Cosa distingue una colomba dall’altra? Lievitazione, sviluppo, glassa, e poi materie prime ed esecuzione. Non รจ una mera questione di perfetta riuscita, ma anche di impronta che ogni artigiano vuole dare al proprio prodotto, una firma autoriale che caratterizza un lievitato dall’altro. Se ne ha una prova quando ci si pone davanti ai dolci prodotti nei grandi ristoranti: i grandi chef sono spesso piรน iberi di dare la propria interpretazione anche ai dolci tradizionali delle feste. Che, in quest’anno di pandemia, rappresentano un rifugio per quanti cercano sfide, visibilitร , contatto con i propri clienti e, perchรฉ no, guadagno. In queste lunghe settimane di zone arcobaleno che portano alla Pasqua del 2021 le cucine dei ristoranti si sono trasformate in laboratori di pasticceria, e i cuochi in maestri lievitisti. Cosรฌ raccontnoe la โloroโ Pasqua a colpi di canditi e lievito madre, nelle mille diverse gestioni possibili.
Tra i grandi veterani della categoria ci sono i fratelli Cerea, che si spartiscono oneri e onori della maison Da Vittorio a Brusaporto, alle porte di Bergamo. Sono stati tra i primi grandi nomi della ristorazione a confrontarsi con l’alta pasticceria, complice anche quel catering stellare che compone il mosaico dell’azienda di famiglia. Ormai i loro prodotti sono tra i piรน riconoscibili, merito di una ricetta unica, pur nella piena artigianalitร . Basta aprire l’elegante confezione, infatti, per sentire distintamente un originale profilo aromatico, quel mix di spezie che arricchisce il classico binomio vaniglia-arancia con un bouquet caratteristico โdร un’impronta particolare alla nostra colombaโ fa Chicco Cerea. Dallo scorso ottobre hanno un laboratorio dedicato, โora riusciamo a lavorare meglio, ma non รจ facile abituarsi anche se รจ tutto ben condizionatoโ. Il motivo รจ presto detto: โil lievitato รจ qualcosa di vivo, una materia sensibile che risente molto dei dati atmosferici โ umiditร , freddo, caldo โ codificarlo รจ difficileโ. ร una continua messa a punto: la velocitร di lavorazione, il gancio dell’impastatrice, e poi il lievito โsi parte in mille modi diversi con la madreโ. La costanza รจ un obiettivo che si raggiunge con il lavoro continuo: โabbiamo un mix di farine naturali di diversi mulini che ci consentono di avere risultati costanti. Ci sono voluti anni per questo risultatoโ come due anni di ricerca sono costati i canditi, cosรฌ per tutto il resto: โoggi abbiamo grandi lievitati tutto l’annoโ; uno dei loro prodotti iconici รจ La Gioconda, creata per i 50 anni del ristorante, una variazione della veneziana a base di gianduia e scorza di arancia. A occuparsi di questi prodotti, tre mastri pasticceri โ cognato incluso. (1 kg, 42โฌ https://davittorio.com)
Sono anni che Francesco Guida si confronta con i grandi lievitati, tanto che รจ ormai di diritto entrato tra i senior del settore. Figlio di Pepe Guida, del padre ha ereditato la passione per le cose buone, autentiche, la precisione tecnica, l’equilibrio nei sapori, quelli che fanno dell’Antica Osteria Nonna Rosa una meta imperdibile per palati e gusti diversi. La sua รจ una colomba da manuale, che dice la sua tra quelle dei grandi maestri pasticceri dai quali ha imparato la difficile arte della lievitazione. Le varianti sono cioccolato al latte, fondente e amarene, mandarino e pasta di mandorle e albicocca. Su tutte vince una lievitazione di altissima scuola che restituisce un dolce bello gonfio, di grande struttura, omogenea e ben alveolata, un impasto setoso, correttamente umido, solubile e molto masticabile, composto e precisissimo nei profumi ma al contempo ricco di sfumature aromatiche che si ricorrono al naso e al palato, e sono quelle tipiche di questo dolce da grande occasione: vaniglia, mandorla, burro, agrumi per la versione classica (1 kg, 35 โฌ https://www.peppeguida.com).
Iconica รจ anche la colomba firmata da Nikoย Romitoย (Reale a Castel di Sangro), che nel tempo ha lavorato per modificare struttura e trama, e ottenere un dolce ancora piรน soffice, alveolato e leggero, sotto la glassa di mandorla e zucchero grezzo. Complici non solo le tre fasi di fermentazione e le quattro lavorazioni dellโimpasto che mantengono lโumiditร , ma anche la sostituzione di una parte dei grassi animali con un’emulsione di mandorla. Una variazione che rimanda al โmetodo Romitoโ con la base mandorla che รจ punto di partenza e riflessione di molta sua cucina. Un intervento che influenza struttura e aromi, regalando note floreali all’originale corredo aromatico che unisce cannella e agrumi. Il resto lo fanno il lievito madre proveniente dalla fermentazione delle uve del vigneto di Casadonna, la vaniglia Bourbon, il burro di latteria, il miele di agrumi, le scorze dโarancia candite artigianalmente in casa, e il cioccolato in scaglie, nella variante piรน golosa di un dolce intenso, fresco ed equilibrato. (1 kg, 40 โฌ nikoromito.com)
Poco piรน di 50 chilometri separano i Cerea da Milano dove ci sono due โnovelliโ lievitisti: โรจ il secondo anno che la facciamoโ racconta Alessandro Negrini โ con Fabio Pisani alla guida del Luogo di Aimo e Nadia di Milano delle sue filiazioni piรน pop, Il Bistrot e Vรฒce, che si appresta a riaprire i cancelli del Giardino di Alessandro Manzoni – โper la prima volta ci siamo confrontati con un lievitato di cioccolato: ci sentiamo piรน liberi rispetto al panettone, verso cui sentiamo una maggiore sacralitร โ. Ecco allora quella colomba scura scura, impastata con cacao e massa di cacao e arricchita con albicocche semicandite. ร l’alternativa alla classica con arancia e glassa di mandorle. โA me la glassa troppo croccante piace, ma la preferisco piรน morbidosaโ risultato anche di quella spruzzata alcolica nella confezione, classica strategia che allunga la vita a questo prodotto.
โNon รจ una nostra tradizione, noi possiamo solo interpretarla, non fare una coverโ dice Franco Franciosi a proposito della colomba. E per farlo trasporta il dolce ad Avezzano, nei territori vicini al suo Mammarรฒssa, alla ricerca di materie prime e caratterizzazioni. Parte dalle farine โle nostre hanno bassissimi contenuti di glutine, รจ difficile tirar fuori il prodottoโ, e anche se la Giorgione di Magliano dei Marsi รจ abbastanza forte, deve comunque lavorarla molto, tenendo sempre d’occhio le temperature. Comincia da materie prime raffreddate, โperchรฉ come sali sopra i 22-23 gradi la perdiโ spiega. Uova del territorio, l’Uovo e la canapa e Pollaio matto, โsiamo fortunati, ne abbiamo di grande qualitร โ, agrumi canditi: โclementine, รจ un prodotto raro, una scelta un po’ radicaleโ. Poi ci sono le mandorle sgusciate a mano, โnel lockdown le persone hanno avuto molto tempo liberoโ. Oltre alla classica, produce una versione total black, riferimento alla cronaca e al black lives metters: โse siamo molto lontani, รจ vero, ma siamo convinti che i diritti dell’essere umano vadano ovunque e comunque tutelati e non si debba dimenticareโ. Impastata con massa di cacao e cioccolato guanaja Valrhona (55 e 75%) e arricchita con nocciole del Piemonte. Scarica di zucchero, la sua รจ una colomba di montagna, un poco austera โci assomigliaโ continua โqui i dolci sono poco zuccherini, siamo lontani sia dalla tradizione francese che da quella araba, e poiโ conclude โรจ nel nostro stile: a noi piacciono cosรฌโ.
Foto Francesco Vignali Photography
โA me non piace molto lo stile millebolle, con alveolatura grande, la preferisco piรน stretta, allungata, anche perchรฉ si mantiene diversamenteโ spiega Fabrizio Mellino, folgorato sulla strada dei grandi lievitati da un incontro giovanile con Pasquale Marigliano e successivamente con Alfonso Pepe. La voglia di produrre grandi lievitati a Nerano, nella struttura del Quattro Passi, รจ nata allora ma solo 4 anni fa ha cominciato a cimentarsi e poco dopo ha preso coraggio โho fatto un investimento per il forno rotativo e una impastatrice a braccia tuffanti, ritagliandomi un piccolo spazio nel ristoranteโ. Sono seguiti tanti test, studio, confronti: โho avuto la fortuna di incontrare prima Enzo Marinato e poi Vincenzo Tiri, che mi ha davvero fatto fare un salto di qualitร , anche se ho solo avuto un incontro con luiโ. La sua รจ una colomba ricca di burro con solo una piccola parte di burro di Normandia, โperchรฉ la sua aciditร cambia di settimana in settimanaโ, e arancia, una marcatura decisa che sottolinea il legame con la Costiera, poi ci sono il miele di sulla โmolto delicato, che dร una bella luminositร all’impastoโ, vaniglia Madagascar, farina non troppo proteica e poi il lievito, che lui usa legato โsviluppa dei profumi molto piรน fortiโ spiega, e racconta โarriva da una signora anziana di Massa Lubrense, veniva usato per il pane e infatti ha una tendenza acida. L’ho ripreso nel tempo fino a portarlo a fare la colombaโ e corona il racconto di questo suo dolce caratterizzato da quella bella glassa fragrante, il gusto equilibrato e fresco e la dolcezza molto misurata, raccontandone il legame con il territorio: โun lievitato di cittร e uno di provincia sono molto diversi: l’aria e l’acqua di sorgente sono elementi che influenzano tantissimo… non lo dico ioโ aggiunge โma Vincenzoโ. Oggi produce un migliaio di pezzi – โche per un ristorante รจ un buon risultatoโ – lavorati a corpo unico e con due impasti. โA ristorante chiuso รจ piรน semplice trovare tempo e spaziโ riflette โpoi si vedrร โ. (35 โฌ).
Non รจ il solo a scegliere una alveolatura meno esuberante: โNon mi interessa avere una struttura particolare ma ottenere un dolce estremamente soffice e confortevoleโ dice Marco Pedron. La colomba di Carlo Cracco porta la sua firma, e nasce negli spazi della Galleria Vittorio Emanuele, dove in questi giorni si lavora a getto continuo โvolevamo preservare l’identitร di questo lievitato, e tornare indietro nel tempo, quando non c’erano celle di lievitazione. ร l’idea di un dolce piรน fedele al passato. La struttura millebolleโ spiega โรจ una nuova frontiera, ma per la colomba abbiamo voluto seguire uno stile piรน tradizionaleโ. Lentissime lievitazioni, per riuscire a lavorare al meglio negli spazi a disposizione – โe dire che uno come Cracco si poteva anche permettere di farla fare fuori, invece si fa tutto qui: lode al Reโ – secondo un’artigianalitร vecchio stile โpersino la vaniglia viene grattata a manoโ. Unica concessione alla modernitร : il lievito โho scelto la gestione in acqua perchรฉ piรน adatta a spazi piccoli, altrimenti avrei avuto bisogno di temperature piรน controllate o di celle di lievitazione, invece cosรฌ mi basta usare le stanze piรน caldeโ. Vaniglia, arancia e un tocco di nocciola nella glassa e in pezzettini, per una maggiore croccantezza. Mentre a bilanciare la parte zuccherina arriva il candito โche ha una nota piรน acidaโ.
Classica ma non troppo, la variante della famiglia Scarello: la colomba del ristorante Agli Amiciย parte dal gusto del lievito madre per il classico dolce di Pasqua, ad arricchire lโimpasto, un tocco di crema pasticcera che rende la Colomba morbidissima e profumata.
Il timbro di Max Mascia รจ nella ricetta, nella colomba del San Domenico di Imola, sia nelle varianti piรน fantasiose come Mango e Liquirizia (mango semicandito, liquirizia, cioccolato Orelys Valrhona e cioccolato caramellizzato con aromi di liquirizia e zucchero muscovado) e Fragola e Cioccolato (fragoline di bosco candite, cioccolato bianco e cioccolato fondente) sia nella classica, che classica non รจ, perchรฉ affida la parte aromatica a un insieme di canditi di arancia, limone, bergamotto e mandarino. (1 kg, 35 โฌ). Mix di agrumi anche per la colomba targata Il Duomo: 36 ore di lievitazione per la colomba di Ciccio Sultano – Fabrizio Fiorani – Peppe Cannistrร , magic trio che sforna un lievitato arricchito con arance e limoni canditi e profumata con la buccia fresca degli stessi agrumi (1 kg, 37 โฌ www.cicciosultanoshop.it).
Ha liberato gusto e fantasia anche Cristoforo Trapani, del Magnolia dellโHotel Byron in Versilia: oltre alla classica e con cioccolato, special edition con Pistacchio o Cioccolato Bianco e fior di sale, e mela annurca e cannella.
Il giovane team โ Matteo Compagnucci e le sorelle Scarsella – di Sintesi, alle porte di Roma, parte da materie prime di rango per stupire nella farcitura, tanto nella versione piรน classica con arancia e uva passa (750 gr, โฌ20), che nella originale topinambur candito, cioccolato (55% Equatoriale Valrhona) e vaniglia Madagascar (750 gr, 25โฌ).
Sono i sapori della Costiera che fanno capolino nella colomba di Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi (che si appresta , soprattutto nella versione al limoncello (terza variante insieme alla classica, e a quella cioccolato e arancia; 750 gr, 29-32 โฌ) e in quella firmata da Carmine Di Donna con Gennarino Esposito, allโarancia della Penisola Sorrentina e allโalbicocca pellecchiella del Vesuvio, due delle quattro versioni dello chef de la Torre del Saracino a Vico Equense, insieme a quella al cioccolato al latte (con il 35% di massa grassa) e la variante ai frutti di bosco (45 โฌ).
Due colombe: Cioccolato e Spezie (chiamata Forza, per lโintensitร aromatica che avvolge il cacao) e Albicocca e Vaniglia (chiamata Rassicurazione perchรฉ tutti possono ritrovarvi gusti e profumi estremamente rassicuranti e riconoscibili) e una focaccia integrale all’extavergine (integritร perchรฉ corrisponde ai profumi originali del grano). Sono le tre proposte firmate Massimiliano Alajmo, un prodotto a tutto gusto e semplicitร (750 gr, 35โฌ 35).
a cura di Antonella De Santis
foto di apertura di Francesco Vignali
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