Altro che eccessi da backstage. Per prepararsi al tour Cremonini Live25 — tredici stadi già sold out, oltre mezzo milione di biglietti venduti — Cesare Cremonini ha scelto una strada opposta rispetto all’immaginario del musicista notturno e indisciplinato. “Mi sono allenato sulle Dolomiti e ho tolto zucchero, alcol e social dalla mia vita.”, ha raccontato alla stampa prima del debutto a San Siro. Una sorta di “dieta mentale”, più che un semplice regime alimentare, pensata per arrivare lucido e presente sul palco, senza sbalzi glicemici né distrazioni da scroll compulsivo. La voce è uno strumento delicato, ma anche la tenuta psicofisica lo è, soprattutto quando — come ammette lui stesso — un tour diventa una bolla che protegge e, al tempo stesso, assorbe tutto. “Il difficile viene dopo”, dice. Ma intanto, per reggere la pressione, si riparte dalle basi: alimentazione, silenzio, allenamento.
Quella di Cremonini non è una scelta isolata. Sempre più musicisti e performer, anche in Italia, stanno cambiando abitudini e spesso proprio a tavola. Blanco ha raccontato di bere solo acqua nei giorni di concerto, Mahmood ha dichiarato di seguire un’alimentazione controllata prima dei live, evitando cibi pesanti. Ultimamente anche Tananai ha parlato pubblicamente del suo percorso con una nutrizionista per affrontare meglio la tournée. In un’epoca in cui la performance è costante e il burnout dietro l’angolo, il cliché della rockstar trasgressiva inizia a mostrare la corda. Persino negli Stati Uniti, dove il modello “sex, drugs & rock’n’roll” è nato, artisti come Harry Styles e Lizzo parlano apertamente di piani alimentari personalizzati, detox digitali e pratiche di benessere.
In questo contesto, rinunciare a zucchero e alcol non è soltanto una scelta salutista, ma il segno di un cambio di passo. Meno rumore, più ascolto: del corpo, della voce, dei tempi che servono per reggere la scena. Cremonini lo riassume così: “Ho ancora fame. Ma è creatività, non zucchero”. Una dichiarazione d’intenti.
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