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Piccinini confermato alla guida del Consorzio vini Emilia-Romagna. Si lavora a tre nuove sottozone

"Colli di Imola", "Modena" e "Reno" sono le tre specifiche territoriali che dovranno essere incluse nel disciplinare di produzione

  • 21 Maggio, 2025

Carlo Piccinini (Cantina di Carpi e Sorbara) ha ottenuto la riconferma alla guida del Consorzio Emilia-Romagna. L’assemblea dei soci gli ha rinnovato la fiducia per il prossimo triennio. Sarà affiancato da Marco Nannetti (consigliere tecnico del Cda di Terre Cevico) e Giorgio Chiarli (Tenuta Santa Croce) in qualità di vicepresidenti.

«Abbiamo la possibilità di fare un salto di qualità, sia in termini di promozione che di riconoscibilità – è il commento di Piccinini – completando il percorso verso il riconoscimento delle sottozone della Doc e consolidando la sinergia con i produttori dei Colli Bolognesi. Si tratta di un progetto importante, che guarda alla tutela delle nostre denominazioni ma punta anche a rafforzare l’identità di un’intera regione, valorizzando la diversità dei territori dall’Emilia alla Romagna».

L’agenda del nuovo Cda

Rafforzare il posizionamento del Pignoletto è uno dei punti dell’agenda del Consorzio. Gli strumenti saranno le promozioni strutturate, continuative e mirate, con l’obiettivo di aumentare la riconoscibilità di questo vino bianco verso un pubblico sempre più ampio. Altro obiettivo definito «centrale» dall’ente di tutela, nato nel 2024 ma che da gennaio 2025 comprende anche i produttori dei Colli Bolognesi (dopo la fusione per incorporazione dell’omonimo Consorzio), è il completamento del percorso per riconoscere le tre sottozone “Colli di Imola”, “Modena” e “Reno”.

Pignoletto vino - san vito|

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Le tre sottozone non ancora nel disciplinare

Già presenti nella precedente Doc Pignoletto, le tre nuove sottozone (“Colli di Imola”, “Modena” e “Reno”) non sono ancora incluse nell’attuale disciplinare della Doc Emilia-Romagna. Ma il passaggio è considerato importante dai produttori, che vogliono valorizzare le specificità produttive dei diversi territori, all’interno dell’area di produzione della Dop, rafforzando l’identità del Pignoletto (unica tipologia di Doc Emilia-Romagna oggi ammessa) e garantendo una qualità ancora più riconoscibile sui mercati.

Il dialogo coi produttori dei Colli Bolognesi

Altro tema è legato al dialogo e al rapporto di collaborazione coi produttori dei Colli Bolognesi. Oggi questa fetta di imprese è parte integrante del nuovo Consorzio. Il Cda guidato da Piccinini (che a ottobre 2024 si era dimesso dalla carica di presidente di Fedagripesca) punta a mettere in piedi attività promozionali condivise che valorizzino sia la Docg Colli Bolognesi Pignoletto sia la Doc Colli Bolognesi, per dare spazio sia al Pignoletto coltivato in collina sia a quello della pianura.

Pignoletto – calici – foto Consorzio

Distretto da oltre 17 mln di bottiglie

Attualmente, sono circa 90 i produttori associati, per oltre 2mila viticoltori. La produzione annua sfiora i 16 milioni di bottiglie, a cui vanno aggiunte circa 1,3 milioni di bottiglie di Colli Bolognesi Doc (500mila bottiglie) e Colli Bolognesi Pignoletto Docg (850mila bottiglie annue). Il Pignoletto è attualmente l’unica tipologia ammessa dalla Doc Emilia-Romagna. Il target su cui si punta è legato a occasioni di consumo dall’aperitivo alla tavola. La composizione è mista: grandi cantine cooperative e piccoli artigiani per un distretto vasto suddiviso tra la pianura e la collina, Modena a Faenza.

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