La tendenza รจ il vintage-veg. Anche Parigi sta tornando a una cucina autentica e di tradizione, quella dei locali โdu coinโ, del quartiere? Si direbbe proprio di sรฌ, nello stesso spirito con cui da noi si vanno a riscoprire le trattorie dโuna volta, quelle che sono sopravvissute. Un vintage-veg seguito anche da chef creativi &contemporanei. Come Julien Sebbag, enfant prodige della cucina parigina contemporanea, che cambia stile in cerca dellโautenticitร perduta e ritorna a una cucina di verdure della tradizione
Look stropicciato quanto basta, velleitร dโarte ma folgorato sulla via del food, e rigorosamente autodidatta nonchรฉ votato al veg, talentuoso, sensibile, Sebagg รจ il perfetto esempio di una giovane generazione di chef attorno ai trentโanni impegnati e attenti alla sostenibilitร e al benessere, anche di chi nel food lavora. Ha giร aperto alcuni indirizzi di culto a Parigi – ultimo in ordine di tempo Micho, dove propone panini con il tipico pane ebraico, la hallah – ma il posto piรน easy e affascinante per provare la sua cucina รจ il tetto-terrazza delle Galeries Lafayette Haussmann, proprio davanti al Lafayette gourmet, dove si va a provare la cucina di tanti chef a prezzi ragionevoli e ad acquistare prodotti selezionatissimi, e dove persino il sommo Ducasse per la prima volta ha collocato un truck in cui vende il suo gelato (a prezzi da amatore – cono a 7 euro – ma davvero eccellente).
Julien Sebbag ha cominciato tardi a occuparsi di cucina, prima ha seguito una scuola commerciale, voleva occuparsi di arte. Madre francese di origini polacche, padre marocchino, ha vissuto a Tel-Aviv e a Londra, ha viaggiato molto e ha capito di essere affascinato dal cibo. Allโinizio ha fatto il cuoco a domicilio, ha lavorato in vari ristoranti facendo di tutto un poโ. E oggi, dice, continua ad imparare.
Ama alla follia le verdure ยซHo una passione carnale per le verdure, forse sono lโultimo contatto con la natura che รจ rimasta a noi cittadini delle metropoliยป e il suo obiettivo รจ rendere verdura (e frutta) ยซsexy, gourmet, innovativa, appassionanteยป . Per cominciare, solo prodotti bio, locali e di stagione. Molti degli ingredienti dei piatti o dei cocktails (solo erbe e piante) arrivano direttamente da orti urbani dei dintorni. Eโ con questo spirito che รจ salito su tetto-terrazza del grande magazzino dove propone propone una cucina al 100% vegetariana e piacevole soprattutto da condividere. La carta รจ totalmente di piatti vegetariani e per il 40%vegani, ย con ricette della cucina mediterranea. In uno scenario che gli assomiglia: arredi trovati da Emmaรผs e nei mercati di brocante, materiali riciclati, una pergola stile mediterraneo, i tetti di Parigi attorno.
Nel menu ci sono la focaccia, il tzatziki, guacamole di broccoli ma ci sono soprattutto piatti di verdure come una volta, da vacanze dalla nonna, con un tocco mediterraneo da Provenza contadina dei racconti di Jean Giono mescolato allโesprit vecchia Francia. Il tutto rivisitato di tanto in tanto con uno zest di contemporaneitร .
Per esempio la burrata con verdure: pisellini, fagiolini , rucola e quinoa; lโinsalata di finocchi allโarancia, con germogli di spinacio miele e limone; una spettacolare tartare di pomodori cuore di bue al coltello, con cipollini e scalogno; il carpaccio di peperoni con la ricotta e le mandorle, e le immancabili uova mayo con la maionnese, gloria della ristorazione dei vecchi bistrot parigini, le patate a cubetti rosolate in padella con capperi, salsa aioli e uovo alla coque, gli asparagi con formaggio di capra, noci, mostarda e miele, e pure una la melanzana in versione cotoletta alla milanese. Piatti che come in una tavola di tradizione del Midi sono da condividere, a inventare un menu senza regole, da pranzo informale in famiglia.
E per chiudere classici dessert francesi dโantan: una millefoglie con fragole e rabarbaro, una mousse al cioccolato, oppure un gelato. Prezzi a partire da 7,50 euro e tutto a tutte le ore, dalle 10 del mattino allโ 1 di notte, fino alla fine di settembre. Tuttโintorno cโรจ Parigi e una vista che non ha prezzo.
AParigi si sa cโรจ tutto, dallo stellato esclusivo al bouillon (e ormai gli chef italiani sono tantissimi), il ristorante pop per definizione che si sta prendendo la sua rivincita: grandi spazi, arredi dโantan, menu ultraclassico, esempio per tutti il Bouillon Chartier dove cโรจ sempre la coda per entrare. Perchรจ la tendenza piรน nuova riporta alla cucina vintage, quella delle grandes mรจres, le nonne. In ristorantini di quartiere con le sedie tipo Thonet da bistrot, le tendine di pizzo, il vino al bicchiere, magari anche un sottofondo musicale da Edith Piaf a Charles Trenet e piatti che ripropongono la cucina francese popolare.
ร un nuovo business? Anche, certo, ma con uno spirito innovativo. Non a caso un imprenditore franco-spagnolo, Michel Puech, che a Parigi ha creato qualche anno fa anche un paio di brasserie di successo, Pastis e Cรฉzanne, punta al vintage e ha aperto locali dโantan come La Biche, 8ยฐ arrondissement, nel tratto del Faubourg Saint Honorรฉ alle spalle degli Champs Elysรฉes, Margaux, sul lungo Senna, quasi davanti alla Tour Eiffel, da dove la grande mรจre Margaux occhieggia con una sigaretta in bocca e unโaria da cantante di tabarin anni Trenta e nel 16e arrondissement fra lโArco di Trionfo e Tour Eiffel, al 45 dellโavenue Klรฉber, il Bistrot Blandine.
In tutti e tre la cucina ripropone classici che stavano sparendo nei ristoranti: ลufs mayo, le uova con la maionnese, ย pรขtรฉ in crosta,ย zuppa di cipolla. Con una lista di entrรฉe cheย piacerebbe a Proust o Maupassant a cominciare dalle escargots al prezzemolo a piatti che resistono al passare del tempo, come la sogliola alla mugnaia , il branzino al sale, il pollo ai funghi, il bลuf bourguignon. Per dessert tarte tatin, mousse al cioccolato,ย babร al rhum accanto a proposte gourmand in via di estinzione, come il pain perdu al caramello e al burro salato e i profiteroles.
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