โUnโerbaccia รจ una pianta che ha imparato tutte le abilitร di sopravvivenza tranne quella di crescere in file ordinateโ. Con questa citazione si apre il volume Erbario lagunare, Viaggio gastronomico sentimentale tra le erbe spontanee del territorio veneziano, un libro di Caterina Vianello e Marco Bozzato, impreziosito dalle illustrazioni di Angela Maria Russo.
Questo volume edito da Il Leggio infatti vuole riportare lโattenzione sul lato piรน terrestre e terricolo di una cittร e una zona, quella della laguna veneziana, che siamo abituati a percepire come strettamente proiettata in direzione dellโacqua. Per saperne di piรน su questo libro abbiamo incontrato i due autori per capire come sia nato il seme di questo libro, cresciuto e sbocciato con la stessa spontaneitร delle piante che narra.
Due autori, unโopera: posso chiedervi di raccontarvi singolarmente, con i vostri percorsi lavorativi?
Caterina Vianello: Per quanto mi riguarda, scrivo di cibo da diversi anni. Arrivare al giornalismo gastronomico รจ stato un percorso che, riletto ora a posteriori, mi sembra lineare e coerente: in corso dโopera, per cosรฌ dire, cโera semplicemente lโinteresse โ maturato sin dai tempi dellโuniversitร โ per il cibo e le persone che attorno al cibo vivono e lavorano. Dopo la laurea, ho avuto la possibilitร di frequentare a Bologna il Master in Storia e Cultura dellโAlimentazione, sotto la direzione di Massimo Montanari. Se dovessi individuare un discrimine direi che รจ stato proprio in quellโoccasione che si รจ fatta strada lโidea di trasformare lโinteresse in attivitร giornalistica โ che svolgo nel tempo libero dal lavoro. Attualmente scrivo per Dissapore e Pizza e Pasta. Tra le collaborazioni del passato quelle con Fuocolento e Gambero Rosso.
Marco Bozzato: Il mio percorso lavorativo lo ritengo piuttosto fuori dagli schemi: non ha avuto infatti una dinamica scolastica. Provengo da una piccola realtร agricola partita dai nonni e poi ampliata dai miei genitori. Ho visto nel tempo come lโimpostazione di una piccola azienda votata semplicemente alla produzione avesse grossi limiti nei nostri tempi. Da qui numerose ricerche, anche spesso senza un filo logico fra di loro, cercando semplicemente di immaginare un futuro diverso, rimanendo nellโazienda e nella terra dove sono nato. A oggi credo che ci sia ancora molto lavoro da fare, ma penso di aver preso la strada giusta.
Quali sono le vostre connessioni con la laguna?
Caterina Vianello: A livello personale, il rapporto con la laguna รจ significativamente cambiato da quando ho iniziato a lavorare a Venezia. Se prima, da โabitante di terrafermaโ, Venezia era semplicemente oggetto di visite periodiche, ora la quotidianitร mi ha costretto โ fortunatamente โ a osservare la cittร da unโaltra prospettiva. E se non ho avuto il privilegio di nascere a Venezia, considero tuttavia una fortuna il fatto da poterne godere con distacco, guardandone pregi e difetti in modo forse piรน obiettivo. La laguna, e la relazione di ognuno con essa โ me compresa, ovviamente โ รจ difficilmente spiegabile e incasellabile. Credo che โ e mi rendo conto di dire una cosa estremamente banale โ alla fine siano le sensazioni e le suggestioni quelle che restano dopo aver incontrato la laguna. Poi ci sono anche i turisti molesti, i vaporetti pieni di gente e gli stivali per lโacqua alta, eh. Mica solo Mann o Brodsky, anche Paolini e Scarpa.
Marco Bozzato: Il mio rapporto con la laguna รจ intrinseco al lavoro che faccio. Sono sempre stato innamorato della natura che mi circonda, terra, mare, laguna. E ho sempre pensato che questo territorio sia speciale. Nato e cresciuto fieramente tra contadini e pescatori, credo di aver imparato molto su ciรฒ che nei libri non si trova: tradizioni, storie di vita e di lavoro del passato, da chi le ha vissute personalmente.
Come nasce lโidea di un libro dedicato alle erbe della laguna veneziana? Comโรจ avvenuto lโincontro tra i due autori?
Con la volontร di raccontare Venezia e la laguna in modo un poโ diverso dal solito, per Dissapore ho scritto una serie di articoli dedicati a temi โminoriโ o poco esplorati (le specie di pesci, la selvaggina lagunare, le erbe di laguna): in occasione delle ricerche per il pezzo sulle erbe ho conosciuto Marco, che credo sia la persona piรน esperta e appassionata in materia. Lโidea del libro รจ nata per caso e su Facebook: Sandro Salvagno, lโeditore (che avevo conosciuto in precedenza per un altro articolo), ha letto il pezzo di Dissapore e ha proposto di trasformarlo in un volume, in modo che si potesse dare alle erbe una collocazione diversa e un respiro piรน ampio.
Uno dei primi aspetti che viene affrontato รจ quello storico: infatti se le erbe fanno parte della storia di queste terre, รจ interessante anche la considerazione su chi e quando venissero consumateโฆ
La ricerca storica รจ stata una delle cose piรน appassionanti della stesura del libro. Leggere i testi di gastronomia e gli erbari del passato ha consentito di vedere nelle erbe una sorta di strumento per interpretare e leggere la societร , le relazioni tra classi sociali e le diverse modalitร di consumo: il gusto e la disponibilitร economica da un lato, la necessitร di placare la fame e la povertร dallโaltro. Analogamente, le erbe come parte di un sistema gastronomico (le ricette pervenute, che sono poi quelle delle classi agiate, vedono le erbe in aggiunta a molti altri ingredienti) da una parte e le erbe a volte come unica materia prima, tradotta in espediente per sopravvivere e accompagnata a poco altro, dallโaltra.
Il corpo centrale del volume invece cataloga (accompagnate da bellissime illustrazioni) le principali erbe. Come avete deciso di dividerle nel volume per macroaree?
Pur con lโidea di rifarci agli erbari antichi, non volevamo che il libro avesse una rigida impostazione con ordine alfabetico. La volontร รจ stata piuttosto quella di tratteggiare una sorta di passeggiata in laguna, partendo dalle zone piรน identificative (le barene e i ghebi), proseguendo poi per campi e finendo poi lungo il fiume, restituendo insomma un percorso ideale che magari possa spingere chi legge a renderlo reale.
Alcuni nomi di erbe sono molto conosciuti (come la cicoria o la salvia) altri invece sono ormai dimenticati. Quali consigliereste di assaggiare, o vi augurereste di rivedere sulle tavole venete?
Tra le lagunari, oltre lโormai ben nota salicornia, consigliamo lโassaggio di portulaca, finocchio di mare e enula: la nota salina che le accomuna inizialmente, viene subito scalzata da altri toni caratteristici, uno diverso dallโaltro, ma che stupiscono, soprattutto al primo assaggio. Tra le altre di campo, lโacetosa โ capace di sferzate di una freschezza memorabile โ e poi porro, carota e topinambur selvatici poichรฉ sono in grado di trasmettere immediatamente quanto si sia lontani rispetto ai gusti sempre piรน morbidi dei prodotti coltivati, che siamo soliti consumare. Si uscirebbe in questo modo dal terreno piรน noto e anche piรน โconfortevoleโ dei sapori piรน tenui per assaggiare sapori molto piรน divertenti e dalle potenzialitร di abbinamento infinite.
Infine le ricette? Come sono nate le collaborazioni con gli chef? Quanti di loro utilizzavano giร erbe spontanee e quante ricette invece sono state create ad hoc?
Le collaborazioni che Marco ha avviato nel corso del tempo con la ristorazione fine dining hanno fatto sรฌ che lโidea di sviluppare ricette e piatti che vedessero un uso piรน contemporaneo e creativo delle erbe abbia trovato terreno fertile. Lโadesione รจ stata da subito partecipata ed entusiasta. Una buona parte degli chef coinvolti utilizzava giร le erbe, a dimostrazione di una sensibilitร verso il mondo vegetale e di laguna giร viva e presente. Piatti come le tagliatelle di seppia (con enula, salicornia, portulaca e finocchio di mare), le โsuchete in barenaโ (con miele di barena e artemisia) o il torcione di banana (con finocchio di mare) sono quasi diventate dei signature per i rispettivi chef e la loro proposta gastronomica. Gli altri hanno raccolto la sfida, in alcuni casi quasi con sรฉ stessi, creando dei piatti che a tutti gli effetti sono poi entrati in carta, a dimostrazione che le erbe hanno capacitร notevoli.
a cura di Federico Silvio Bellanca
Erbario Lagunare โ Caterina Vianello e Marco Bozzato โ Il Leggio โ 212 pp. โ 26,60 โฌ โ disponibile in edicola, libreria e online
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