Per molto tempo il consumo del Brachetto dโAcqui, vino dolce ricco di aromi di rose e di fragoline di bosco, si รจ limitato allโabbinamento con i dessert e con la frutta. Forse รจ stato proprio questo consumo โquasi obbligatoโ a limitarne la crescita, legandolo oltre modo alle abitudini e agli usi localistici. In questโottica il Consorzio Tutela Vini dโAcqui (oltre al Brachetto dโAcqui, il Consorzio tutela anche il Dolcetto dโAcqui), brillantemente presieduto negli ultimi 25 anni da Paolo Ricagno (rieletto anche per il triennio 2022-2024) ha ampiamente spinto per lโultima modifica della Docg che arricchisce lโofferta con lโAcqui Rosato sia nella versione ferma che in quella spumante (con metodo Charmat o metodo classico) ottenuto separando con anticipo il mosto dalle bucce, e con lโAcqui Rosso fermo.
Questo restyling del Brachetto dโAcqui gli ha donato una nuova giovinezza e lo ha messo in competizione con altri vini riuscendo al tempo stesso ad attrarre nuovi consumatori: in particolare si punta sui giovani e sui nuovi momenti di consumo (come aperitivi e aperi-cene) abbinando queste nuove tipologie con stuzzichini salati.ย “Con le nuove tipologie” – afferma il presidente Ricagno – “abbiamo la possibilitร di estendere lโuso del nostro vino sulle tavole dove i vini secchi hanno piรน chance. Tutto senza abbandonare le versioni spumanti dolci che rappresentano buona parte della nostra storia. Per esempio, penso a un classico degli. utimi tempi: lโAcqui Rosรฉ secco con i piatti speziati e piccanti di molte cucine etniche e fusion. Abbiamo anche provato i nostri Rosรฉ spumanti con dei crudi di mare e persino con delle fritture di pesce: provare per credere”. Cโรจ anche chi gioca alla riscoperta delle vecchie tradizioni contadine in cui il vino aromatico secco (ma anche dolce) veniva consumato con i salumi ed eventualmente con crostini salati.
Le versioni classiche dolci e spumantiย e le nuove generazioni di etichette secche e ferme dei vini d’Acqui, ottime anche con pesce e frittura, sono le protagoniste del tour Il dolce, il rosso e il rosรฉ. Alla scoperta dei Vini d’Acqui, organizzato da Gambero Rosso e dal Consorzio Tutela Vini dโAcqui. Tra marzo e giugno, a Torino, Napoli e Roma, si potrร partecipare a cene degustazione – con menu ideati per l’occasione – , masterclass e wine tasting, che permetteranno di apprezzare la naturale eleganza e peculiaritร di vini unici, grandi interpretazioni del loro territorio dโorigine: il Monferrato.
Il grappolo di Brachetto รจ ricco, con acini sodi di colore rosso scuro e ricchi di pruina. Si distingue per il suo alto contenuto zuccherino e la forte carica aromatica. Un aroma caratteristico percepibile giร nel vigneto con il suo inconfondibile profumo di rosa che riconosceremo al momento dellโassaggio. Il metodo piรน diffuso di produzione del Brachetto dโAcqui docg dolce รจ il โMetodo Martinotti-Charmatโ, con fermentazione in vasca di acciaio pressurizzata a temperatura controllata, per un periodo di 30 giorni, durante il quale gli zuccheri presenti vengono trasformati in alcol e anidride carbonica a opera dei lieviti.
Si rifร alla tipologia secco del Brachetto diffusa soprattutto nei primi anni del Novecento, apprezzata tanto come vino da aperitivo e come da bevanda a tutto pasto, ad esempio abbinato allo stoccafisso nella zona dellโAcquese.
Il Piemonte รจ la patria del primo spumante dโItalia, che vide la luce a Canelli, nellโAstigiano, nel 1865. Anche la vinificazione in versione non dolce delle uve brachetto, vitigno aromatico tradizionalmente utilizzato per vini dolci, ha radici antiche. Da questa storia, nata nel XIX Secolo, tra Cafรฉ Chantant e feste danzanti, trae origine lโAcqui docg, declinato Rosรฉ sia in versione spumante sia in versione di vino โfermoโ.
I vini dโAcqui sono figli di un territorio vocato e variegato, qual รจ il Monferrato, dove i vitigni si esprimono al meglio sin dallโantichitร . Grazie a un clima caratterizzato da un regolare avvicendarsi delle stagioni, le uve sviluppano caratteristiche particolari che definiscono la tipicitร , mentre la diversa composizione dei terreni (ricchi di sabbia, limo e argilla) di natura friabile, conferisce ai vini una versatilitร espressiva unica, ponendo lโaccento ora su finezza ed eleganza, ora su corpo e intensitร di ogni elemento, ora su leggerezza e fragranza. Questo territorio nel 2014 รจ stato proclamato, patrimonio dellโumanitร dallโ Unesco.
Lโareale della denominazione comprende 26 comuni (8 in provincia di Alessandria โ tra cui Acqui Terme che dร il nome alla Doc โ e 18 in provincia di Asti) e potremmo delimitarla dal torrente Belbo a nord e a ovest e dal fiume Bormida a sud e a est. Nel 1992, con la nascita del Consorzio Tutela Vini dโAcqui, inizia il controllo sul territorio con particolare attenzione allโespansione delle vigne e al materiale vivaistico dei nuovi impianti. Subito arrivano i primi risultati: nel 1996 il Brachetto dโAcqui (o Acqui) ottiene la Docg con le tre tipologie: Brachetto dโAcqui Spumante (rosso dolce spumante), Brachetto dโAcqui (detto anche โtappo rasoโ che รจ rosso dolce frizzante) e Brachetto dโAcqui Passito (rosso dolce passito). Sono le tre tipologie storiche.
Il disciplinare prevede una composizione varietale di almeno il 97% di Brachetto e rese massime di 80 quintali/ettaro con possibilitร di ridurla in annate poco favorevoli. Grazie allโimpegno del Consorzio per la promozione e la valorizzazione del prodotto, la notorietร del Brachetto dโAcqui cresce e conseguentemente si innalzano anche le vendite, facendo esplodere il prezzo delle uve che raggiungono nel 1997 prezzi mai visti, se non per i grandi rossi di Langa, di 4.700 lire/chilo.
Il Consorzio Tutela Vini dโAcqui nasce nel 1992 ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, in Piemonte, nel Nord Ovest dโItalia, con lo scopo di controllare e regolamentare la crescita delle denominazioni dei Vini dโAcqui, a tutela del loro territorio dโorigine, dei produttori e dei consumatori. Il Consorzio riunisce 60 aziende tra cui aziende agricole, cantine cooperative e aziende spumantiere. Nel 1996 il Brachetto dโAcqui ha ottenuto la DOCG (denominazione dโOrigine Controllata e Garantita) grazie al forte impulso del Consorzio che ha contribuito a definire con maggiore precisione, dal punto di vista legale e amministrativo, le peculiaritร sia del vino sia dello spumante, elevando cosรฌ il livello di entrambe le categorie tutelate.ย Il Consorzio concretizza inoltre il proprio impegno volto alla valorizzazione dei Vini dโAcqui attraverso unโattenta programmazione della produzione, azioni di promozione mirate alla crescita della visibilitร di vini simbolo del Made in Italy e ad attivitร educative mirate a divulgare le qualitร dei Vini dโAcqui e a sostenerne la commercializzazione in Italia e allโestero.
Attivitร realizzata con il contributo del MASAF, ai sensi del decreto direttoriale n. 553922 del 28 ottobre 2022 (cfr. par. 3.3 dellโallegato D al d.d. 302355 del 7 luglio 2022) CUP J88H22001680008
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