Sulle etichette dei vini si leggono, a volte, dei codici alfa-numerici, a copertura di alcune informazioni. In base al disposto dell’articolo 46 del Regolamento Ue 2019/33, infatti, uno dei partecipanti al circuito commerciale (ad esempio l’imbottigliatore, il produttore, l’importatore, il distributore…) può essere sostituito in etichetta dal cosiddetto Codice Icqrf. Questo consiste in un codice stabilito dallo Stato membro in cui è situata la sede legale del soggetto, composto dalla sigla della provincia, numero Icqrf assegnato e sigla dello stato membro (“IT”).
Nel caso in cui si scelga di utilizzare il codice Icqrf per oscurare un soggetto e l’indirizzo della sua sede legale, allora in etichetta deve figurare per esteso (in chiaro) il nome e l’indirizzo di un diverso e ulteriore soggetto, intervenuto nel circuito commerciale del prodotto e avente sede in Ue. In etichetta, è possibile rinvenire anche un codice diverso, quello Istat, del comune ove è ubicata, in questo caso, la sede operativa dell’azienda, cioè lo stabilimento di imbottigliamento. Ciò è possibile, in base a quanto previsto dall’articolo 4 del DM 13/08/2012, quando il nome del comune coincide con una Do/Ig, in alternativa alla minimizzazione dei caratteri. È lo stesso articolo 46 sopra citato a prevedere che se il nome o l’indirizzo dell’imbottigliatore, del produttore, dell’importatore o del venditore è costituito da una denominazione di origine protetta o una indicazione geografica protetta o la contiene, tale nome o indirizzo è indicato sull’etichetta: a) in caratteri le cui dimensioni non superano la metà di quelle dei caratteri utilizzati per la denominazione di origine protetta o l’indicazione geografica protetta oppure per la designazione della categoria del prodotto vitivinicolo di cui trattasi, oppure b) per mezzo di un codice. Tale codice coincide con quello Istat per il comune ove ha sede lo stabilimento di imbottigliamento, mentre coincide con quello Icqrf per il comune ove ha la sede legale la società.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle BANCHE DATI GIURIDICHE Vite e Vino e Denominazioni di Origine di Unione Italiana Vini
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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