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Vademecum al Decreto Cura Italia. Le risposte alle domande dei ristoratori

Lโ€™agenzia RistoratoreTop, con APG Consulting, elabora una lettura semplificata del Decreto Cura Italia, rispondendo alle domande dei ristoratori sui passaggi salienti del testo, in materia di ammortizzatori sociali.

  • 25 Marzo, 2020

Decreto Cura Italia. Prioritร : fare chiarezza

Sono tempi difficili, segnati dallโ€™inquietudine e votati alla prospettiva di un futuro incerto. La ripartenza economica, una volta scongiurata lโ€™emergenza sanitaria, sarร  lโ€™obiettivo cui tendere come sistema Paese, con lโ€™auspicio che anche le singole realtร  dโ€™impresa siano in grado di sopravvivere. Sul decreto Cura Italia emanato allo scopo lo scorso 17 marzo si รจ detto molto. Favorevoli, contrari, delusi, amareggiati, sollevati. Tutti, perรฒ, chiedono chiarezza. Nel settore della ristorazione, tra i piรน colpiti dalla crisi, sono tante le voci che si levano in cerca di rassicurazioni e conferme. Prima ancora di avanzare le proprie richieste (ma cโ€™รจ chi si รจ giร  organizzato, come APCI โ€“ Associazione Professionale Cuochi Italiani, Cibo di Mezzo, associazione di ristoratori e produttori della zona di Brescia e del Lago di Garda e Ri.Un โ€“ Ristoratori Uniti, che insieme sottoscrivono la petizione indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, su Change.org), infatti, cโ€™รจ la necessitร  di comprendere un decreto che, proprio a causa della situazione dโ€™emergenza che lโ€™ha generato, รจ soggetto a frequenti modifiche e integrazioni. Quali sono, dunque, gli ammortizzatori sociali previsti dal testo? Abbiamo provato a spiegarlo allโ€™indomani dellโ€™approvazione, isolando i provvedimenti che piรน interessano il mondo della ristorazione. Ma in soccorso del settore si รจ mossa anche la piattaforma RistoratoreTop in collaborazione con APG Consulting, societร  attiva nel campo delle agenzie per il lavoro.

Il bigino del Decreto Cura Italia. Un servizio per i ristoratori

Il risultato รจ quello che Filippo Sironi, presidente di Apg, definisce un โ€œbiginoโ€ del Decreto, che mira alla semplificazione dei passaggi salienti, con particolare attenzione agli articoli 19, 20, 21, 22 e 46 del testo. Quelli in materia di integrazione salariale ordinaria, straordinaria, in deroga e dei licenziamenti. Riportiamo qui la lettura guidata dellโ€™agenzia:

 

Nellโ€™Art.19, sulle โ€œnorme speciali in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale e assegno ordinarioโ€, viene statuito lโ€™accesso per le imprese alla cassa integrazione ordinaria per emergenza COVID-19 dal 23 febbraio fino a nove settimane di copertura. Rispetto alla sospensione o riduzione dellโ€™orario di lavoro, le aziende sono esentate dal fare comunicazione preventiva ai sindacati circa le cause, lโ€™entitร , la durata prevedibile e il numero di lavoratori interessati. Sono inoltre esentate dallโ€™aprire la pratica INPS entro 15 giorni dalla sospensione dellโ€™attivitร  ma possono farlo entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione. Eโ€™ previsto tuttavia lโ€™obbligo di informazione, consultazione ed esame congiunto sia per la cassa integrazione ordinaria che per il Fondo integrazione salariale ed รจ quindi previsto di inoltrare richiesta ai sindacati. Rispetto al tetto massimo di settimane usufruibile da ciascuna azienda, il presente periodo di cassa integrazione a causa dellโ€™emergenza COVID-19 non farร  cumulo per quanto concerne un futuro accesso alla cassa. Non รจ previsto da parte dellโ€™azienda alcun obbligo di contributo per lโ€™utilizzo della cassa. Normalmente la Cassa integrazione guadagni, CIG, ordinaria richiede un contributo allโ€™azienda in percentuale (dal 9% al 15%) della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore. Quindi i presenti ammortizzatori sociali non hanno alcun costo per lโ€™azienda. Prima dellโ€™emergenza, il FIS per aziende da 6 a 15 dipendenti prevedeva solamente lโ€™assegno di solidarietร  di fronte ad un calo fino al 60% del fabbisogno orario. Il decreto, invece, prevede che si possa accedere allโ€™assegno ordinario a causa della sospensione dellโ€™attivitร  e si introduce la modalitร  di pagamento diretta da parte dellโ€™Inps ai lavoratori. Per poter accedere alla prestazione รจ necessario che il lavoratore sia in forza alla data del 23 febbraio e non รจ previsto alcun tipo di anzianitร  lavorativa: รจ sufficiente che il lavoratore sia stato assunto anche il 22 febbraio.

Gli articoli 20 e 21 si occupano, rispettivamente, del โ€œtrattamento ordinario di integrazione salariale per le aziende che si trovano giร  in Cassa integrazione straordinariaโ€ e del โ€œtrattamento di assegno ordinario per i datori di lavoro che hanno trattamenti di assegni di solidarietร  in corsoโ€. Entrambi gli articoli esprimono il concetto che le aziende che hanno giร  avuto accesso agli ammortizzatori sociali prima dellโ€™entrata in vigore del Decreto possono comunque accedere agli ammortizzatori sociali previsti nel vigente decreto.

Lโ€™Art.22, sulle โ€œnuove disposizioni per la Cassa integrazione in derogaโ€, prevede che tutti i datori di lavoro che non hanno accesso agli ammortizzatori citati (CIGO, CIGS, Assegno ordinario, Assegno di solidarietร  e FIS) possano accedere alla Cassa integrazione in deroga previo accordo con le organizzazioni sindacali comparativamente piรน rappresentative a livello nazionale, concluso anche per via telematica. Eโ€™ una misura rivolta a chi, per esempio, ha meno di 5 lavoratori dipendenti. In questo caso, chi regolamenterร  la Cassa integrazione sarร  la Regione di riferimento. Anche in questo caso la cassa integrazione si applica a tutti i dipendenti giร  operativi alla data del 23 febbraio. I fondi sono limitati a 3,293 miliardi di euro e lโ€™erogazione ai lavoratori verrร  effettuata direttamente dallโ€™Inps. Tuttavia non รจ specificato se vi sia un contributo a carico azienda per lโ€™accesso alla prestazione.

Lโ€™Art.46, sulla sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti, prevede che vengano sospesi tutti i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e vengano validati quelli effettuati dal 23 febbraio 2020.

Faq. Sei risposte alle domande piรน frequenti dei ristoratori

Ma lโ€™opportunitร  di riunire dubbi e perplessitร  di un ampio bacino dโ€™utenza (sono 30mila i ristoratori che gravitano nella community di RistoratoreTop) ha permesso anche di stilare una serie di Faq alle domande piรน frequenti avanzate negli ultimi giorni. Sei sono i quesiti cui si cerca di dare risposta: dal calcolo del FIS (Fondo Integrazione Salariale) per i lavoratori dipendenti alla fruizione delle ferie residue, alla gestione della malattia per il lavoratore in FIS, alle interazioni delle diverse situazioni contrattuali con il FIS. Fino alla questione delivery: โ€œAvviando lโ€™attivitร  di delivery e riducendo le ore di lavoro, si potrร  accedere agli ammortizzatori sociali?โ€.

Tutte le risposte (e la semplificazione degli articoli salienti del Decreto) sono disponibili a questo link: http://www.ristoratoretop.com/paper

 

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