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Agoni fritti

Agoni fritti

Una ricetta di Giorgione

500 g di agoni; 3 cucchiai colmi di farina; sale; pepe; olio di semi di arachidi per friggere

Laviamo gli agoni che devono essere freschissimi perché i pesci d’acqua dolce, a differenza di quelli di mare che si conservano un paio di gioni, “zompano” immediatamente.

Li asciughiamo, versiamo in una ciotola, condiamo con pepe e sale, aggiungiamo la farina e agitiamo bene per farla attaccare ovunque.

In una padella facciamo scaldare l’olio e friggiamo gli agoni, pochi per volta, altrimenti la temperatura si abbassa e viene un bolliticcio. Cuoceranno in un attimo: l’olio bollente deve dargli una botta e irrigidirli. Saranno pronti quando la frittura perde intensità perché non viene più rilasciata acqua dall’inteno delle fibre; quello è il momento di fermarsi, scolare gli agoni, versarli sulla carta paglia e condire con un po’ di sale grosso.

Si dice che fritto è buono tutto, anche le suole delle scarpe… ma i pescetti? mmm!

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