Attesa finita per maison e vigneron di Champagne. La vendemmia nei territori delle bollicine più famose al mondo è iniziata ufficialmente il 2 settembre scorso. E, secondo le stime del Comité, malgrado si siano verificate delle condizioni climatiche difficili nel periodo di maturazione, ci sono i presupposti per un raccolto di “grande qualità”. I lavori in campagna sono iniziati nei settori più precoci ma bisognerà attendere ancora una decina di giorni per entrare nel vivo. Si stima che nei circa 34mila ettari vitati in questa regione settentrionale della Francia saranno coinvolte tra 100mila e 120mila persone. L’intero periodo di raccolta durerà tra due e tre settimane.
Da un punto di vista climatico, fa sapere il Comité, in questo 2023 e fino alla fine di luglio la stagione viticola è stata particolarmente tranquilla, con pochissime gelate o grandinate e peronospora e oidio contenuti. A destare preoccupazione era solo il rifornimento d’acqua dei suoli, a causa di una stagione invernale particolarmente secca. Nel mese decisivo per la maturazione, agosto, si sono registrate maggiori incertezze climatiche, con un temperature più alte della media e una insolita umidità che ha portato alla comparsa di focolai di botrite.
Fortunatamente, il clima ha favorito anche “il peso eccezionale dei grappoli, più di 220 grammi in media, cosa mai vista in Champagne”, secondo quanto dichiarato da Maxime Toubart, presidente dei vigneron e co-presidente del Comité Champagne. Il vantaggio? “I grappoli numerosi e generosi ci permetteranno di selezionare solo quelli perfettamente sani”. “Gli champenois organizzeranno i loro percorsi di raccolta per garantirsi uve di grande qualità”, ha confermato David Chatillon, presidente delle maison di Champagne e co-presidente del Comité. Considerando il carico d’uva nei vigneti, anche selezionando solo i grappoli migliori, tutti i professionisti dovrebbero raggiungere senza difficoltà la resa disponibile, fissata a 11.400 kg/ha.
Sul mercato, le vendite dovrebbero raggiungere circa 314 milioni di bottiglie a fine 2023, aveva annunciato il Comité nel suo bilancio semestrale. Da gennaio a giugno 2023, sono state di 125,8 milioni di bottiglie, in calo del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le esportazioni, con 77,7 milioni di bottiglie, sono diminuite del 3,7%, mentre la sola Francia ha perso il 6,3%, a quota 48,1 milioni di bottiglie. – G.A.
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