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Il ristorante della Comunità di San Patrignano diventa agriturismo gourmet col nuovo chef Riccardo Agostini

A più di dieci anni dell'apertura, il ristorante Vite ha conquistato la propria autonomia nell'ambito del progetto enogastronomico avviato dalla comunità di San Patrignano sulle colline riminesi. Ma c'è ancora voglia di sperimentare. Inizia così la collaborazione con Riccardo Agostini, chef del Piastrino di Pennabilli.

  • 07 Maggio, 2019

Vite a San Patrignano

La storia di Vite, a San Patrignano, è quella di un ristorante speciale. Un’evidenza tangibile sin dall’arrivo a Coriano, sulle colline riminesi, dove la comunità di San Patrignano è stata fondata da Vincenzo Muccioli più di quarant’anni fa. A SanPa si intraprende un percorso di recupero che punta molto sul valore della comunione di intenti, e della condivisione con gli altri in un luogo che sembra anni luce distante dal resto del mondo. Eppure, col tempo, la volontà di aprirsi a quel mondo, e anzi di portare il mondo a San Patrignano, ha favorito la nascita di molte attività aperte al pubblico, dove chi vive in comunità è impegnato in prima persona per restituire un’esperienza che valga il viaggio. Così è nato Vite (Due forchette, 85 punti, per la guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso), ristorante e laboratorio gastronomico diventato presto centro di formazione per chi vuole intraprendere la professione, e terreno di confronto per tante realtà che operano nell’ambito del sociale. Ma soprattutto, meta gastronomica che non delude: le materie prime sono quelle dell’azienda, in un territorio vocato per l’agroalimentare, dalla carne ai formaggi, ai salumi, ai prodotti dell’orto. Chi si inerpica per le strade tortuose che dalla Riviera guidano a Coriano, inoltre, può godere di una bella vista sul verde e l’Adriatico all’orizzonte, di grande ospitalità e dedizione al cliente, di professionalità e qualità a prezzi decisamente convenienti.

L'insegna di Vite all'esterno dell'edificio, con vista sul verde delle colline riminesi

10 anni di ristorazione sulle colline riminesi

Vite ha aperto nel 2008, e dopo aver festeggiato dieci anni d’attività nel 2018, si regala una nuova collaborazione in cucina (in passato è passato di qui, come pastry chef, anche Franco Aliberti, oggi ai Tre Cristi di Milano). Il nome è quello di Riccardo Agostini, chef patron del Piastrino di Pennabilli (con un passato nella cucina di Gianfranco Vissani), che il territorio lo conosce bene e per i prossimi tre anni si impegna a prestare la propria consulenza ai ragazzi di SanPa, traghettando il progetto Vite verso la piena maturità. In dieci anni, infatti, l’idea ha saputo crescere e prendere forma sotto la guida di mentori diversi, costruendosi una credibilità e un’identità proprie che vanno oltre l’apporto del singolo. Adesso, però, l’agriturismo gastronomico – com’è stata definita dai suoi promotori questa nuova fase di Vite – si appresta ad alzare ancora la posta in gioco, forte di un presente già solido.

Riccardo Agostini e due ragazzi della brigata di Vite in cucina

Arriva Riccardo Agostini. L’agriturismo gastronomico

E il sodalizio è già iniziato: in cucina, sotto le direttive di Agostini, è arrivato il giovane Federico Polito, già sous chef al Piastrino e ora resident di Vite. Mentre in sala si rinnova l’esperienza di Walter Meschini, trait d’union con la vecchia guardia dell’agriturismo. Che pure, d’ora in avanti – ma già da tempo – non sarà solo un agriturismo, ma un “distretto enogastronomico”, e un centro di sperimentazione che si nutre di relazioni, pur sempre al servizio di quanto di buono arriva dai 280 ettari dell’azienda: 100 sono a disposizione esclusiva del ristorante, spiega lo chef nel presentare la nuova carta di Vite.

Un dolce allo squacquerone e fragole da Vite

Vite. Menu e prezzi

Cominciando dal percorso Vicino a noi, in quattro tappe (a 38 euro), tra Cannelloni alla diavola ripieni di faraona e Maialino allo spiedo con cicoria di campo al miele e pesto di noci. Vista Mare (42 euro), invece, racconta l’Adriatico che riempie l’orizzonte, tra uno spiedino di triglia e una coda di rospo in olio cottura con guazzetto di vongole e spinaci novelli. La carta spazia dai prodotti di norcineria di SanPa (serviti con piadina fritta) ai bocconcini di coniglio e guanciale con porro bruciato, per iniziare; poi tagliatelle con ragù romagnolo e sfoglia tirata al mattarello, o la memoria storica della casa, il Risotto Vite, con squacquerone affumicato, pancetta croccante e salsa Aulente. E ancora piccione ripieno, calamaro alla brace, ricotta croccante. Prima di chiudere con la Squacqueroncake con fragole, rabarbaro e saba, o la Zuppa inglese con zabaione ghiacciato, cremoso di cioccolato, gelato all’alchermes. E a pranzo è disponibile la formula bistrot a 15 euro.

Vite Agriturismo gastronomico – Coriano (RN) – via Monte Pirolo, 7 – www.ristorantevite.it

 

a cura di Livia Montagnoli

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