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Speakeasy, letteralmente “parlar piano, con tranquillitร , senza tensione” ed รจ il nome con cui ancora oggi si indicano certi cocktail bar. Ma da dove nasce questa parola? Sembra che le sue origini risalgano al 1888, quando in Pennsylvania, a seguito dellโintroduzione di una legge sulle licenze commerciali che aumentava le tasse ai saloon, molti bar chiusero e altrettanti divennero illegali. Leggenda narra che il nome derivi da un episodio avvenuto proprio in uno di questi, quando la proprietaria ordinรฒ ai clienti di abbassare la voce per non far scoprire la sua attivitร clandestina, dicendo appunto โSpeak easy, boys!โ. Ma il vero boom di questi locali si ha negli anni โ20 in America, durante il proibizionismo (1920-1933), in cui il commercio, la produzione e il trasporto di bevande alcoliche erano proibiti in tutti gli Stati Uniti. La legge perรฒ non fece scomparire l’alcol, che cominciรฒ a essere venduto nel mercato nero e consumato in locali clandestini, luoghi segreti della vita notturna, sotterranei o ubicati nei retrobottega di barbershop, macellerie, negozi e perchรฉ no abitazioni private. Per entrare serviva conoscere la parola dโordine, erano destinati a pochi eletti, anche se poi, in realtร , divennero molto conosciuti, tantโรจ che nel 1930 a New York se ne contavano 32.000.
Oggi gli speakeasy non hanno piรน niente di illegale, ma lโatmosfera spesso ricostruisce il fascino dell’epoca e quel piccolo alone di segretezza dei luoghi proibiti. E spesso anche la proposta dei drink si rifร a quella di quel periodo storico, lโepoca dโoro dei cocktail dal quale provengono molte ricette che beviamo ancora oggi, primo fra tutti (primo per davvero) lโAmericano, nato in Italia per emulare le mode oltreoceano e diretto discendente del โMilano-Torinoโ, chiamato cosรฌ perchรฉ il milanese Bitter e il piemontese Vermouth sono i due ingredienti principali del cocktail.
A Roma ci sono diversi locali che si ispirano a questo stile e molti di questi sono dei punti di riferimento, sia per la proposta che per gli ambienti in genere molto curati, con quel mix di segretezza e atmosfera anni โ20 che ne hanno decretato il successo. Luoghi che ancora resistono a quella che sembra essere una controtendenza nella bar industry contemporanea, adesso il mondo della miscelazione sta infatti esplorando nuovi panorami, nell’offerta come nell’approccio: c’รจ infatti piรน voglia di stare sotto i riflettori e prendersi la scena senza piรน cercare l’esclusivitร e la segretezza. Non solo, oggi i cocktail bar italiani si stanno evolvendo come delle destinazioni gastronomiche complete: sono sempre di piรน le insegne che offrono una cucina di tutto rispetto, in cui al drink frutto di ricerca si abbinano piatti sempre di ricerca e ben eseguiti. Ma mentre assistiamo a questa evoluzione, l’ultima World 50 Best Bar ha premiato come miglior bar al mondo proprio uno speakeasy, il Paradiso di Barcellona. Per accedere alle porte del Paradiso in effetti si deve attraversare un congelatore allโinterno del Pastrami Bar nascosto nel quartiere El Born. Ci dobbiamo aspettare una nuova ondata di secret bar?
Un vecchio club underground in vendita e un gruppo di bartender (Roberto Artusio, Leonardo Leuci, Antonio Parlapiano e Alessandro Procoli) con l’idea di tornare ai grandi classici della mixology. Sono questi gli elementi che hanno dato vita a qusta insegna iconica e nota a livello internazionale, la prima a introdurre la formula dello speakeasy sul modello dei secret bar del proibizionismo americano, e a riportare alla luce un tipo di miscelazione dimenticato. Si trova nascosto nei vicoli del centro storico di Roma, apre alle 21.00 e va avanti fino a tarda notte, vi si puรฒ accedere solo conoscendo una parola d’ordine (e sottoscrivendo una tessera). Una volta dentro, ci si immerge nell’atmosfera dei ruggenti anni ’20 e, soprattutto, in una cultura della miscelazione che si nutre di ricerca continua, lo dimostra il libro uscito nel 2019. Un cocktail bar che ha fatto scuola, nella formula cosรฌ come nella capacitร di influenzare il mondo del cocktail, anche grazie alla creazione del โJerry Thomas Educationalโ, un progetto di formazione che ha formato alcuni dei piรน importanti barman di nuova generazione.. La sua fama va ben oltre il panorama capitolino, รจ entrato a far parte della classifica dei โ50 World Best Barโ per ben sei volte e dopo 12 anni dallโapertura continua a essere un punto di riferimento per la mixology. C’รจ anche il Jerry Thomas Emporium per gli acquisti, dove hanno anche una personale linea di spirits.
Jerry Thomas Speakeasy โ Roma – Vicolo Cellini, 30 – 370 114 6287 – thejerrythomasproject.itย
Un locale a due passi dal Colosseo che ha vissuto molte vite prima di arrivare alla sua attuale forma: nel 1870 sorgeva qui una delle prime carbonerie della capitale, nel 1957 diventa studio di registrazione e poi bisca. Nel 2015 i fratelli Diego e Dario Ferracani lo trasformano in uno speakeasy, con la doppia anima: officina meccanica e cocktail bar. Per accedere รจ necessaria una speciale patente, al carburante ci pensano i barman con una proposta di qualitร . Il posto perfetto per una serata allโinsegna del bere bene, facendo del bene; infatti, i due fratelli imprenditori hanno lanciato una charity drink list dal nome evocativo โI Have a Drinkโ, in cui ogni cocktail sostiene una specifica causa benefica. Non manca la carta dei classici e quella dei no alcool drinks, adesso molto in voga, tutti realizzati con prodotti a km 0 e acquistati direttamente, senza intermediari, garantendo una filiera piรน corta con meno impatto ambientale e frutta fresca biologica.
The Race Club โ Roma – Via Labicana, 52 – 06 9604 4048 – www.theraceclubspeakeasyroma.itย
Argot – mai un nome fu piรน azzeccato – รจ un termine francese che indica un dialetto parigino codificato del XIII secolo e diventato famoso nelle Corti dei Miracoli della Parigi del 1600 dove si riunivano in segreto mendicanti e malavitosi che parlavano questo linguaggio criptico. Un ingresso anonimo in via dei Cappellari, dietro Campo dei Fiori, un citofono per presentarsi, una scala da scendere, una tessera ARCI da sottoscrivere ed ecco che si accede a un salotto di stampo (appunto) parigino che tra luci soffuse, divanetti in pelle, atmosfera rรฉtro e musica- talvolta dal vivo โ che favorisce il relax e la socializzazione. E amplifica il piacere di godersi un cocktail ben miscelato dietro il bancone del locale, da scegliere in una drinklist che comprende classici e novitร . Si beve bene anche nel locale di Prati (via Alessandro Farnese 2) con una proposta culinaria piรน strutturata.
Argot โ Roma – Via dei Cappellari, 93 – 392 563 8149 – argotmixology.business.siteย
Ci troviamo al Pigneto, dove, nel retro di Premiata Panineria, sorge il Club Spirito. Lโingresso si trova dietro una porta segreta con la scritta โCarni Scelteโ, da non confondere con una cella frigorifera, per entrare si deve citofonare e una voce risponde. Una volta dentro si viete catapultati in un locale dallโatmosfera newyorkese, con tanto di croupier e roulette, e una proposta di miscelazione molto interessante. La drink list Travel Agency fa viaggiare, sembra infatti di sfogliare la brochure di unโagenzia di viaggi: le destinazioni in questo caso sono i nomi dei cocktail. Dalla Colombia alla Scozia, passando per il Messico e facendo scalo in Provenza, ogni drink รจ studiato per sperimentare e far scoprire sapori nuovi.
Club Spirito โ Roma – Via Fanfulla da Lodi, 53 – 327 298 3900 – www.club-spirito.comย
Non lontano dal The Race Club, un vecchio barbiere diventa lโanticamera di uno speakeasy. The Barber Shop si trova nel seminterrato, in una cornice tipica dellโepoca proibizionista, con arredi vintage e un bancone che รจ una delle star del locale. Lโaltra รจ il bartender e co-proprietario Joy Napolitano, affiancato da uno staff molto preparato che propone una nuova cocktail list che omaggia i grandi classici della miscelazione internazionale. Si chiama Cocktail Reinassance e spazia tra Cocktail Classics & Modern Classics, Evergreen e Signatures trova uno spazio speciale la BrooklynโSaga, in cui il cocktail viene proposto in ben 5 versioni tutte a base di rye whiskey,dalla classica ad alcuni interessanti twist,.
The Barber Shop โ Roma – Via Iside, 2 – 348 797 5289 – www.tbspeakeasy.comย
Unโosteria tipica romana tra Piazza Navona e il Pantheon nasconde un secret bar dietro un armadio bianco. Una volta aperte le ante del mobile dellโOsteria delle Coppelle, e pronunciata la parola dโordine, si potrร accedere al Club Derriรจre a sorseggiare un drink di qualitร . Un sottoscala, lโatmosfera vagamente surreale, in cui le luci sono suffuse (molto), il bancone รจ incastonato in una sorta di teca di vetro con una grande bottiglieria illuminata alle spalle.
Club Derriรจre โ Roma – vicolo delle Coppelle 59 – 0645502826
a cura di Vivian Petrini
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