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Il tempio del sake italiano è a Milano e propone anche una grande cucina giapponese

Ha aperto sette anni fa l'insegna milanese di Lorenzo Ferraboschi e Maiko Takashima, che ha portato la cultura del sake in Italia, diventando un riferimento culturale, oltre che gastronomico.

  • 13 Giugno, 2024

Sakeya è il ristorante milanese in cui tutto parte dal sake: il locale, acquattato in una stradina che si dirama da corso Genova, costituisce il tempio assoluto in Italia del fermentato giapponese. All’insegna va il premio speciale Valorizzazione del Sake, insieme a Hiromi – La Maison di Roma in collaborazione con JFC Italia, nella guida Sushi 2025 del Gambero Rosso.

La grande cultura del sake

Nel 2017, quando ha aperto i battenti, non c’era nulla di neanche lontanamente simile: è stato sicuramente un apripista Lorenzo Ferraboschi, fondatore di Sake Company, nel creare, con la moglie, Maiko Takashima, un locale a Milano dedicato in toto alla bevanda alcolica nipponica, bottega, lounge bar e bistrot: così nasce Sakeya, The House of Sake. La preziosa selezione del locale annovera più di 150 etichette provenienti da 47 differenti prefetture e l’opportunità di immergersi in un mondo assai più ricco e complesso di quello che solitamente da noi si tende a pensare. Ferraboschi e Takashima, oltre che importatori, sono anche i referenti italiani per la Sake Sommelier Association, che divulga la cultura del sake nel nostro paese.

La cucina dialoga con il sake

Alla parte liquida si affianca una sezione di cucina di pari livello, garantita dai piatti dello chef Masaki Inoguchi, detto Masa, che propone in tavola idee adatte all’abbinamento coi fermentati e i distillati (ma anche le birre giapponesi) selezionati. Per chi vuole immergersi a pieno nella proposta dell’insegna, c’è il percorso degustazione a 90 euro, più 30 euro per il pairing, consigliatissimo, con i sake. In menu il capitolo sushi è eccellente ma abbastanza limitato, qui trovano più spazio proposte corpose come gli spiedini cotti alla brace, i Sumibi Kushiyaki, all’agnello e anche al pregiato Wagyu, e alcune specialità come lo Yaki Tako, un polpo confit cotto in tre fasi, servito con puré di zucca aromatizzata al masala e baccalà mantecato, con chips di patate viola. Una cucina che dà spazio alle contaminazioni, con piatti come l’Iberico, secreto di suino marinato al koji e cotto alla brace. Una piccola carta di dessert per concludere.

Sakeya – via Cesare da Sesto, 1 – Milano – sakeya.it?

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