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Dove mangiare a Pasqua a Torino. I 7 ristoranti migliori scelti dal Gambero Rosso

Per onorare al meglio la Pasqua, una rosa selezionata di ottimi indirizzi per gusti e budget diversi che hanno predisposto un menu dedicato

  • 14 Marzo, 2024

I torinesi che per qualche motivo non possono allontanarsi dalla città, i milanesi che la raggiungono in circa un’ora, o i turisti che ci arrivano per la prima volta: tutti possono trascorrere i giorni di festa visitando musei e mostre d’arte, scoprendo scorci inediti a piedi, in bicicletta o pedalando lungo il Po, o ancora prenotando un’affascinante visita guidata ai sotterranei cittadini. Insomma, la Pasqua a Torino può rivelarsi davvero una bella sorpresa.

Dove mangiare a Pasqua a Torino

Cannavacciuolo Bistrot Torino

Ristorante. Nel quartiere Borgo Po, è una delle novità ad alto livello che la città ha offerto negli ultimi anni. La cucina, nelle mani di una giovane brigata, si esprime in menu che annoverano perlopiù piatti iconici della scuola Cannavacciuolo come il tonno “vitellato”, tubetti prosciutto ceci e kalamansi, piccione cedro e radicchio. Nei piatti il ricco gusto campano è sempre in sottofondo a ricordare le origini. Dolci interessanti, come il cioccolato, pera e cardamomo. Per Pasqua, un menu a 140 euro a persona che comprende 4 portate, più il benvenuto della cucina, il pre dessert, l’uovo di cioccolato di propria produzione e piccola pasticceria. Carta dei vini importante.
Cannavacciuolo Bistrot Torino – via U. Cosmo, 6 – 011 8399893-389 2437240 – www.cannavacciuolobistrot.it/torino

Casa Savoia by Una Cucina

Ristorante. La ristrutturazione del glorioso e centralissimo Hotel Principi di Piemonte – che fa parte di UNA Esperienze – ha portato anche a una ridefinizione della proposta ristorativa, affidata allo chef Michele Griglio che si destreggia bene tra la cucina piemontese e quella italiana. La carta guarda a 360°, con piena soddisfazione degli ospiti che si accomodano in ambienti eleganti in cui si incontrano design contemporaneo, storia e fascino dei luoghi. Il menu di Pasqua, a 100 euro a persona inclusi acqua e caffè, comprende 4 portate più il benvenuto (la “nostra” insalata russa) e il pre dessert (mousse alle amarene e cioccolato fondente). Cantina corposa ma ancora in evoluzione, con giusto focus sulle aziende regionali. La sala gira come si deve, sotto l’occhio vigile di Alessio Zadel.
Casa Savoia by Una Cucina – via P. Gobetti, 15 – 011 55151 – www.unaesperienze.it 

Casa Vicina

Ristorante. Il locale, che fa parte del complesso di Green Pea, nel cuore del quartiere Lingotto, è elegante, con la cucina a vista e una deliziosa terrazza interna. I tanti interventi di artisti nell’arredo e nella mise en place creano un ambiente ideale per godere di una proposta rassicurante, precisa e che conquista tutti. A garantire il livello la famiglia Vicina, da generazioni presente in vari ruoli. I piatti di Claudio –- chef esperto – non trascurano mai la tradizione, ma si lanciano in provocazioni godibilissime. Dolci tra i migliori in città. Il Menu di Pasqua – 120 euro a persona, con 6 portate più la colomba maison e la piccola pasticceria – sarà disponibile dal 26 al 30 marzo pranzo e cena, il 31 solo a pranzo. Naturalmente accompagnato da una carta dei vini di grande spessore e contenuti.
Casa Vicina – c/o Green Pea via E. Fenoglietti, 20/b – 011 6640140 – www.casavicina.com

Opera – Ingegno e Creatività

Ristorante. Lo chef Stefano Sforza ha fatto sua la filosofia della sostenibilità alimentare, scegliendo di non utilizzare alcuni prodotti in cucina. Per la Pasqua ha messo a punto un intrigante menu di 7 portate a 120 euro a persona, con la possibilità di abbinamento con i vini consigliati dal valente sommelier Carlo Salino a 80 euro. I piatti: Velo di mandorla salata, avocado, pomodoro (interamente vegetale); Ricciola, fragola fermentata, asparago; Animella, yuzu, puntarella; Raviolo, erbe spontanee, aglio nero; Risotto, piselli alla vaniglia, sgombro; Diaframma, melone bianco, zucchine; Uova, arancia, grano (interpretazione in chiave personale della pastiera, noto dolce campano). Il tutto da assaporare in un ambiente ben studiato in ogni dettaglio, dalle mise en place all’illuminazione.
Opera – Ingegno e Creatività – via Sant’Antonio da Padova, 3 – 011 19507972 – www.operatorino.it  

Piazza dei Mestieri

Ristorante. Non è scontato trovare una cucina di assoluto interesse in un luogo dove si porta avanti un’importante (anche nei numeri) realtà di formazione professionale e avviamento al lavoro. Sembra invece che proprio da questa vicinanza e mescolanza lo chef Maurizio Camilli tragga forza e vitalità nel costruire un’esperienza gastronomica di livello a partire dalla qualità delle materie prime. Per la Pasqua c’è un interessante menu a 55 euro a persona, bevande escluse. Si inizia con un benvenuto di bollicine e torta di erbette e si prosegue con cappon magro, cipolla ripiena di baccalà, gnocchi di fave con spuma di pecorino, cannellone ripieno di faraona, cubo di capretto cbt e “cream colomba”. Il tutto supportato da una scelta di vini non banale ed esauriente.
Piazza dei Mestieri – via J. Durandi, 13 – 349 0031460-011 19709679 – www.ristorantelapiazza.com

La Pista

Ristorante. In posizione suggestiva al quarto piano del complesso del Lingotto, un indirizzo che dopo varie vicissitudini sembra aver trovato finalmente il proprio assetto. Ai fuochi lo chef Alessandro Scardina, con esperienze variegate alle spalle, ultima in ordine di apparizione quella al Tracce di Villa La Bollina nell’Alessandrino. Per Pasqua due possibilità, un menu a 75 euro (comprensivo di snack di benvenuto, lievitati maison con burri in accompagnamento, pre dessert e piccola pasticceria) e la proposta del bistrot a 55. Il primo racconta di ricottina primo fiore con giardinetto vegetale e aceto di kombucha, agnolotti del plìn, petto e coscia di piccione con spuma di kogi e radicchio bbq glassato allo zenzero e, come dolce, l’“uovo della colomba”. Non manca un’adeguata scelta di bottiglie per i giusti abbinamenti.
La Pista – via Nizza, 270 – 011 19173073 – www.ristorantelapista.com

San Tommaso 10

Ristorante. Dove sul finire del 1800 Luigi Lavazza aprì una piccola drogheria il gruppo torinese ha aperto il San Tommaso. Ai fornelli Gabriele Eusebi, che dopo una formazione importante in Italia e Spagna è stato nelle cucine di Condividere, creatura principale della ristorazione Lavazza. Sulla tavola apre il Carosello che può essere di 5 o 7 assaggi, di mare o di terra. Poi i piatti, incontro tra Piemonte e le Marche, regione dello chef. Per Pasqua, menu dedicato a 85 euro, che prevede dopo l’usuale Carosello il risotto alla “Vignarola” e Seirass, l’agnello “Primavera” alla brace, la pastiera al profumo di zagara, il cioccolato e la colomba. Nelle capaci e gentili mani di Alice Terzolo risiede una carta dei vini curiosa, con una predominanza di piccoli produttori e opzioni a calice.
San Tommaso 10 – via San Tommaso, 10 – 011 534201 – www.santommaso10.com

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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