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Ancora un nuovo forno a Milano: Davide Longoni non si ferma e il suo pane agricolo conquista piazza Piemonte

Il formato sarร  leggermente diverso rispetto alle altre insegne, simile a quello sperimentato con il punto vendita di San Michele del Carso: "Un piccolo negozio, 25 metri quadrati, dove concentrare il meglio dei nostri prodotti"

  • 23 Aprile, 2024

Lโ€™impresa prosegue e lโ€™ormai conosciutissimo Davide Longoni, una laurea in Lettere e panificatore inizialmente per passione, apre, dopo i punti vendita Tiraboschi, Santa Maria del Suffragio, Bronzetti, Mercato Centrale e San Michele del Carso, a cui si deve aggiungere il laboratorio di via Tertulliano, un nuovo forno a Milano, in Piazza Piemonte di fianco allo storico Teatro Nazionale e ai primi grattacieli di Milano, i bellissimi palazzi gemelli. ยซUna piccola bottega di quartiere piena di cose buone – scrive uno dei nomi della panificazione moderna italiana – dal nostro pane sullโ€™iconico muro del pane, ai prodotti di pasticceria, fino ad arrivare ai biscotti e gli altri prodotti da scaffaleยป.

Il nuovo di Davide Longoni a Milano

Sulle cose buone non cโ€™รจ dubbio, visto che lโ€™attivitร  prosegue e si sviluppa senza interruzioni: ยซSiamo cresciuti tanto perchรฉ ci siamo radicati bene in cittร . Siamo diventati con gli anni un punto di riferimento per i residenti dei diversi quartieri dove siamo approdati. In ognuno di essi abbiamo trovato clienti e operatori che hanno capito il nostro messaggioยป. Che รจ sempre lo stesso dallโ€™inizio: ยซPer me alla base di tutto cโ€™รจ la volontร  di stravolgere l’immaginario comune legato al pane, per inserirlo in una nuova dimensione sensoriale, fatta di sapori e profumi non ancora varcata. รˆ iniziato cosรฌ il mio percorso, fatto di ricerca e con 3 fari a illuminare la via: lievitazione naturale, farine biologiche macinate a pietra e pane di grande formato. Perchรฉ? Perchรฉ cosรฌ รจ tutto piรน buonoยป.

Un format leggermente diverso

Il formato sarร  leggermente diverso, simile a quello sperimentato con il punto vendita di San Michele del Carso: ยซUn piccolo negozio, 25 metri quadrati, dove concentrare il meglio dei nostri prodotti: il nostro pane, ovviamente, sia quello di tuminia, fatto con una serie di grani duri siciliani macinati a pietra, che quello agricolo, pagnotte di grandi formati a lievitazione naturale, fatte con grani di filiera, i dolci e anche una selezione, sebbene piรน piccola, di focacceriaยป.

Del resto, Longoni punta sulla ricerca, di grani innanzitutto, e da anni coltiva segale e farro per il suo pane e gli altri prodotti in vendita nelle botteghe della periferia di Milano, nei pressi dellโ€™abbazia di Chiaravalle, unโ€™area che il comune di Milano ha messo a bando dopo anni di abbandono, ma che possiede una vocazione agricola secolare per merito dei monaci cistercensi che bonificarono lโ€™area rendendo possibile la coltivazione di terreni un tempo malsani e acquitrinosi.

Crisi? Ma quale crisi

A parlargli di crisi dovute al rialzo dei prezzi della materia prima, Davide, non ci sente: ยซรˆ chiaro anche il nostro pane รจ aumentato un poโ€™, ma mai tanto da far passare la voglia di acquistarlo ogni giorno. E poi bisogna anche vedere che cosโ€™รจ che compri. Nei nostri negozi un gesto antico come comprare il pane si rinnova quotidianamenteยป. E, infatti, lโ€™obiettivo รจ non fermarsi: ยซLโ€™idea รจย quella di crescere ancora un poโ€™. Magari altri due o tre negozi e poi direi che saremo arrivati al punto di equilibrio. Del resto, tanti panifici sono scomparsi con lโ€™arrivo del pane nella grande distribuzione. E per troppo tempo il rinnovamento di offerta non cโ€™รจ stato. Idealmente ne vorrei uno in ogni quartiere:ย i panifici diventano dei luoghi di relazione che fanno stare meglio la comunitร ยป.

La sfida dei Panificatori Agricoli Urbani

Ma la sfida di Longoni non si esaurisce con i forni. La sua vena umanistica รจ alla base del progetto PAU,ย Panificatori Agricoli Urbani. Si tratta, in pratica, di panificatori che conoscono lโ€™arte del pane, che si prendono cura di tutelare lโ€™ambiente dove nasce la materia prima, i cereali, e che ritengono il ruolo delle cittร  fondamentale nel dettare le scelte agricole.

Un manifesto racchiude in dieci punti i valori e gli obiettivi dei PAU, disegnando il ruolo del panificatore come attore all’interno di una filiera complessa, che riunisce in un prodotto semplice, il pane, un impasto di acqua, cereali e sale, tanti soggetti, contadini, titolari di mulini, rivenditori, e manda un messaggio preciso ai consumatori: non ci sono segreti di ricette e si fa rete per conoscere appieno il prodotto, perchรฉ il mondo del pane sta cambiando e continuerร  a farlo se panificatori, agricoltori e mulini lavoreranno insieme.

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