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La Fattoria 65+ a Montevarchi. Nella campagna di Arezzo gli anziani fanno merenda insieme e ritrovano i ricordi

È Camilla Ferrario, un passato da educatrice messo al servizio della fattoria sociale che guida dal 2016, la giovane ideatrice di un progetto agricolo che coinvolge attivamente anziani e disabili nella vita di campagna. E con i “nonni” si fa merenda e si riscoprono i saperi contadini del passato.

  • 23 Agosto, 2019

Un premio alle giovani imprese agricole d’Italia

L’estate di Coldiretti, da una decina d’anni a questa parte, coincide anche con la consegna degli Oscar Green alle giovani imprese agricole. Premi distribuiti su base regionale agli under 40 capaci di fare rete e portare innovazione nel settore agricolo e agroalimentare, su un orizzonte nazionale sempre più allettante per chi ha idee da investire in progetti agricoli dinamici e moderni (approfondiremo il tema sul numero di settembre del Gambero Rosso, dedicato ai giovani agricoltori). Quest’anno, tra i ragazzi premiati in Toscana, c’è anche Camilla Ferrario, educatrice di Montevarchi (Arezzo) che da tre anni a questa parte ha scelto di cambiare vita, con il sostegno di suo marito, per coniugare gli studi pregressi con il desiderio di aprire una fattoria sociale.

La Corbetina. Agricoltura sociale ad Arezzo

Così è nata La Corbetina, realtà agricola finanziata con i fondi stanziati dal PSR (il programma di sviluppo rurale per giovani imprenditori), adibita principalmente alla produzione di ortaggi e olio d’oliva. E da subito l’obiettivo di Camilla – già in passato alle prese con corsi di educazione alimentare nelle scuole e attività di riabilitazione legate alla pratica dell’orticoltura sociale –  si è concretizzato, con il coinvolgimento attivo di persone disabili nei lavori della fattoria. Non una singola goccia nel mare, considerando quanto siano aumentati, negli ultimi anni, i progetti che fanno dell’agricoltura sociale, spesso affiancata da progetti di ristorazione e produzione di cibo, un perno su cui impostare la riabilitazione e l’inclusione di soggetti svantaggiati (basti pensare al lavoro, ormai ultradecennale, de La Lanterna di Diogene, e del suo chef-patron Giovanni Cuocci, in concorso tra i finalisti dell’ultima edizione del Basque Culinary Prize – andato all’americano Anthony Myint –  proprio per il suo impegno con i ragazzi disabili nella campagna modenese).

A tavola alla fattoria 65+, giovani e anziani insieme al lavoro sulle erbe

Fattoria 65+. I nonni tornano in campagna

L’idea in più di Camilla, però, è riassunta nel progetto Fattoria 65+, dove il numero indica l’età dei protagonisti della storia. Tutto è iniziato con le Merende in fattoria organizzate in collaborazione con una rsa della zona: così La Corbetina ha cominciato a ospitare, periodicamente, gli anziani ospiti nella struttura, condividendo con loro il ricordo di un’adolescenza molto spesso trascorsa proprio a stretto contatto con la campagna. E con loro ha avviato un percorso per riscoprire saperi sulla vita e il lavoro in campagna, sui prodotti e le ricette della cucina contadina che darà vita a un rapporto di mutuo interesse. Gli anziani coinvolti recuperano il legame con la memoria del passato e beneficiano dell’opportunità di stare all’aria aperta, chiamati pure a partecipare alle attività manuali della fattoria. La Corbetina, invece, può avvalersi di consigli e suggerimenti preziosi, di chi in campagna ha trascorso gran parte della sua vita. E infatti il prossimo passo sarà quello di realizzare una serra priva di barriere architettoniche, per favorire l’accoglienza e il coinvolgimento dei “nonni”, oltre che delle persone diversamente abili “reclutate” attraverso il sistema dei tirocini e i programmi di inserimento lavorativo. Con il fine ultimo di avviare una produzione di trasformati e prodotti dell’orto che prevedano il contributo degli anziani e di implementare l’ospitalità in azienda. Perché l’attività agricola sia anche momento di valorizzazione dei rapporti sociali, a sostegno della comunità locale.

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