Covid

Assemblea annuale Fipe: l'intervento di Giuseppe Conte per il futuro dei ristoranti

Una lunga staffetta di addetti ai lavori e istituzioni nell'Assemblea annuale Fipe per pensare alla situazione attuale e prevedere un piano per ricostruire il dopo pandemia.

  • 18 Novembre, 2020

Non รจ la prima volta che Giuseppe Conte incontra (a distanza o meno) il mondo della ristorazione e non รจ la prima volta che dialoga con Massimo Bottura. Stavolta l’occasione รจ l’assemblea annuale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Un appuntamento che, oggi, deve fare i conti non solo con le consuete difficoltร  o esigenze del settore, ma con la crisi e lo sconquasso scatenato dalla pandemia in tutto il mondo. Che โ€“ riferisce la Fipe – ha determinato una perdita di fatturato di 19 miliardi di euro, destinati a diventare oltre 26 entro la fine di dicembre. Una crisi che โ€“ a cascata โ€“ investe tutto il settore. Il Covid non molla la presa mentre la speranza che un vaccino sia finalmente a portata di mano fa vedere la luce in fondo al tunnel. Nel frattempo, perรฒ, la crisi avanza, e molti ristoranti cercano โ€“ ognuno a suo modo โ€“ di reinventarsi e studiare strategie per tamponare la situazione, mettendo in campo nuovi progetti off, proposte semplificate, cambiamento di orari, delivery o ristorazione veloce, e tutto intorno fioriscono start up e piattaforme per la consegna a domicilio di ogni genere di cibo, anche se spesso queste sono iniziative piรน vicine a operazioni di comunicazione e marketing, buone per continuare a mantenere saldo il legame con la clientela e attivo il team di lavoro, ormai sfiancato da lunghi mesi di incertezza e inattivitร . Per questo l’apporto della politica รจ essenziale, con misure a sostegno del settore. Il Decreto Ristori e il Ristori Bisย hanno previsto โ€“ e in certi casi anche giร  stanziato โ€“ fondi, credito d’imposta e riduzione delle tasse. Il bonus Ristoranti รจ una realtร  giร  dalla metร  di ottobre, e guarda all’Horeca come parte di una filiera che nasce com la produzione e finisce con la somministrazione.

Ristorazione come parte del sistema economico culturale e sociale

Ora occorre dare dignitร  a un settore, quello della ristorazione, che ha un peso non solo economico, ma anche culturale e sociale. Lo dice Lino Enrico Stoppani โ€“ presidente Fipe-Confcommercio โ€“ ma concordano tutti gli intervenuti, sottolineando come il modello di vita italiano poggi su un’idea di cittร  aperta, con serrande alzate, locali che sono parte integrante della socialitร , dello scambio, della condivisione umana e culturale. Ma i ristoranti sono anche tasselli fondamentali nell’agroalimentare (che da solo conta 4 milioni di impiegati), che subisce pesantemente le chiusure della attivitร , come sottolinea la Ministra delle Politiche Agricole e Forestali Teresa Bellanova (che ha ribadito la sua posizione: ristoranti aperti fino alle 23, nel rispetto delle regole). โ€œChiese laicheโ€ definisce Davide Rampello (curatore del Padiglione Italia all’Expo di Dubai), โ€œluoghi di comunitร  e beni culturali viventiโ€. Ancor piรน โ€“ aggiunge il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini โ€“ se si parla di tavoli all’aperto, โ€œle cittร  sono piรน belle, vivibili, e anche piรน sicure con meno macchine parcheggiate e piรน dehorsโ€. E cosรฌ รจ non solo nei centri storici ma anche nelle periferieย โ€œho fatto approvare una norma che, a regime, toglie la necessitร  dell’autorizzazione della sovrintendenza ai tavoli esterne a eccezione della prossimitร  dei monumenti nazionaliโ€ illustra. Dunque facilitare le richieste per l’occupazione del suolo pubblico รจ un’operazione di cui rivendica l’importanza. In un’ottica di โ€œrigenerazione urbana che non รจ solo edilizia ma anche del tessuto economico e socialeโ€ aggiunge Carlo Sangalli Presidente di Confcommercio.

Tanti referenti, nessun referente

Una pluralitร  di voci che rivelano uno dei grandi problemi della ristorazione: un polimorfismo che la rende sfuggente. Economia, politiche agricole, turismo, cultura, salute. Sono tanti i dicasteri cui รจ in dialogo la ristorazione, tanti referenti che drammaticamente diventano nessun referente quando si รจ in cerca di risposte precise e โ€“ possibilmente – veloci. La dignitร  istituzionale (come la chiama Stoppani) passa dalla possibilitร  di avere un interlocutore certo. Su questa linea si รจ mossa la Ministra Bellanova nella richiesta di un tavolo comune in cui condividere esigenze, impegni e criticitร .

La filiera. Nessuno si salva da solo

I ristoranti devono essere considerati come parte di una filiera che dalla produzione passa per la trasformazione, per le arti e mestieri, e arriva fino alla somministrazione, inserendolo in un orizzonte piรน ampio. โ€œCombattiamo per uscire da questa pandemia devastante con tutto il sistema produttivo in piedi, aziende agricole, di trasformazione e ristorazioneโ€ incita Teresa Bellanova. Un invito alla coesione sostenuto anche da Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, quando auspica che tutta la filiera, dal campo alla tavola, possa lavorare su un tavolo comune che a oggi ancora non c’รจ e che si stringa un patto tra consorzi e associazioni di produttori e i la ristorazione italiana. In questa direzione va il bonus Ristorazione, i 600 milioni di euro a sostegno degli acquisti di made in Italy di qualitร  (che per il 40% รจ assorbito dall’Horeca). Cosรฌ da rafforzare quella โ€œfiliera della vitaโ€ di cui la ristorazione (quella italiana e quella all’estero) รจ parte integrante. Come lo sono buone pratiche come il contrasto allo spreco alimentare e alle eccedenze. Ma senza perdere di vista una veritร : la sostenibilitร  economica รจ basilare: senza, non c’รจ sostenibilitร  sociale e ambientale. Mangiare italiano, insomma รจ l’invito.

Fipe Franceschini

La ricostruzione e il dopo emergenza

Il dopo-emergenza torna a piรน riprese. โ€œLa richiesta turistica di cui la ristorazione รจ parte integrante e fondamentale per l’Italiaโ€ prospetta Franceschini โ€œtornerร  altissima, come e forse piรน di primaโ€, quando il problema era governare una crescita troppo impetuosa, e distribuire i flussi turistici in tutta Italia. E allora โ€œnon dovremo arrivare impreparatiโ€. Giร  in questa fase bisogna studiare a come costruire il dopo per il settore (in armonia con Bellanova che parla di โ€œdisegnare il futuroโ€), modulando gli interventi per seguire un presente mutevole, che chiede sempre nuove e piรน specifiche misure โ€œche dovranno allungarsi man mano che la crisi perdura e cambiare man mano che parti d’Italia si trovano ad affrontare nuove situazioniโ€.

Aiuti emergenziali e aiuti strutturali

Dai fondi per rinnovare le strutture ricettive in poi, che Franceschini sta chiedendo di inserire nel Recovery Fund e che ritiene possano estendersi anche a parte della ristorazione soprattutto seย in localitร  turistiche,ย il ministro del Turismo fa appello alla Cassa Depositi e Prestiti, con cui ha creato un fondo in sinergia con il Ministero del Turismo (pur con misure e pesi differenti), pere โ€œevitare il rischio che le imprese chiudano o finiscano in mani sbagliateโ€. Per arrivare preparati al dopo. E in questo conferma le richieste di Stoppani, quando reclama un doppio passo: da una parte degli aiuti emergenziali molto piรน imponenti per superare il momento critico, dall’altra operazioni di natura strutturale che correggano le molte fragilitร  di un settore โ€“ dall’eccesso dell’offerta alla mancanza di formazione, all’improvvisazione โ€“ ad alto tasso di mortalitร  aziendale, per contrastarla serve una programmazione qualitativa, con incentivi fiscali per reggere alle turbolenze. โ€œQui non si tratta solo di far passare la nottata, bisogna preparare il tempo della ripartenzaโ€ aggiunge Sangalli di Confcommercio โ€œci saranno conseguenze importanti nei prossimi anniโ€, per cui servono moratorie fiscali, correzione del credito d’imposta e altri interventi, ma soprattutto โ€œserve una nuova stagione di riforme per innescare piรน produttivitร  e crescita a vantaggio della coesione territoriale, serve un piano del turismo, politiche attive del lavoro, infrastrutture, un lavoro sulla legalitร โ€.

L’urgenza delle soluzioni

Rompe l’idillio dei buoni propositi Massimo Bottura, che annuncia l’apertura dei Refettori a New York e San Francisco: โ€œNel mio futuro c’รจ sempre futuroโ€ altrimenti non riuscirebbe a gestire una macchina che ormai conta oltre 100 ragazzi (e 2890 domande di stage da tutto il mondo). โ€œMa le vostre sono solo parole, siamo abbandonati a noi stessi, non abbiamo nessun appoggio. Che rimborsi sono? La liquiditร  per noi รจ del 200% del 10% con il limite a 150mila euro: non pago neanche gli stipendi. Cosรฌ non ci vai dalla nessuna parteโ€. Misure assolutamente insufficienti, conferma anche Maurizio Zanella di Ca’ Del Bosco che chiede il taglio dell’Iva al 4%.ย Tante le prioritร  – per lo chef della Francescana – dividere le varie categorie, bar e ristoranti, โ€œsiamo in un limbo, oraโ€ spiega โ€œdobbiamo valorizzare la nostra identitร . Siamo cultura turismo o artigianato? Alla fine non siamo niente e siamo sempre in balia delle situazioniโ€.

Sostenere gli investimenti

โ€œAvevamo in previsione 250 milioni di investimento per lo piรน nel sud Italia, ora potremo avere accesso a risorse per 800mila euro, come tetto massimoโ€. La crisi di oggi avrร  ricadute su domani, lo spiega Gianmarco Tondato, AD di Autogrill, colosso della ristorazione da 60mila dipendenti nel mondo, nei punti ristoro strategici come gli snodi ferroviari, aeroportuali e stradali. Richieste dirette: prolungamento ammortizzatori sociali fino a quando il Covid sarร  definitivamente alle spalle, contributo a fondo perduto per gli investimenti – โ€œaltrimenti aziende potranno solo pagare il debito accumulato nella pandemiaโ€ – ammortamento accelerato per gli investimenti nel primo anno, riduzione dell’Iva, e una procedura unica di rinegoziazione dei canoni.

Le imprese della ristorazione, spiega Maurizio Dallocchio dell’Universitร  Bocconi, sono sostenibili, capaci di resistere alle difficoltร , e negli anni della crisi non hanno rinunciato agli investimenti e non hanno ridotto gli occupati, ma hanno una debolezza estrema: vivono per il 70% grazie al loro finanziamento. โ€œFacciamo arrivare capitali pazienti, non di rischio aggressivo, ma che sappiano attendere che diventi remunerativo. Cassa Depositi e Prestiti ha capitali proprio da destinare alle imprese per sopravvivere: il debito deve arrivare dallo Stato, non dalle bancheโ€.

Anche Conte guarda al futuro

Ribadisce l’esigenza delle misure restrittive โ€“ stavolta tarate sull’effettivo livello di rischio di ogni zona – per frenare i contagi. Ricorda e difende gli aiuti giร  in campo per il settore, ma promette un sostegno finanziario prolungato e piรน corposo โ€œSiamo consapevoli che quanto giร  fatto non รจ sufficiente per risolvere i problemi emersi,ย  tra i quali il rischio concreto dell’emergere di nuove disuguaglianze che la politica dovrร  contrastare, pensando a quelle categorie di lavoratori piรน esposti alle conseguenze della pandemia. E i piccoli imprenditori come i ristoratori sono tra questi. Con il nodo delle locazioni da sciogliere, perchรฉ intervenire in un rapporto commerciali tra privati non รจ possibile.

Ma vuole dare un messaggio di fiducia, Giuseppe Conte, proiettando lo sguardo verso il futuro anche in virtรน delle notizie incoraggianti sul fronte vaccini. E per farlo โ€œdobbiamo riconoscere e valorizzare i punti di forza ma riconoscere anche le carenzeโ€. Da una parte la creativitร , la competenza, il grande artigianato (con la poetica di un saper fare italico che in questo momento rischia di apparire sfibrata), dall’altro una serie di carenze strutturali. Dai tempi della burocrazia a un sistema tributario che deve essere trasformato โ€œperchรฉ sia realmente trasparente e amico degli imprenditoriโ€, all’eccesso dell’offerta. Questioni che richiedono un impegno finanziario consistente e che โ€“ annuncia โ€“ saranno anche contemplate nella manovra economica. โ€œรˆ il momento di un piano nazionale di ripresa e resilienza, perchรฉ un settore strategico merita una risposta strategicaโ€. Consapevoli anche del fatto che quest’anno potrebbe portare cambiamenti duraturi nelle abitudini delle persone. Con conseguenti sfide e interventi tempestivi per evitare ulteriori squilibri

Lo statuto delle imprese

Alla richiesta di un rilancio dello Statuto di Lavoratori fatto dai sindacati, il Premier rilancia con l’auspicio di uno statuto delle imprese, โ€œun corpus normativo in cui tutte le imprese possano avere un catalogo dei dirittiโ€ che include anche tempi brevi, costi contenuti, chiarezza normativa e delle autorizzazioni, โ€œcosรฌ che tutti possano elaborare un business plan anche semplificato ma con tempi certiโ€.

 

a cura di Antonella De Santis

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