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Cenoni in crisi, ma il brindisi è salvo: 1,2 milioni di tappi per Capodanno 2025

Secondo Fipe sono oltre 70mila gli esercizi attivi, ma la percentuale è inferiore a un anno fa. Prezzi medi invariati. E in 8 locali su 10 si brinda con spumante made in Italy

  • 31 Dicembre, 2024

Se il pranzo di Natale ha fatto spendere di più agli italiani, il Capodanno 2025 segna un calo. Per la notte di San Silvestro, infatti, negli oltre 70mila locali aperti sono attesi 4,3 milioni di ospiti per una spesa complessiva stimata in 400 milioni di euro. I dati della Fipe-Confcommercio ci dicono che gli esercizi che apriranno le porte ai clienti per accogliere il nuovo anno sono di meno (53 per cento) rispetto a un anno fa (56,7 per cento). Il giro d’affari scende del 7,6 per cento, a causa del minor numero di aperture e, allo stesso tempo, perché i prezzi si mantengono stabili, sui livelli del 2023. Mediamente, per il solo cenone è di 93 euro a persona e riguarda il 76,9 per cento dei ristoranti. Per chi, invece, ha scelto la formula cenone con veglione, musica e spettacoli il prezzo sale a 125 euro per persona e sarà offerta dal 23,1 per cento dei locali. Il ruolo dei ristoranti italiani come «punto di riferimento» resta comunque invariato, scrive la Fipe.

Brindisi con 1,2 milioni di tappi

Sarà un brindisi con 1,2 milioni di tappi e con lo spumante italiano che sarà protagonista, secondo le stime della federazione dei pubblici esercizi (che rappresenta una rete di oltre 330mila imprese che include tra gli altri anche bar, pizzerie, stabilimenti balneari, discoteche). In particolare, lo spumante made in Italy verrà servito in esclusiva nel 78,6 per cento dei ristoranti; il 28,6 per cento ha scelto un abbinamento delle bollicine italiane con quelle francesi: infine, solo il 7,1 per cento dei ristoranti proporrà per il cenone di Silvestro esclusivamente lo Champagne.

due calici che brindano

Clima fiducia resta positivo

La Fipe ha analizzato, infine, il clima di fiducia delle imprese per il 2025: «Nonostante una congiuntura che vede segnali di rallentamento dell’economia e dei consumi tra gli operatori della ristorazione – scrive la federazione presieduta da Lino Enrico Stoppani – si registra un moderato ottimismo: il saldo tra chi prevede un Capodanno migliore rispetto al 2023 e chi, al contrario, si aspetta un peggioramento resta positivo».

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