, cioè l’oggetto pensato per ottimizzare tempi e modi della preparazione e della cottura dei cibo), come Cooking Show, firmata da Gambero Rosso (pad. 7 B21-E30, lezioni di cucina tenute dallo chef Luca Ogliotti) e Piaceri Regionali (pad 9 P03-S10), un evento che coinvolgerà i buyer presenti a Macef in un progetto dedicato alla cucina regionale per stupirli con il fascino di una storia contadina o di una ricetta antica. Quindi eventi spettacolari e aree speciali e originali per enfatizzare la presenza dei progetti espositivi.
“Macef ha l’ambizione di diventare il punto di riferimento del prodotto italiano nel mondo, quel prodotto che, come lo stesso Macef, è caratterizzato dalla “mano intelligente” di chi lo progetta e lo realizza” - dichiara Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano - “una manifestazione che continua ad essere imprescindibile strumento di business per le grandi aziende del settore ma soprattutto per le piccole e medie imprese che trovano negli eventi fieristici l’unica piazza di reale portata internazionale per creare nuovi contatti”.
Gli ingredienti ci sono già tutti: la location, in particolare, diventa fondamentale per questa ripartenza di Macef sul fronte internazionale. Il quartiere fieristico milanese è uno dei più importanti al mondo, contesto ideale per presentare il prodotto alla platea internazionale dei buyer, un hub che sarà ulteriormente valorizzato mano a mano che ci avvicineremo all’Expo.
La presenza di buyer esteri cresce quest’anno in qualità e quantità: grazie a diversi progetti messi in campo da Fiera Milano Spa e da Macef, anche in collaborazione con alcuni espositori, saranno circa 1150 le grandi aziende commerciali internazionali presenti in fiera per fare acquisti.
Di questi, moltissimi (oltre il 30%) sono nuovi visitatori, che per la prima volta saranno presenti a Macef. Sono 28 i paesi da cui provengono le maggiori delegazioni: Arabia Saudita, Belgio, Bulgaria, Canada, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Israele, Kuwait, Lussemburgo, Marocco, Olanda, Polonia, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria, Usa. E tanti altri i paesi da cui saranno invitati altri compratori, come Ucraina e paesi del Far Est.
In questa edizione di gennaio di Macef, gli espositori sono circa 1.800, sparsi su circa 100mila metri quadrati netti e ripartiti nei tradizionali quattro assetti merceologici (Tavola e Cucina, Regalo, Decorazione della Casa, Bijoux e accessori moda) cui per l’occasione è stata aggiunta l’area del Salone Mondiale degli Argenti – in omaggio a una specificità tutta italiana e tipica di Macef.
E soprattutto è stata aggiunta l’area “Il Laboratorio: tradizione e innovazione”, dedicata a quelle produizioni che hanno saputo aggiornare e adeguare la tradizione artigianale alle esigenze del mercato, e destinata a diventare l’asse portante della mostra, l’elemento che caratterizza, distingue e valorizza Macef rispetto alle altre mostre concorrenti sullo scenario internazionale. Attesi, come di consueto, almeno 80 mila visitatori, tutti operatori professionali, architetti e designer, progettisti, operatori della comunicazione e del mondo culturale.
Per affermare con forza il suo ruolo di partner accanto alle piccole e medie imprese, Fiera Milano ha siglato un accordo di collaborazione con Intesa Sanpaolo che ha lo scopo di favorire l’accesso al credito da parte delle aziende che partecipano a manifestazioni fieristiche per fornire sostegno a quelle piccole e medie imprese nell’attuale congiuntura economica.
“Ci siamo mobilitati per dare una mano ai nostri clienti – afferma Pazzali - e abbiamo trovato in Intesa Sanpaolo un partner ideale, convinto come noi dell'urgenza di sostenere l'economia con iniziative immediate e concrete”. L’accordo prevede soluzioni particolarmente innovative per sostenere tutte le tipologie di spesa collegate alla promozione fieristica e all’aggiornamento congressuale: Intesa Sanpaolo ha destinato a questa operazione un plafond specifico, fino a 200 milioni di euro.
Con i suoi cinque settori di riferimento Macef si compone di “mondi” produttivi differenti fra loro e di difficile classificazione statistica, tuttavia alcuni comparti presentano una struttura produttiva nota ed evidente, che fa capo ad associazioni di categoria ben attive e presenti sul territorio. “Nel nostro scenario produttivo – sottolinea però Pazzali – ci sono casi di aziende belle e vincenti. Si fa strada con forza l’idea che ci sia ancora spazio per l’impresa e per imprenditori creativi che sappiano associare a una ormai affermata maestria del fare un ampio spettro di valori di tipo culturale, compresa una puntuale conoscenza del consumatore moderno. Nello specifico di Macef e del mondo della casa (ma anche di altri importanti settori produttivi italiani) al desiderio – in qualche caso l’esigenza - di delocalizzare la produzione si va sostituendo sempre di più l’orgoglio, e persino la convenienza, di una produzione interamente nazionale, che proprio per questo sia in grado di rilanciare l’immagine e il business del sistema-Italia. Il nuovo Macef parte da qui”.
12/01/2010