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Santa Margherita gruppo vinicolo cambia nome: adesso è Herita Marzotto wine estates

Le dieci tenute di famiglia sono protagoniste di un rebranding per i 90 anni della società. Il focus resta sugli Stati Uniti

  • 04 Febbraio, 2025

Herita Marzotto wine estates è il nuovo nome che riunisce le tenute di Santa Margherita gruppo vinicolo. La famiglia Marzotto, per i 90 anni della società di Fossalta di Portogruaro ha scelto un rebranding coraggioso ma funzionale alla comunicazione di una realtà diversificata come quella costruita in tutti questi anni. Con un giro d’affari di circa 255 milioni di euro e oltre 27 milioni di bottiglie vendute in oltre 90 mercati mondiali, Herita oggi è saldamente in mano alla terza generazione della famiglia Marzotto, ed è una realtà tra le più importanti nel panorama italiano. Il nome Herita simboleggia l’eredità (dall’inglese “heritage”) del lavoro di Santa Margherita gruppo vinicolo, sia dal lato fisico sia valoriale e culturale come ambasciatrice del Made in Italy nel mondo.

Gli obiettivi della famiglia Marzotto

«È motivo di grande orgoglio per me e i miei fratelli – commenta Gaetano Marzotto, nipote del fondatore e presidente di Herita Marzotto wine estates ricorda «l’incredibile sogno che fu lo sbarco nell’agroalimentare compiuto da nostro nonno (il conte Gaetano Marzotto, che fondò la società nel 1935; ndr). Non è riduttivo dire che dove c’era un tempo un latifondo condotto a mezzadria, è prosperata una realtà che ha fatto la storia del vino italiano e che ancora oggi continua a investire e a crescere. Orgoglio e, naturalmente, grande responsabilità per tutta la nostra famiglia, compresa la nuova generazione in azienda».

Gaetano Marzotto – presidente Herita

Gli Stati Uniti resteranno focus strategico

Novant’anni che cadono in un «momento molto particolare» per il vino, riflette Andrea Conzonato, amministratore delegato di Herita: «Le incertezze geopolitiche, il cambio generazionale nei consumatori, le tensioni sui dazi che investono diversi mercati, impongono alle cantine italiane scelte importanti e visioni di medio-lungo termine altrettanto strategiche. Sfide tutt’altro che nuove per chi segue questo business da ben 90 anni: come Herita confermiamo con determinazione il nostro programma di investimenti e la scelta di sviluppare vieppiù la nostra presenza oltreconfine, con particolare focus negli Stati Uniti».

Andrea Conzonato – ceo di Herita

Mosaico enologico

Herita conta 10 tenute e altrettanti brand: Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Ca’ del Bosco, Cà Maiol, Lamole di Lamole, Vistarenni, Tenuta Sassoregale, Cantina Mesa e Roco Winery. Oltre 760 gli ettari in Italia, a conduzione biologica o certificata Sqnpi, tra Veneto Orientale, Conegliano-Valdobbiadene, Trentino-Alto Adige, Lugana, Franciacorta, Chianti Classico, Maremma e Sardegna. Oltre 40 ettari sono nella Willamette Valley in Oregon. E sempre negli Usa, a Miami, opera dal 2016 la società controllata di importazione Santa Margherita Usa. Il modello di business del gruppo è incentrato su persone, natura e innovazione tecnologica. Al nome Santa Margherita è associato il periodo del cosiddetto “miracolo italiano”, che ha contribuito al cambiamento del modo di consumare vino in Italia e nel mondo. Tra i pionieri nella spumantizzazione del vitigno glera a Valdobbiadene fin dal 1952 e promotore del fenomeno mondiale del Pinot Grigio. Il volto di Herita debutterà per il trade non in Italia ma all’estero, al prossimo Wine Paris, in programma dal 10 febbraio a Parigi.

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