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Cenone di Capodanno: 4,6 milioni di italiani sfidano i prezzi per festeggiare al ristorante

La stima Fipe-Confcommercio per il cenone di fine 2023 prevede 4,6 milioni di presenze in 75mila esercizi. Il dato è in crescita del 2,2%, per una spesa di 433 milioni di euro. In sei locali su dieci si serviranno solo bollicine made in Italy, con 1,3 milioni di bottiglie stappate per il brindisi

  • 29 Dicembre, 2023

Saranno 4,6 milioni gli italiani che hanno scelto di festeggiare la fine del 2023 al ristorante il prossimo 31 dicembre. Nei 75mila locali in tutta Italia, le presenze saranno superiori del 2,2 per cento rispetto a un anno fa, con una spesa complessiva che toccherà i 433 milioni di euro, in aumento del 4,6%. Il Centro studi della Fipe-Confcommercio ha reso note le stime economiche sull’imminente cenone di San Silvestro spiegando che, a fronte di presenze e giro d’affari in aumento, risulta in calo il numero dei ristoratori che hanno scelto di restare aperti per l’occasione. Presterà servizio, infatti, il 56,7% degli esercizi rispetto al 59,1% del 2022.

Spesa media a persona intorno ai 94 euro

L’offerta di questo 2023, secondo i dati del Centro studi Fipe, prevede, per la gran parte dei locali, esclusivamente la cena (84,1%) per una spesa media stimata in 94 euro per persona. Gli altri locali italiani, pari a quasi il 16%, hanno organizzato un veglione che comprende, oltre al pasto, anche gli spettacoli e la musica, per un costo medio a persona che si aggira intorno ai 121 euro.

Bollicine made in Italy per il brindisi

Secondo la Fipe-Confcommercio, il Capodanno sarà per lo più made in Italy. Sulle circa 1,3 milioni di bottiglie di vini stappate per il brindisi finale, il 59,7% dei ristoranti proporrà esclusivamente spumanti italiani, mentre il 32% darà la possibilità ai clienti di scegliere tra spumante e Champagne. Ma c’è un 9,3% di ristoranti in cui i commensali berranno solo ed esclusivamente bollicine francesi.

Sbraga (Fipe): «La crescita dei prezzi è moderata»

«Il trend di presenze per Capodanno 2023 ricalca quello del Natale – spiega Luciano Sbraga, direttore Centro studi Fipe-Confcommercio – anche se di minore intensità per effetto di un numero significativo di ristoranti che ha deciso di non aprire per l’ultimo giorno dell’anno». Ultima nota sui prezzi: «Il fatto che siano moderata crescita conferma che neppure nelle occasioni di grande appeal – conclude – le imprese del settore adottano politiche commerciali disinvolte».

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