Sono tempi difficili, segnati dallโinquietudine e votati alla prospettiva di un futuro incerto. La ripartenza economica, una volta scongiurata lโemergenza sanitaria, sarร lโobiettivo cui tendere come sistema Paese, con lโauspicio che anche le singole realtร dโimpresa siano in grado di sopravvivere. Sul decreto Cura Italia emanato allo scopo lo scorso 17 marzo si รจ detto molto. Favorevoli, contrari, delusi, amareggiati, sollevati. Tutti, perรฒ, chiedono chiarezza. Nel settore della ristorazione, tra i piรน colpiti dalla crisi, sono tante le voci che si levano in cerca di rassicurazioni e conferme. Prima ancora di avanzare le proprie richieste (ma cโรจ chi si รจ giร organizzato, come APCI โ Associazione Professionale Cuochi Italiani, Cibo di Mezzo, associazione di ristoratori e produttori della zona di Brescia e del Lago di Garda e Ri.Un โ Ristoratori Uniti, che insieme sottoscrivono la petizione indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, su Change.org), infatti, cโรจ la necessitร di comprendere un decreto che, proprio a causa della situazione dโemergenza che lโha generato, รจ soggetto a frequenti modifiche e integrazioni. Quali sono, dunque, gli ammortizzatori sociali previsti dal testo? Abbiamo provato a spiegarlo allโindomani dellโapprovazione, isolando i provvedimenti che piรน interessano il mondo della ristorazione. Ma in soccorso del settore si รจ mossa anche la piattaforma RistoratoreTop in collaborazione con APG Consulting, societร attiva nel campo delle agenzie per il lavoro.
Il risultato รจ quello che Filippo Sironi, presidente di Apg, definisce un โbiginoโ del Decreto, che mira alla semplificazione dei passaggi salienti, con particolare attenzione agli articoli 19, 20, 21, 22 e 46 del testo. Quelli in materia di integrazione salariale ordinaria, straordinaria, in deroga e dei licenziamenti. Riportiamo qui la lettura guidata dellโagenzia:
NellโArt.19, sulle โnorme speciali in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale e assegno ordinarioโ, viene statuito lโaccesso per le imprese alla cassa integrazione ordinaria per emergenza COVID-19 dal 23 febbraio fino a nove settimane di copertura. Rispetto alla sospensione o riduzione dellโorario di lavoro, le aziende sono esentate dal fare comunicazione preventiva ai sindacati circa le cause, lโentitร , la durata prevedibile e il numero di lavoratori interessati. Sono inoltre esentate dallโaprire la pratica INPS entro 15 giorni dalla sospensione dellโattivitร ma possono farlo entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione. Eโ previsto tuttavia lโobbligo di informazione, consultazione ed esame congiunto sia per la cassa integrazione ordinaria che per il Fondo integrazione salariale ed รจ quindi previsto di inoltrare richiesta ai sindacati. Rispetto al tetto massimo di settimane usufruibile da ciascuna azienda, il presente periodo di cassa integrazione a causa dellโemergenza COVID-19 non farร cumulo per quanto concerne un futuro accesso alla cassa. Non รจ previsto da parte dellโazienda alcun obbligo di contributo per lโutilizzo della cassa. Normalmente la Cassa integrazione guadagni, CIG, ordinaria richiede un contributo allโazienda in percentuale (dal 9% al 15%) della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore. Quindi i presenti ammortizzatori sociali non hanno alcun costo per lโazienda. Prima dellโemergenza, il FIS per aziende da 6 a 15 dipendenti prevedeva solamente lโassegno di solidarietร di fronte ad un calo fino al 60% del fabbisogno orario. Il decreto, invece, prevede che si possa accedere allโassegno ordinario a causa della sospensione dellโattivitร e si introduce la modalitร di pagamento diretta da parte dellโInps ai lavoratori. Per poter accedere alla prestazione รจ necessario che il lavoratore sia in forza alla data del 23 febbraio e non รจ previsto alcun tipo di anzianitร lavorativa: รจ sufficiente che il lavoratore sia stato assunto anche il 22 febbraio.
Gli articoli 20 e 21 si occupano, rispettivamente, del โtrattamento ordinario di integrazione salariale per le aziende che si trovano giร in Cassa integrazione straordinariaโ e del โtrattamento di assegno ordinario per i datori di lavoro che hanno trattamenti di assegni di solidarietร in corsoโ. Entrambi gli articoli esprimono il concetto che le aziende che hanno giร avuto accesso agli ammortizzatori sociali prima dellโentrata in vigore del Decreto possono comunque accedere agli ammortizzatori sociali previsti nel vigente decreto.
LโArt.22, sulle โnuove disposizioni per la Cassa integrazione in derogaโ, prevede che tutti i datori di lavoro che non hanno accesso agli ammortizzatori citati (CIGO, CIGS, Assegno ordinario, Assegno di solidarietร e FIS) possano accedere alla Cassa integrazione in deroga previo accordo con le organizzazioni sindacali comparativamente piรน rappresentative a livello nazionale, concluso anche per via telematica. Eโ una misura rivolta a chi, per esempio, ha meno di 5 lavoratori dipendenti. In questo caso, chi regolamenterร la Cassa integrazione sarร la Regione di riferimento. Anche in questo caso la cassa integrazione si applica a tutti i dipendenti giร operativi alla data del 23 febbraio. I fondi sono limitati a 3,293 miliardi di euro e lโerogazione ai lavoratori verrร effettuata direttamente dallโInps. Tuttavia non รจ specificato se vi sia un contributo a carico azienda per lโaccesso alla prestazione.
LโArt.46, sulla sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti, prevede che vengano sospesi tutti i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e vengano validati quelli effettuati dal 23 febbraio 2020.
Ma lโopportunitร di riunire dubbi e perplessitร di un ampio bacino dโutenza (sono 30mila i ristoratori che gravitano nella community di RistoratoreTop) ha permesso anche di stilare una serie di Faq alle domande piรน frequenti avanzate negli ultimi giorni. Sei sono i quesiti cui si cerca di dare risposta: dal calcolo del FIS (Fondo Integrazione Salariale) per i lavoratori dipendenti alla fruizione delle ferie residue, alla gestione della malattia per il lavoratore in FIS, alle interazioni delle diverse situazioni contrattuali con il FIS. Fino alla questione delivery: โAvviando lโattivitร di delivery e riducendo le ore di lavoro, si potrร accedere agli ammortizzatori sociali?โ.
Tutte le risposte (e la semplificazione degli articoli salienti del Decreto) sono disponibili a questo link: http://www.ristoratoretop.com/paper
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