Non beve alcol per via di un’intolleranza, una volta ha mangiato un pipistrello e in una settimana potrebbe consumare fino a nove volte pasta con il pesto. Costantino della Gherardesca, conduttore della trasmissione Pechino Express, è stato ospite del video podcast “Tintoria” di Stefano Rapone e Daniele Tinti dove si è messo a nudo in fatto di cibo. Si definisce un “consumatore anarchico” di cibo che vuol dire: «Quello che faccio io di mangiare in modo demenziale: una volta sono andato a fare un focus group con una grossa azienda, e mi hanno fatto il test», e da lì il verdetto: «”lei è un anarchico, tra le varie categorie, lei è uno di quelli che mangiano la pizza surgelata”, ed è quello», dice durante l’intervista. E non rinnega quello che è venuto fuori dal test: «Io sono monotematico, mi confonde l’idea di cambiare cose, cibo. No, no. Adesso è pasta con il pesto da un annetto e mangio sempre la stessa roba. In una settimana la mangio nove volte», ovviamente pesto rigorosamente pronto, come spiega a Tinti e Rapone.
Eppure, la sua “anarchia” culinaria l’ha portato a mangiare ovunque e qualsiasi cosa. Oltre alle sue amate abitudini sedentarie in casa fra un paio di yogurt a cena e una pizza surgelata, è stato anche in ristoranti di alto livello: «Per il compleanno di un mio amico siamo andati in un ristorante a Milano con le stelle Michelin, ma chi le dà quelle stelle, degli assassini? Sono dei sicari non so, dell’estrema destra del capitalismo più spietato: siamo stati tre ore per mangiare della pasta con le cipolle. Ok ammetto che era buona, era della buona pasta con delle cipolle».
Un po’ per curiosità personale, un per lavoro, Costantino della Gherardesca ha girato il mondo, ha visitato tantissimi Paesi e tra questi c’è l’Indonesia, dove non ha perso occasione di mangiare anche un pipistrello: «Una volta mangiai un pipistrello, ma non lo feci per sbaglio come Ozzy Osbourne, c’è questa zona di Giava dove mangi i pipistrelli pensando che curano l’asma», racconta a Tintoria, e poi spiega il sapore del mammifero: «Tutto sa o di pollo o di merda o in quel caso sapeva di merda. Io ho mangiato il cranio, aveva un sapore orrendo», continua nella descrizione accennando alla rottura delle ossa del cranio con i denti e «dentro c’è il cervello morbido, un gioco di consistenze spaventoso».
Se beve alcol? Gli hanno diagnosticato un’intolleranza per cui non accenna a sorsi di alcol, ma la birra, in passato, compariva tra le bevande che assaggiava volentieri: «Quando andavo a San Francisco bevevo birra, quella scura fermentata non mi piace, mi sento un po’ male». Dal suo racconto si scopre che il conduttore di Pechino Express è un pigro del cibo in casa, ma un curioso in viaggio. Nell’elenco delle pietanze che ha provato, oltre al pipistrello compaiono iguana spezzettata, serpente sotto spirito e un piatto piccantissimo cinese di cui non ricorda il nome, ma che sa che per le prossime volte dovrà evitare assolutamente!
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