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Vino e territorio

In 8 etichette la nuova vita della Schiava di Caldaro: i nostri assaggi

Il racconto di come la chiava di Caldaro sta trovando una nuova strada, lontana dall'idea di rosso semplice e scarico

  • 23 Maggio, 2025

Era un vitigno quasi dimenticato, difficilmente reperibile sugli scaffali. Ora sta ritrovando una nuova vita. Parliamo della Schiava, vino tradizionale e simbolo dell’Alto Adige vitivinicolo. Un “rinascimeno” legato anche alla fortuna turistica del luogo di culto di questo vino. E se proprio il vino ha dato il là all’exploit del turismo, oggi sono invece i flussi di visitatori a plasmare la produzione di Schiava nel comune di Caldaro e nei suoi dintorni, creando un fermento di vignaioli minuscoli – alle volte quasi garagisti – che non c’è in molte altre aree di questa regione.

La Schiava dal Lago di Caldaro

Non che qui non siano presenti anche giganti enoici: dopo la fusione con Erste + Neue del 2016, Cantina Kaltern (la cooperativa di Caldaro) è diventata la più grande dell’Alto Adige e gestisce più della metà degli oltre 700 ettari vitati del comune che ammontano a circa il 14% della superficie regionale. Accanto a questa realtà si sono moltiplicati piccoli e piccolissimi vignaioli che hanno ricominciato a fare i loro vini, in piccolo. Ma anche regalando belle soprese… ve ne presentiamo alcune.

94
Kalterersee Classico Plantaditsch 2022

Klosterhof
Da vigne tra 25 e 85 anni di età, vinificato con una piccola percentuale di grappoli interi, offre profumi ammalianti di fragolina, acqua di rose e un soffio di spezie orientali. Il raspo e la macerazione carbonica scolpiscono un sorso di rara suadenza e freschezza, con un frutto succosissimo al centro e un finale vibrante che invita al secondo sorso. Da provare alla cieca in una batteria di Pinot Nero per rimanere sorpresi.

93
Kalterersee Classico Arthur Rainer 2023

Seeperle
Ribes, peonia, anice e qualche pennellata selvatica definiscono un naso di complessità sorprendente. Il sorso ha più corpo di altri, ma anche buona freschezza e un accenno leggero di tannino che aiuta nell’abbinamento con le classiche ricette altoatesine, polenta in primis. La ‘22 assaggiata tete a tete dimostra che evolve anche molto bene.

92
Kalterersee Classico Superiore Leitn 2023

Thomas Unterhofer
Pochissime bottiglie per un vino originale, ematico sulle prime e poi balsamico e pepato, perfettamente evocativo della posizione alta – 450-500 metri – delle vigne da cui proviene. Leggero, slanciato, dotato di acidità molto rinfrescante e una vena salina che allungano il sorso e lo rendono facile da accoppiare a piatti ricchi di grassi.

92
Kalterersee Classico Superiore Quintessenz 2023

Kaltern
Da vigne con un’età compresa tra 40 e 100 anni, la selezione della cantina sociale più grande della regione fa forza sull’eleganza, con profumi floreali, balsamici e di frutti di rovo appena raccolti. Morbido e relativamente leggero, sta benissimo con il pesce sia d’acqua dolce che di mare.

91
Kalterersee Der Keil 2024

Manincor
In uscita in questi giorni, fa un affinamento breve in botte grande e ha un naso classico di liquirizia, erbette e geranio. Spinto sull’acidità e sulla freschezza quasi erbacea in questa fase, la 2019 assaggiata subito dopo dimostra che nel giro di qualche anno si assesterá e guadagnerà un po’ di volume in più, diventando un passepartout gastronomico.

90
Kalterersee Classico Peterleiten 2023

Peter Sölva
A un profilo scuro di chinotto, more e spezie, fa seguito una bocca superiore alla media per incisività e struttura, con una leggera percezione tannica che dà spessore e ritorni pepati che ravvivano il finale preciso. Pollo arrosto o tagliatelle con speck e formaggio.

90
Kalterersee Classico Superiore Vigna Bischofslaiten 2024

Castel Sallegg
In uscita nell’autunno 2025, la versione in anteprima di questo vino di una delle aziende private più storiche della zona ha un naso semplice e accattivante di fragola e fiori rossi, seguito da un sorso morbido e composto, con un finale preciso e scorrevole. Minestre e paste al pomodoro.

90
Kalterersee Classico Prey 2024

Oberpreyhof
Ribes selvatico, pepe ed erbette compongono un naso semplice, ma particolarmente fine. È leggero, immediato, godibilissimo nella sua semplicità, con un finale citrino e salino che restituisce l’immagine dei vigneti sopra i 400 metri d’altitudine. Ha superato alla grande la prova dell’abbinamento con il salame al Kalterersee.

 

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