Notizie / Vino / “L’Estirpazione dei vigneti sia solo l’ultima spiaggia”. Così Piero Antinori dal G7 di Siracusa

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"L'Estirpazione dei vigneti sia solo l'ultima spiaggia". Così Piero Antinori dal G7 di Siracusa

Premiato come personalità d'eccellenza italiana a Siracusa, il produttore toscano ha parlato del futuro della viticoltura

  • 25 Settembre, 2024

«L’estirpazione dei vigneti deve essere solo un’ultima spiaggia. Ci auguriamo che in Italia non ci siano le condizioni per arrivare a questa scelta estrema». Da Divinazione Expo di Siracusa, Piero Antinori – in occasione del Premio personalità d’eccellenza italiana ricevuto dal Ministero del Made in Italy  – dice la sua sul tema che sta dividendo l’Europa, dopo che la Francia ha presentato a Bruxelles il suo piano di espianto da 120 milioni di euro. «Sarebbe un vero peccato arrivare a questa soluzione, ma sono ottimista – dice al Gambero Rosso – puntando sulla qualità potremo scampare il pericolo».

Antinori premiato al G7 dell’Agricoltura

L’imprenditore toscano è stato premiato dal ministro dello sviluppo economico e del Made in Italy, Adolfo Urso e dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, nella seconda giornata della grande esposizione di Ortigia. A lui il riconoscimento in quanto presidente onorario di una delle cantine italiane di vino più conosciute nel mondo, e simbolo d’eccellenza grazie alla sua tradizione ed esperienza nel campo enologico.
Insieme a Antinori, hanno ricevuto il riconoscimento anche l’astronauta Walter Villadei, che da ultimo ha guidato la missione spaziale Ax-3 di Axiom Space, portando la cucina italiana a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, e la presidente della fondazione culturale Inda Marina Valensise, organizzatrice del ciclo di rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa.

La crescita del vino negli ultimi 50 anni

Antinori ha ripercorso gli ultimi 50 anni della storia del vino italiano: «Questo è un premio che va a tutti i produttori che nell’ultimo mezzo secolo hanno contribuito a rendere il vino italiano protagonista nel mondo. Sono stati 50 anni di grande sviluppo per il settore – ha detto – in cui siamo riusciti a superare grandi difficoltà. In che modo? Passando dal puntare sulla quantità a credere nella qualità. Per questo mi dichiaro fortunato e privilegiato per aver operato in questo arco temporale». Poi il produttore ha fatto riferimento al periodo non facile per il vino, a causa delle tante in giacenze in cantina e del calo dei consumi: «Nella storia del vino ci sono sempre stati alti e bassi. Credo che i produttori dovrebbero avere una visione a lungo termine ed essere pazienti. Per quanto riguarda i consumatori, c’è sempre stata una difficoltà ad avvicinare i più giovani ma, prima o poi, tutti si innamorano del vino. Sono convinto che succederà anche alle nuove generazioni».

 

 

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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