1 pomodoro di Belmonte da circa 1 kg, 1 frisella sbriciolata, 1 cipolla di Tropea, sale grosso, 1 cucchiaino di crema di peperoncino, 4 foglioline di basilico, scorza di limone, olio extravergine di oliva Ottobratica.
Quelli di Belmonte sono dei pomodori giganti, con una consistenza e un peso davvero incredibili. Dal momento che hanno una polpa soda, fitta e carnosa, ci faremo una sorta di bistecca! Dopo aver eliminato le estremità, tagliamo il pomodoro a fette spesse un paio di centimetri che cospargiamo da entrambi i lati con un pochino di sale grosso; poi diamo una massaggiatina. Sbricioliamo grossolanamente la frisella dentro un canovaccio e con il pangrattato ottenuto facciamo una sorta di panatura che assorbirà l’umidità del pomodoro da tutte e due le pareti delle fette impedendo che si brucino mentre rosolano. Versiamo in padella una dose generosa di un ottimo olio da cultivar Ottobratica, che è una varietà autoctona, e a questo punto appoggiamo con gentilezza le magnifiche fette di pomodoro. Intanto che bruscano a fiamma dolce andiamo a fare una cosa “laidissima”: prendiamo la cipolla di Tropea, la sbucciamo, la dividiamo in quattro, la sminuzziamo e cospargiamo con un po’ di sale. Tritiamo il basilico e lo mettiamo in mezzo alla cipolla, aggiungiamo al tutto una po’ di crema di peperoncino, un nonnulla di scorzetta di limone per dare freschezza e creiamo una sorta di battuto che potrà anche essere utilizzato come base di condimento per un’insalata o una pasta. Giriamo i pomodori e quando sono dorati da entrambi i lati li tiriamo fuori dalla padella e li poniamo su un piatto. Tagliamo a fettine le “bistecche” di pomodoro come se fossero una tagliata di manzo, ci aggiungiamo il “loschissimo” intruglio di battuto (più ne mettiamo, più ne troviamo, quindi la quantità da versare è una scelta soggettiva) poi completiamo con un filo di olio a crudo. Cosa ci dice il test? La consistenza è simile a quella di un maxi-fungone, il sapore del pomodoro è straordinario e la commistione sopra è strepitosa, con il piccantino della crema di peperoncino. “Buon appetito!”
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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