai capolavori del cinema d’animazione?
Certo, non esiste solo la Disney. Ci sono le bellissime animazioni di Miyazaki, dove il cibo ĆØ onnipresente, dagli anni ā90 la DreamWorks, (che in Kung Fu Panda sul cibo ha puntato molto, tra ravioli al vapore e noodles con āingrediente segretoā), senza dimenticare i lavori di Tim Burton. Qualunque sia la casa di produzione, il cibo nei film dāanimazione ĆØ goloso, godurioso, seducente. Finto eppure cosƬ appetibile, perfetto nelle sue forme precise, i colori saturi, lāaspetto allettante. Presente fin dallāinizio, col tempo il mondo della cucina si ĆØ fatto sempre più strada in quello animato.
Biancaneve, 1937. Torta di uva spina
Il primo lungometraggio della storia ĆØ datato 1926 e porta la firma di Lotte Reiniger, un film a silhouette in bianco e nero chiamato āAchmed, il principe fantasticoā e ispirato allāatmosfera de āLe mille e una notteā. Creato grazie a Charles-Ćmile Reynaud, lāinventore del théâtre optique, una macchina che permetteva di proiettare su un telo dei disegni attraverso un gioco di specchi, creando lo sfondo con una lanterna.
Nel ā23, intanto, nasce la Disney Brothers Cartoon Studio: cinque anni dopo, parte la serie animata Mickey Mouse (āTutto ĆØ cominciato con un topoā, avrebbe detto tanti anni – e successi – dopo Walt in persona), ma la vera fama arriva nel ā37 con Biancaneve e i sette nani, che tra le varie riproposizioni ha incassato più di 418 milioni di dollari in tutto il mondo.
Che piaccia o meno, alla Disney bisogna riconoscere il merito di aver creato un vero impero attorno allāanimazione, anche grazie ai parchi a tema (il primo, nella periferia di Los Angeles, ĆØ stato inaugurato nel ā55) e i gadget correlati. Citare tutti i cibi più belli sarebbe impossibile, ci concentreremo dunque solo su alcuni della Disney, che dal 2006 comprende anche la Pixar.
Ratatouille, 2007. La ratatouille di Remy
Ć il film sulla cucina per antonomasia, la storia del topolino amante del cibo che guida lāimbranato lavapiatti ai fornelli: Ratatouille mette in scena moltissime ricette gustose, ma la più famosa ĆØ quella del titolo, che nel temuto critico Anton Ego suscita emozioni profonde. CuriositĆ : la ricetta del film, presentata in maniera più elegante rispetto allāoriginale (che altro non ĆØ che un semplice mix di verdure cotte in pentola), sembra sia stata ispirata da HĆ©lĆØne Darroze, la chef imprenditrice cresciuta alla corte di Alain Ducasse (a contribuire allāimmagine del critico Anton Ego, invece, sarebbe stato lāitaliano Luigi Cremona).
Tanto cibo anche in Luca, film del 2021 che racconta lāestate italiana di due mostri marini che si trasformano in esseri umani non appena mettono piede sulla terraferma, appassionati di trenette al pesto. Del resto, giĆ il cortometraggio Bao del 2018, che ha come protagonista un raviolo cinese, preannunciava lāinteresse crescente della Pixar verso il ciboā¦
Red, 2022. Congee
A pochi mesi di distanza da Luca, nelle sale arriva Encanto: in una famiglia colombiana in cui ogni membro ĆØ dotato di poteri magici, Mirabel deve fare i conti con la sua ābanalitĆ ā. Il cibo entra prepotentemente in diverse scene, rappresenta anche il potere di mamma Julieta, capace di curare le ferite con i piatti preparati in casa, come le arepas,Ā focaccine di mais, o il buƱuelo, una frittella tonda dolce.
Il 2022 ĆØ il momento di Red, capolavoro Pixar che racconta con delicatezza – ma nessuna edulcorazione – la fase dellāadolescenza, mescolando elementi tipici delle anime giapponesi a unāanimazione più classica senza mai risultare fuori tempo. Toronto, 2002: la tredicenne Mei Lee ĆØ alle prese con le prime cotte, i primi impulsi fisici (per la prima volta si parla anche di mestruazioni), quando tutto a un tratto si trasforma in un panda rosso. Sono le sue emozioni più intime, le frustrazioni, la potenza dei sentimenti che in una delle più commoventi scene finali decide di abbracciare.
Il cibo ĆØ quello tipico della Cina, Paese di origine della famiglia, tra ravioli, congee (il porridge di riso giĆ raffigurato in Mulan) ed edamame, ma ci sono anche snack e bibite colorate canadesi. Più interessante ĆØ il modo silenzioso in cui il tema dellāalimentazione entra in scena, in punta di piedi, con discrezione. Un dettaglio che non ĆØ passato inosservato tra chi soffre di diabete di tipo 1: i microinfusori di insulina che alcuni compagni di classe di Mei hanno sul braccio. Elemento che sfugge, che si mescola a tanti altri e proprio per questo risulta potentissimo, in grado di normalizzare una malattia cronica di cui si sa ben poco.
Biancaneve, 1937. Torta di uva spina
Un secolo di fantasia, magia e anche di piatti fumanti. I magnifici bignĆØ creoli e il gumbo de La Principessa e il Ranocchio, i biscotti scozzesi di Ribelle, i cookies e la zuppa di nocciole di Rapunzel, quellāindecifrabile mousse grigia del banchetto de La Bella e la Bestia, accompagnata da soufflĆ© al formaggio, gelatine e altre delizie dallāaspetto barocco, la torta a strati pendente de La Bella Addormentata nel Bosco. E tanti, tanti altri ancora.
Cerchiamo di stringere il campo e concentrarci sulle fasi più significative della casa di produzione, le cosiddette āepoca dāoroā, āepoca dāargentoā ed āepoca di bronzoā. Per la prima, la ricetta più famosa ĆØ anche la prima in assoluto a essere raffigurata, la torta di uva spina di Biancaneve: una classica pie americana dedicata al più burbero dei nani, Brontolo (si può vedere la scritta in superficie con il nome inglese Grumpy). Poco prima che la strega si affacci alla finestra, momento cult del film che ha terrorizzato generazioni di bambini.
Lilli e il Vagabondo, 1955. Spaghetti and meatballs
Epoca dāargento: ecco le immagini aggraziate di Lilli e il Vagabondo, a cominciare dalla cena al lume di candela a base di spaghetti and meatballs condivisi. Considerato un insulto alla cucina tricolore, il piatto ĆØ nato in realtĆ grazie agli emigrati italiani negli Stati Uniti.
Infine, Gli Aristogatti, successo del 1970 che ha rivoluzionato il modo di fare animazione, a partire dalla centralitĆ ā e la diversitĆ ā della musica, la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari entrati ormai nellāimmaginario collettivo al pari dei gattini (chi non ama lo zio Reginaldo?), il tono scanzonato di Romeo e i continui riferimenti artistici. E che fame che fa venire il perfido maggiordomo mentre prepara la crema di crema alla Edgar, una crema inglese a cui aggiunge noce moscata, cannella e vaniglia (la sua ricetta prevede anche i sonniferi per addormentare i poveri malcapitati). Da gustare tiepida e con grandi biscotti di frolla in accompagnamento.
Gli Aristogatti, 1970. Crema di crema alla Edgar
Ingredienti
Procedimento
Versate il latte in una piccola casseruola, unitevi il baccello di vaniglia diviso in due longitudinalmente e portatelo lentamente a ebollizione. Mettete i tuorli in una terrina, unitevi lo zucchero e lavorateli con il cucchiaio di legno per qualche minuto, fino a quando il composto comincia a sbiancare. Continuando a mescolare, unitevi a filo il latte caldo quindi versate il composto nella casseruola dove c’era il latte e fatelo addensare sulla fiamma tenuta al minimo o, meglio ancora, in un bagnomaria caldo ma non bollente. La crema infatti deve addensarsi senza raggiungere l’ebollizione perchĆ©, in questo caso, impazzirebbe formando dei grumi. Durante la cottura mescolatela continuamente e, una volta pronta, quando sul cucchiaio si formerĆ un velo, versate subito la crema in una terrina immersa in acqua e ghiaccio. Durante il raffreddamento, mescolate spesso per evitare che si formi la pellicola in superficie.
Gli Aristogatti, 1970. Crema di crema alla Edgar
Ingredienti
Procedimento
Setacciate la farina in una larga ciotola, fate la fontana e mettetevi il burro morbido a pezzetti e un pizzico di sale. Amalgamate gli ingredienti con la punta delle dita fino a ottenere delle grosse briciole. Formate nuovamente la fontana e mettete al centro i tuorli dāuovo, lo zucchero e la scorza di limone (solo la parte gialla). Impastate di nuovo rapidamente gli ingredienti il minimo indispensabile per ottenere un impasto liscio, quindi raccoglietelo a palla, avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare nella parte meno fredda del frigorifero per almeno unāora. Al momento di stenderla, trasferitela sulla spianatoia infarinata e datele, con il matterello, la forma voluta. Ricavate dei dischi con un coppapasta e infornate a 180° per 12 minuti.
a cura di Michela Becchi
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