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New York alle prese con la ripartenza dei ristoranti. Dopo i dehors, da luglio si riapre a pieno regime

Dal 22 giugno bar e ristoranti di New York hanno riaperto le porte con lโ€™obbligo di lavorare solo allโ€™esterno, per i fortunati che possono disporre di uno spazio allโ€™aperto. Dal 6 luglio si riparte a pieno regime, ma con metร  della capacitร  pre-Covid.

  • 27 Giugno, 2020

A New York il processo di riapertura di ristoranti, bar e attivitร  di somministrazione di cibo e bevande รจ stato piรน graduale che altrove. La cittร  รจ stato uno dei primi epicentri di diffusione del contagio negli Stati Uniti e oggi sta gradualmente tornando alla normalitร . Nellโ€™impostare il piano per la ripartenza il sindaco Bill De Blasio si รจ piรน volte scontrato con la politica lassista e decisamente pittoresca di Donald Trump, prediligendo โ€“ giustamente –ย  la cautela. A farne maggiormente le spese, cifra che ha accomunato tutto il mondo, sono stati i settori rivolti allโ€™intrattenimento e ai servizi per il pubblico.

A New York persi due terzi di posti di lavoro nella ristorazione

Ristorazione in testa: gli ultimi dati raccolti dal centro statistiche per lโ€™occupazione in cittร , divulgati il 19 giugno scorso, parlano di una perdita di due terzi dei posti di lavoro assicurati dal comparto prima della pandemia. E questo nonostante diverse attivitร  abbiamo giร  ricominciato a girare, non solo per delivery e al take away, ma anche grazie alla possibilitร  di riaprire gli spazi esterni di ristoranti, bar e locali. Sono solo 14mila, secondo le stime, i lavoratori reintegrati nel proprio ruolo dalla fine di maggio, su un totale di 234mila addetti ai lavori rimasti a casa per gli effetti del Covid (e si sale a mezzo milione di persone estendendo la conta allโ€™intero stato di New York). Dei 105mila lavoratori impiegati nel settore a maggio (solo un terzo di quelli al lavoro a febbraio), la maggior parte opera in fast food e bar, mentre รจ piรน drammatica la situazione dei ristoranti โ€œconvenzionaliโ€, dove i numeri dellโ€™occupazione sono scesi in picchiata dai 169mila di febbraio ai poco piรน di 38mila di maggio (ad aprile erano appena 23mila), con particolari ammanchi tra le fila della comunitร  asiatica, latina e afroamericana, in ordine decrescente. Il quadro รจ riferito al mese di maggio, mentre allโ€™inizio di luglio saranno disponibili i dati dellโ€™ultimo mese: la speranza recondita รจ che la parziale ripartenza del settore abbia regalato un poโ€™ di respiro sul fronte occupazionale.

Fase 3. Dal 6 luglio riaprono bar e ristoranti outdoor

Ma certo i ristoranti convenzionali di cui sopra stanno ancora scontando lโ€™impossibilitร  di accogliere i clienti in sala e aprire al pubblico gli spazi interni. Il 6 luglio, perรฒ, le cose cambieranno: โ€œรˆ importante per tutti che la cittร  torni a svegliarsi, la fase 3 sarร  fondamentale soprattutto per i giovaniโ€, ha spiegato De Blasio annunciando un ulteriore allentamento delle misure per le attivitร  aperte al pubblico. Dal 6 luglio (mentre il 4 del mese รจ la data stabilita per la ripartenza dei ristoranti nel Regno Unito) ristoranti e bar potranno tornare a predisporre un servizio al tavolo indoor, a patto di lavorare alla metร  della capacitร  consueta del locale (in spazi che a New York sono spesso molto angusti, con il serio rischio di perdere coperti importanti per la sostenibilitร  economica dellโ€™attivitร ). Nel resto dello Stato, del resto, gli spazi interni sono riaperti giร  da qualche giorno, con lโ€™obbligo di distanziare i tavoli di almeno 6 piedi (circa 180 cm) lโ€™uno dallโ€™altro. Sarร  cosรฌ anche in cittร , dove tutto il personale di sala dovrร  indossare la mascherina, come pure gli ospiti per gli spostamenti dal tavolo.

Dehors e spazi outdoor. La cittร  si riorganizza

Intanto dal 22 giugno la cittร  ha iniziato a popolarsi di dehors e giardini urbani estemporanei, come effetto del provvedimento piรน atteso della fase 2: riaprire al pubblico esclusivamente negli spazi allโ€™aperto, dopo tre mesi di chiusura forzata. Ma cโ€™รจ da lavorare per conquistare spazi difficili da recuperare in una metropoli congestionata come New York, e dallโ€™inizio di giugno รจ al vaglio uno studio per individuare strade o isolati che possano essere chiusi al traffico per allestire dehors di bar e ristoranti, mentre ancora si lavora sulla semplificazione delle licenze per ottenere lโ€™occupazione di suolo pubblico. Da luglio, come previsto nel piano Open Streets, circa cento chilometri di strade distribuiti in tutta la cittร  saranno interdetti al traffico per offrire isole estive aperte di notte e nei weekend per mangiare e bere allโ€™aria aperta. Ma le zone prescelte non sono ancora state rese note.

 

a cura di Livia Montagnoli

foto di apertura da Eater NY (tavoli su strada da Have & Meyer a Brooklyn)

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