VenerdƬ 8 maggio ĆØ stata una giornata importante per la ristorazione in Europa visto che alcune tra le maggiori cittĆ del continente hanno deciso in maniera piuttosto simultanea di dare una risposta municipale chiara (in attesa di precise norme nazionali) alle richieste e alle esigenze dei ristoratori in attesa dell’inizio della Fase 2 che in Italia potrebbe – per il settore dell’hospitality – partire giĆ dal 18 maggio. Dopo le misure prese da Milano su tavolini all’aperto, tasse e sburocratizzazione, ĆØ la volta di osservare cosa ĆØ successo nella capitale spagnola.
La Spagna, colpitissima dal contagio come e più dell’Italia, sta subendo delle perdite dolorosissime nel settore della ristorazione e del turismo, con numeri da brivido che solo per il mese di aprile parlano di 200mila posti di lavoro persi a livello nazionale secondo le associazioni di categoria. I dati della capitale, tra le aree più colpite, acuiscono ancora il problema. E cosƬ mentre i grandi chef spagnoli ci hanno raccontato cosa pensano sulla ripartenza e mentre vi abbiamo raccontato come si sono organizzati i mitici mercati rionali della capitale, il Comune di Madrid ce la mette tutta per aiutare come può gli imprenditori che hanno investito e scommesso sul territorio.
Le misure saranno molto simili a quelle che abbiamo visto approvate dalla Giunta di Milano sempre venerdƬ 8 maggio. Si ĆØ riunita infatti la “Comisiòn de Terrazas” del Comune di Madrid e ha approvato provvedimenti che permetteranno l’ampliamento degli spazi dei dehors anche a spese dei parcheggi; l’estensione dell’orario di apertura delle terrazze e dei dehors e il permesso di mettere musica sebbene sotto il limite degli 80 decibel. Anche per spalmare il più possibile l’assembramento di clientela, sarĆ consentito agli spazi all’aperto di accogliere avventori fino alle 2 di notte e fino alle 2 e 30 il venerdƬ, il sabato e nei prefestivi salvo in alcune zone particolari. Il Municipio ha però chiesto agli imprenditori un rispetto ferreo dei nuovi orari oltre che una pulizia meticolosa delle nuove aree concesse all’aperto. Insomma: vi diamo una mano ma evitate di prendevi il braccio, anche perchĆ© questa cosa funziona solo se non reca disagi ai vicini e non provoca lotte intestine di quartiere.
BegoƱa VillacĆs, vicesindaco di Madrid
Non manca qualche misura (anche se di questo dovrĆ probabilmente occuparsi lo stato spagnolo e non l’ente locale) del Comune di Madrid a favore dei ristoranti. Le tasse di occupazione infatti – laddove in Italia sono sospese e forse eliminate per il 2020 – saranno ridotte di un 25%. Juan JosĆ© Blardony (a capo dell’associazione di categoria Hosteleria Madrid) nel commentare le anticipazioni diĀ BegoƱa VillacĆs, vicesindaca della cittĆ , ha avuto parole particolarmente positive: “si tratta di un’opportunitĆ unica per migliaia di locali che non avevano un dehor autorizzato e che cosƬ potranno provare a riaprire”. Evidentemente anche in Spagna le associazioni di categoria puntano a rendere più stabili queste norme transitorie e temporanee. Del resto i fatturati da recuperare saranno tali che non basterĆ una sola stagione. Ad un osservatore italiano risulterĆ tuttavia singolare l’entusiasmo visto che ai nostri occhi Madrid ha giĆ oggi un numero assai significativo di occupazioni di suolo pubblico da tavolini, ma evidentemente anche lƬ c’erano tanti che avevano chiesto e non avevano ottenuto.
Ā© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitĆ del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
Ā© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Ā© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati