Anno 15 - n. 19
16 Maggio 2024
la fotonotizia
Israele dedica una linea di vini agli ostaggi di Hamas. In vendita anche negli Stati Uniti
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Israele dedica una linea di vini agli ostaggi di Hamas. In vendita anche negli Stati Uniti
di Gianluca Atzeni

Le storie degli ostaggi israeliani a Gaza raccontate nelle etichette dei vini. L'iniziativa è del team di Wine on the vine che ha lanciato «Wines of hope» (vini della speranza) nel bel mezzo della guerra in Israele, dopo l'attacco del 7 ottobre da parte di Hamas, organizzazione palestinese che ha preso in ostaggio centinaia (257 per l'esattezza) di cittadini israeliani. A sette di loro (Noa Argamani, Carmel Gat, Omer Shem Tov, Romi Gonen, Oded Lifshitz, Omer Wenkert e Hersh Goldberg-Polin) è dedicata una particolare linea di vini, in collaborazione con le famiglie e con due cantine locali, nella speranza di poterli riabbracciare al più presto, assieme alle altre circa 130 persone ancora nelle mani dei miliziani di Hamas.

Sette volti per sette storie

Le etichette di questi vini (tra cui Merlot, Cabernet Sauvignon, Malbec), realizzati col contributo delle cantine Jezreel Valley e Ramat Negev, raffigurano i volti degli ostaggi e ne raccontano le storie. Il ricavato delle vendite servirà a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della difficile situazione di questi cittadini israeliani e a finanziare le attività del Forum delle famiglie degli ostaggi, a Tel Aviv. «A ogni sorso - si legge nell'etichetta delle bottiglie - beviamo questo vino come simbolo di speranza e desiderio per il loro ritorno fino quando potremo bere insieme a loro, celebrando la vera libertà». I vini sono in vendita in Israele e negli Stati Uniti. Wine on the vine è un progetto di Israel innovation fund, fondazione senza scopo di lucro che diffonde la cultura israeliana nel mondo. Ed è stato uno dei fondatori di Wine on the vine, Adam Scott Bellos, a spiegare l'importanza del significato della memoria, in momenti tragici come questo: «Occorre trovare ogni singola strada affinché chiunque possa conoscere le storie di queste persone», ha dichiarato al quotidiano The Jerusalemm Post. Un terzo del ricavato sarà devoluto al Forum delle famiglie degli ostaggi. Il costo di una bottiglia è di circa 30 euro.

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