Vino

Arrivano Le Pievi. La terza via del Nobile di Montepulciano

Il Nobile di Montepulciano ha una nova tipologia che punta in alto e nasce da una indagine storica e dall'analisi delle caratteristiche del territorio: le Pievi

  • 14 Giugno, 2021

Dopo anni di confronti, al via il progetto sulle 12 Unitร  geografiche aggiuntive che puntano a far crescere il valore della denominazione. Rese basse, tracciabilitร  e studio del territorio, con una dura selezione attraverso due Commissioni di assaggio. Il presidente Rossi: โ€œDa unโ€™analisi critica, ecco la terza tipologia della nostra Docgโ€.

โ€œPievi รจ un risultato importante, partito da una analisi critica della nostra denominazione fatta insieme ai produttori che ha portato allโ€™introduzione di una terza tipologia di Nobile di Montepulciano: metterร  insieme nella stessa bottiglia, passato, presente e futuro del nostro vino”. Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, spiega cosรฌ il progetto Pievi, articolato in 12 Unitร  geografiche aggiuntive (Cervognano, Cerliana, Caggiole, S. Albino, Valiano, Ascianello, San Biagio, Le Grazie, Gracciano, Badia, Argiano, Valardegna) approvato all’unanimitร  dall’assemblea dei soci lo scorso 31 marzo e che, se non ci saranno intoppi nel percorso burocratico, vedrร  nel 2024 la prima annata 2020.

Unโ€™operazione necessaria per crescere a valore

Si tratta di una nuova tipologia nata dall’esigenza di dare vita, anche a Montepulciano, a un sangiovese di alta gamma in grado di competere con le migliori espressioni di questa varietร  in Toscana. Andrea Lonardi, presidente della Commissione Qualitร  del Consorzio, dice che รจ il risultato “di scelte forti (diminuzione rese; vigneti autoctoni e focus su Sangiovese; esclusione vitigni internazionali; affinamento piรน volto alla bottiglia che alla botte; etร  dei vigneti; tracciabilitร  con risvolti sostenibili). Tutti elementi che servono a far emergere i valori dellโ€™identitร  del territorio e soprattutto esaltare la riconoscibilitร  stilistica per dare lustro e immagine, e soprattutto quella freschezza, di cui la denominazione aveva bisogno“. Un bisogno di rinnovamento necessario per svecchiare una denominazione che ha storia e tradizione da vendere, ha sempre prodotto un ottimo sangiovese ma ha bisogno di incrementare sia il valore del vino sia del territorio.

La filiera produttiva poliziana e i nuovi obiettivi

Un processo che, secondo molti operatori, sarebbe tardato a decollare per la peculiaritร  della filiera produttiva poliziana dove la locale cantina sociale (Vecchia Cantina), rappresentando il 30% del Vino Nobile prodotto e il 30% dei vigneti della Docg, e occupando 5 posti sui 12 del cda del Consorzio, รจ stata scarsamente di stimolo nella competizione sulla qualitร  della denominazione.

Ora perรฒ, grazie ad Andrea Rossi, presidente della Vecchia Cantina, e anche presidente del Consorzio del Vino Nobile, si sono poste le basi per nuovi obiettivi ambiziosi e anche la nuova tipologia sarร  un’opportunitร , visto che molti soci della cooperativa hanno vigneti che insistono sui territori di piรน Pievi. “Il nostro nuovo progettoโ€ sintetizza Luca Tiberini, vicepresidente Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano โ€œvuole valorizzare le diversitร  non solo territoriali, ma anche strutturali, dal grande al piccolo. Abbiamo pensato a Pievi, invece che ad altre soluzioni giร  in uso, perchรฉ sono un elemento identitario del nostro territorio: i toponimi nascono proprio da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo”.

Pievi, l’indagine storica e il lavoro sul territorio

Pievi mette a sistema tutti gli approfondimenti effettuati negli ultimi decenni sul territorio della denominazione, dagli studi storici alla geologia e alla geografia del territorio, che sinora non avevano trovato un collante che valorizzasse compiutamente gli studi effettuati. L’architetto Riccardo Pizzinelli, presidente della Societร  Storica Poliziana spiega che “Le 12 Uga traggono origine dalla territorialitร  delle antiche Pievi che caratterizzarono il distretto poliziano fin dall’epoca tardo romana e longobarda, ed รจ perfettamente collegabile alla continuitร  della produzione vitivinicola sia da un punto di vista storico sia paesaggistico. Questa antica radice, corrispondente ad una realtร  fisica di cui si รจ trovata traccia nel catasto leopoldino (promosso nel 1765 da Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, Granduca di Toscana; ndr) e ha permesso di usufruire di una base cartografica storica certa, sulla base della quale trovano riscontro ed individuazione le 12 unitร ”.

I suoli delle Pievi

Al fine di creare delle aree omogenee e della perimetrazione delle Pievi รจ stato fondamentale non solo la conoscenza delle vicende storiche ma anche le informazioni sui suoli. “La geologia di Montepulciano รจ caratterizzata prevalentemente da sedimenti riconducibili al Pliocene marino ed al Pleistocene fluvio-lacustreโ€ illustra il geologo Francesco Lizio Bruno โ€œquando quasi tutta l’area era sotto il livello del mare. La distribuzione delle litologie (argille, sabbie, ciottoli) รจ legata alla posizione piรน o meno distale rispetto alle zone rimaste piรน alte (o piรน emerse rispetto al livello del mare). Le 12 Unitร  geografiche aggiuntive sono il compendio dello studio di tutte le principali caratteristiche climatologiche, morfologiche e geologiche che caratterizzano il Comune unite alle informazioni sui suoli”.

Pievi: le caratteristiche del vino

Secondo Giovanni Capuano, presidente della Commissione di Assaggio Valoritalia, Pievi sarร  “un vino che avrร  come caratteristiche il territorio con lโ€™uvaggio che sarร  legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dallโ€™azienda imbottigliatrice. Lโ€™altra novitร  รจ che verrร  istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrร  il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso”.

Pievi รจ un percorso nuovo, con solide basi tanto nella pedologia quanto nella storia e ha l’indubbio merito di avviare un percorso di valorizzazione condiviso permettendo di ricompattare una filiera dopo anni di confronti, anche accesi. รˆ frutto di una ricerca approfondita e di un confronto di ampio respiro. I primi assaggi di prototipi, attualmente in affinamento, provenienti dalle 12 Uga sono eccellenti e confermano che il terroir del Nobile di Montepulciano รจ sempre stata fucina di grandi vini. Per esaltarlo perรฒ si trattava di trovare una chiave giusta: le Pievi, appunto.

 

a cura di Andrea Gabbrielli
in apertura:ย dettaglio foto di Lukasz Czechowicz/Unsplashย 

 

Questo articolo รจ tratto dalย settimanale Tre Bicchieri del 10 giugno 2021 โ€“ Gambero Rossoย 

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